Kerbala
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Esageratamente violento, ma credibile
Per essere un'opera prima, il risultato supera certamente la sufficienza. Ma ha tutti i difetti dell'opera prima, appunto.
Al di là dell'argomento e del contenuto sociopolitico, purtroppo realistico e ben descritto con notevole dettaglio (espressione di chi conosce bene i luoghi e le dinamiche sociali di quelle terre), l'opera di Charmelot ha due non piccoli limiti: 1) mescolare il romanzo triller di spionaggio realistico fantapolitico (alla Forsyth, per intendersi, anche nello stile narrativo), con il romanzo d'amore e addirittura di tipo "mistico/esistenziale"; 2) la violenza spietata e soprattutto reiterata di tanti episodi descritti (Goran Il Croato è ben più dell' "Angelo del Male") supera non di poco il livello della scabrosità; la realtà molto probabilmente è ancora peggiore, ma reiterare gli episodi di violenza inaudita supera la soglia del fastidio. Anche Forsyth non lesina in scene di violenza, ma non le ripete ogni 20 pagine.
Ritengo comunque il primo limite ben più grave, perchè rende pesante la narrazione della storia.
Il romanzo è comunque da leggere e da consigliare (a chi ha gusti "forti") perchè fornisce un quadro chiaro dell'Irak post invasione americana, e della triste e pesante eredità che l'amministrazione Bush jr. ci ha lasciato.