L'apparenza delle cose
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Non aprite quella porta
Elizabeth Brundage ci offre uno stile molto particolare. I dialoghi non fanno uso delle virgolette e a volte non c'è alcuna indicazione di chi sia a parlare poiché non esiste un inizio della frase. Questo tratto, che ho letto in giro essere fastidioso, a me ha affascinato perché mi ha trascinato in un'esperienza di lettura impegnativa, sicuramente diversa dal solito. Il libro è ben scritto, con un tocco di soprannaturale. L'impostazione ben strutturata e intuizioni interessanti mi hanno ricordato lo stile di Paula Hawkins. Inoltre, l'impostazione di Chosen, piccola città agricola, sembrava estremamente realistica.
Purtroppo le note positive finiscono qui. La storia è secca e poco produttiva, il ritmo lento e le transizioni brusche tra passato e presente fanno perdere i punti di vista.
Non ho stabilito alcun legame con nessuno dei personaggi. Non c'era profondità in loro. Dopo il capitolo iniziale con la morte di Catherine, ritorniamo immediatamente indietro con i giovani fratelli Hale. Non ero veramente interessato finché le strade degli Hale e di Catherine non si incrociano. Era la prima volta che la storia mi ha fatto provare un po' di tensione.
A metà strada, cominciamo a ottenere un quadro più chiaro del matrimonio di Clare attraverso le loro prospettive e le prospettive degli altri. Catherine sa che qualcosa e sospetta di George e del suo matrimonio, ma è troppo vicino per vedere l'immagine completa.
Dopo aver solleticato il mio interesse, ho incontrato lunghi paragrafi di descrizione e di introspezione ma non ho mai sentito un livello sostenuto di tensione.
L'oscura casa maledetta
Inverno, Chosen, Stato di New York. George, insegnante di storia dell'arte in un college locale, torna nella nuova casa appena acquistata, e trova sua moglie brutalmente uccisa con un'ascia, e la piccola figlia di tre anni chiusa nella sua cameretta. Ovviamente i sospetti si concentrano immediatamente sulla sua persona. Ma non solo: c'è un particolare inquietante. La casa: per molti anni disabitata, a detta di tutti gli abitanti della piccola comunità, perchè stregata; ha visto la morte-suicidio di una coppia di agricoltori, che hanno così abbandonato al proprio tragico destino i tre figli adolescenti. Dopo un primo capitolo di spiegazione dei fatti, l'autrice ci riporta indietro nel tempo, nella narrazione di un mondo rurale che ricorda i grandi romanzi americani della prima metà del '900. Ecco la storia dei tre fratelli orfani: Eddy, Cole, Wade, che risale lentamente fino alla storia dell'omicidio. Il parallelismo, dunque, di due famiglie tragicamente segnate. Ma non solo: strane apparizioni di oggetti, gelide folate di vento. Questi sono gli ingredienti principali di questo testo, che portano il lettore ad ascriverlo nel genere gotico. Molto intensa è la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quello di Ella Hale, di cui si dice: "Continuava ad accarezzare un mucchio di sogni frammentati. L'aveva fatto per tanti anni, così aveva una vasta collezione di possibilità. (...) Aveva sempre desiderato tornare a scuola, diventare infermiera. Ma..." Per non parlare di Clare, la moglie di George: " Sentiva che doveva esserci qualcosa di più nella vita, una ragione più profonda di esistere, uno scopo più significativo."
Determinante è il titolo di questo romanzo, L'apparenza delle cose, che rimanda proprio alla difficoltà insita nella ricerca della verità, dello sforzo di andare oltre la superficie, e di quanto sia facile nascondere l'insanità mentale dietro la rassicurante quotidianità. E' un affresco a tutto tondo, a più voci, atte a svelare l'arcano celatosi in un oscuro omicidio. Un libro che è un insieme di generi: paranormale, filosofico, psicologico. Un sicuro successo editoriale.