L'eredità di Mrs Westaway
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Segreti di famiglia
La vita di Harriet non è quella che s potrebbe dire semplice. A diciotto anni ha perso la madre, vive in un appartamento che cade a pezzi. In più ha contratto dei debiti con dei personaggi poco raccomandabili che li vogliono riscuotere. Ha un lavoro, si può dire che sia una figlia d'arte. Dalla madre ha ereditato un baracchino al porto dove predice il futuro, Le ha lasciato anche l'abilità nel capire subito la gente e nel dire ai clienti proprio quello che desiderano. Così quando un avvocato la contatta per comunicarle che la sua amata nonna è defunta e l'ha nominata nel testamento non le sembra vero di entrare in possesso di qualche migliaio di sterline che tranquillizzeranno i suoi creditori. Peccato che lei non ha idea di chi sia quella nonna, anzi è abbastanza sicura che ci sia stato uno scambio di persona. Inizia così la sua storia: misteriosa e assurda in un ambientazione fatta apposta per far partire al galoppo il cuore ogni volta che uno scricchiolio si insinua nel silenzio della notte.
L'autrice in questo romanzo decide astutamente di scegliere come ambientazione una vecchia magione isolata nella campagna inglese. Niente di meglio che un edificio pieno di stanze fredde e polverose, soffitte piene di vecchi fantasmi e cantine dove perché no? potrebbero trovare inquieto riposo cadaveri vecchi di secoli. Non manca una governante scorbutica e pronta a difendere con la propria vita il suo regno e una serie di parenti tanto perfetti all'apparenza quanto lochi e manipolatori nel privato. insomma un romanzo che strizza l'occhio ai classici del genere, senza però raggiungerne il livello. Gli stereotipi sulle ricche famiglie britanniche ci sono tutti e in effetti non tutto segue sempre una logica ferrea. Comunque gradevole da leggere e secondo me molto meglio di altri romanzi della Ware come per esempio La camera numero 10 che mi aveva molto delusa.
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Un lascito misterioso
Ruth Ware ha pubblicato L’invito, La donna della cabina numero dieci, e Il gioco bugiardo. Ora torna con L’eredità di Mrs. Westaway. Un libro che racconta di una magione sperduta, una famiglia con tanti misteri e di una ragazza coi tarocchi. Forse il sunto migliore del contenuto di questo libro è fornito da una accattivante filastrocca:
“Una è dolore, Due è gioia, Tre è femmina, Quattro è maschio,
Cinque è argento, Sei è oro, Sette è un segreto da non rivelare.”
La filastrocca si riferisce alle gazze che affollano la grande tenuta denominata “La Fattoria delle gazze”, ognuna delle quali assume un significato diverso quando si posano sul tetto. La tenuta è un regalo inaspettato per Harriet Westaway, giovane donna, orfana di madre, che con questa si vede, da un giorno all’altro, mutare le sue condizioni di vita. La sua precaria situazione finanziaria è al limite, e per di più l’usuraio a cui deve dei soldi, ha terminato la pazienza. Lei si guadagna da vivere con un banchetto sul molo, dove legge i tarocchi ad un’umanità variegata di clienti. Un’attività strana, in cui lei è solita ripetere che:
“Le carte non predicano il futuro. (…) Tutto quello che mostrano è la piega che gli eventi potrebbero prendere a secondo delle energie che portate con voi oggi. Sono una guida per dare forma alle vostre azioni, non una cella di una prigione.”
L’eredità le viene assegnata dopo la morte della nonna, così dice il notaio. Peccato che i nonni di Harriet siano morti vent’anni prima. Cosa fare? Essere onesta e chiarire l’equivoco? Oppure accettare l’eredità risolutrice? La lettura , ovviamente, risponde bene ai quesiti.
Un romanzo che ricorda bene le atmosfere alla “Rebecca, la prima moglie”. Gli ingredienti sono classici: un vecchio e sinistro maniero, immerso nella campagna fredda e piovosa, una famiglia con tanti segreti, una vecchia governante che pare sapere, ma non parla. La lettura, dopo un inizio alquanto lento, man mano si arricchisce di particolari sempre più accattivanti, e procede spedita verso un finale inaspettato. Un giallo psicologico intrigante, alla vecchia maniera, ben congegnato e ben strutturato. Personaggi vividi e misteriosi, con percorsi di vita differenti completano un quadro ottimo già di per sé nella vicenda narrata. Un’ottima lettura “estiva”.