L'artista dei veleni
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Assenzio alla Francese
Al brillante tossicologo Caleb Maddox viene proposto, dal suo amico capo medico legale di San Francisco Henry Newcomb, di esaminare un corpo che è stato ripescato dalla baia. Henry è preoccupato perché nel suo laboratorio manca qualcosa e da li a poco ci saranno altri sei annegamenti e vuole che Caleb dia un'occhiata.
Caleb accoglie questa distrazione. Ha appena rotto con la sua ragazza Bridget infatti Caleb è introdotto nella scena un po' ammaccato e sanguinante sulla fronte dopo una lite. Lui sa che ha bisogno di andare avanti con il suo lavoro dove studia gli effetti fisiologici del dolore e i marcatori chimici che l'organismo rilascia dietro di se. Occupandosi della richiesta di Henry, fa una scoperta sconvolgente. Prima che l'uomo morisse ha attraversato una fase di dolore più acuta di quanto un essere umano possa sopportare. Tre ore, forse di più, di totale e insopportabile agonia.
Caleb viene a sapere che l'uomo è stato visto l'ultima volta al bar, dove egli stesso stava bevendo, dopo la fuga dalla casa che divideva con Bridget. Il bar è lo stesso dove incontra una donna, Emmeline, che guarda "come se fosse uscita da un film muto". Caleb diventa ossessionato da lei e dopo quella notte la cerca in ogni bar della città.
Gli omicidi non sono l'unico mistero da risolvere. Qual è stata la causa della lite tra Caleb e la sua ragazza? Chi è esattamente Emmeline, e perché Caleb è immediatamente così determinato a trovarla?
Ci sono tutte le premesse per un bel thriller noir in stile anni quaranta. Jonathan Moore, l'autore, offre un piacevole contrasto tra il paesaggio onirico della città di notte da un lato e le raccapriccianti scene dei corpi ripescati dopo giorni dall'altro.
L'atmosfera cupa ci accompagna per le fredde e nebbiose strade di San Francisco in una sorta di trance alimentata da alcol.
Gli omicidi sembrano coinvolgere veleni e prodotti chimici. Qui si nota la ricerca approfondita che ha condotto Moore, che sembra essersi soffermato maggiormente sugli aspetti tecnici approfondendo poco, forse volutamente, il personaggio principale.
Il torpore che avvolge il lettore, forse dovuto all'assenzio di cui il personaggio principale abusa, rende bene l'idea dello stato d'animo di Caleb e fino alla fine, ho nutrito forti dubbi sul finale apparentemente scontato.