L'amica della signora Maigret
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Simenon in vacanza
Ritornano l’estate e il caldo afoso e così ritornano anche i miei appuntamenti con il commissario Maigret, letture gradevoli e per nulla affaticanti che consentono di trascorrere con piacere alcune ore.
Ho ricominciato con L’amica della signora Maigret, incuriosito anche dal fatto che la consorte del grande poliziotto è sovente relegata al ruolo di comparsa e non a quello di coprotagonista. Ci speravo, sì mi auguravo che Simenon parlasse un po’ più di lei e non mi sono sbagliato. Infatti, nel corso di una complessa indagine per un presunto omicidio, madame Maigret arriva al punto di dare, se pur autonomamente, una mano al marito e il suo aiuto non è da poco, perché consentirà di giungere alla soluzione del caso che è uno di quelli in cui è veramente difficile sbrogliare la matassa. Ci sono un rilegatore di libri di origine fiamminga, persona all’apparenza integerrima, sua moglie, una ex prostituta che lui ha aiutato a rimettersi sulla retta via, una giovane donna (l’amica della signora Maigret) con un bambino piccolo, un avvocato alle prime armi, ma disposto a tutto pur di far carriera, un infido detective privato ex poliziotto e due denti, trovati dentro il bruciatore di una caldaia. Poi, nel corso della narrazione, i personaggi aumentano e diventano forse anche troppi, perfino per Simenon, così bravo a descrivere le sue creature e qui invece piuttosto approssimativo. È inutile che dica che nulla è impossibile per Maigret, che riesce a risolvere ogni caso, anche il più complesso ed è quello che accade anche in questo libro, per quanto, francamente, la soluzione non ha i consueti crismi della logica e può apparire (a me è apparsa) non del tutto probabile. L’impressione che ho avuto, per una certa carenza nella descrizione dei protagonisti e nella rappresentazione dell’atmosfera, è che Simenon abbia scritto questo giallo con minor impegno, con una certa svogliatezza propria di chi, più che al lavoro, si trova in vacanza.
In ogni caso il romanzo è sufficientemente appagante perché io ne consigli la lettura.
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L'amica della signora Maigret
Un'ultima frase che vale tutto il libro, un particolare che non ti aspetti e che fa sorridere e incarna il tono ironico di tutto il giallo.
Parigi è sempre la stessa, bella da togliere il fiato e le descrizioni sono così ben fatte da dare l'impressione di passeggiare e di sedersi sulle panchine, ma come ormai Simenon ci ha abituati sono gli approfondimenti psicologici a farla da padrone.
Durante questa inchiesta conosciamo meglio la signora Maigret e il rapporto col marito, così dolce, così profondo; un'unione d'altri tempi, in cui la moglie si prende cura del marito, ombra confortante e indispensabile, ma che cova dentro di sé tutta la personalità necessaria, tutta la forza che serve per sostenerlo, la quale, qualche volta ha voglia di considerazione! Questa è quella volta, infatti una coincidenza, che può apparire forzata, ma nell'insieme è molto piacevole, si ritrova ad essere un valido aiuto investigativo per il commissario.
La Signora Maigret è di una dolcezza unica, fa tenerezza nel suo aspettare il marito in un'attesa a volte lunghissima, il suo preparagli un pasto caldo e rattristarsi se per una volta non la trova a casa intenta a cucinare; ed è così tenera la sua reazione ad un invito al cinema dopo oltre due mesi!
L'altro personaggio che viene approfondito è il giovane Lapointe, che entrato da poco nella polizia è pieno di zelo e di voglia di fare...forse troppa. Il suo ritratto è davvero vivido e pur commettendo delle ingenuità che creano difficoltà all'indagine Maigret riesce, come un buon padre di famiglia, a fargli capire lo sbaglio senza mortificarlo, a sottolineare il grande carisma di quest'uomo, che riesce con l'esempio a generare nei suoi un senso di appartenenza ormai dimenticato.
La trama è divertente è un po' particolare, condita da uno stile sempre perfetto che trascina con sé il lettore fino alla fine; la caratterizzazione dei personaggi secondari è di importanza cruciale e sono, questa volta, essi a creare le fondamenta dell'avventura; ce ne sono tantissimi ed ognuno è descritto così bene e così importante da non riuscire ad immaginare l'inchiesta possibile senza la sua presenza.
Piacevole lettura senza alcun dubbio.
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L'amica della signora Maigret
Una donna come la signora Maigret non può finire in prima pagina. Cosa le sarà successo?
Noi lettori non possiamo che esserne felici, poiché quella che, per tanti romanzi, è stata soltanto una figura secondaria, di sfondo, sfruttata come componente tranquillizzante di una normalità domestica, diventa finalmente reale.
Il commissario Maigret non può permettere che accada qualcosa alla sua famiglia. Deve portare alla luce la verità. Ma non è il solo, poiché anche la signora Maigret non si lascia zittire. Finalmente appare come una vera donna, una moglie a tutti gli effetti, un personaggio a tutto tondo. Lei stessa deve capire che fine ha fatto la sua amica, quella che prima l‘ha coinvolta e poi è scomparsa nel nulla.
Georges Simenon trova il modo di proporre qualcosa di nuovo nel raccontare una nuova storia investigativa che intreccia la vita domestica di Maigret alle vicende lavorative che includono il caso Steuvels.
Coinvolgente e con quel tocco abituale di malinconico.