Istinto cieco
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Andreas Winkelmann (1968) ha mostrato fin da ragazzo una passione per le storie inquietanti. Nella sua vita ha cambiato molti lavori - soldato, insegnante di ginnastica, tassista -, ma è rimasto sempre fedele al mestiere di scrittore. Vive con la famiglia in una villetta sul limitare di un bosco nei pressi di Brema. Istinto cieco è stato a lungo in testa alle classifiche in Germania.
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UNO PSICOPATICO DI TUTTO RISPETTO...
Questa volta siamo nella zona di Hannover , Franziska Gottlob, commissario della polizia criminale si trova ad indagare sulla scomparsa di una bambina cieca, Sarah dall’Istituto dove risiedeva; è lei che trova similitudini con un caso di scomparsa, avvenuto 10anni prima di cui non si è mai trovato il colpevole; all’epoca Sina , bimba cieca viene rapita mentre si dondola sulla sua altalena.
Franziska conoscerà quindi Max Ungemach, fratello di Sina, pugile professionista,all’epoca adolescente ,che vive con il grosso rimorso di non aver protetto la sorellina, lo stesso darà un contributo importante nel proseguo delle indagini e non solo…
La storia alterna capitoli riguardanti il presente, e capitoli riguardanti il passato di Max e Sina, la descrizione del loro rapporto, dei genitori, del contesto di vita.
Mi piace il modo di scrivere dell’autore, lineare, scorrevole, in grado di dipingere bene scene e personaggi fino ad un certo punto però, mi sentirei di dire…..
Ho apprezzato la descrizione del rapitore, le caratteristiche psicologiche di un malato di mente, con il bagaglio di piccole ,grandi manie accentuate dalla patologia stessa, in questo caso l’autore è stato geniale proprio nel creare il personaggio (non mi dilungo in descrizioni particolareggiate proprio per non guastare il piacere della lettura, dico solo che controllerete ogni angolo di casa prima di andare a dormire!!).
Quindi, lo scheletro del libro mi permetto di dire che c’è, i personaggi sono ben descritti, l’evoluzione della storia a mio parere ha qualche lacuna, Winkelmann non è stato perfettamente in grado di dare seguito e dirimere, in modo esauriente, tutti in nodi della storia che la sua mente comunque geniale ha strutturato.
Resta comunque un thriller di buon livello che consiglio agli appassionati del genere.