Istantanea di un delitto
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Il caso della domestica perf... ah, no!
Ultimo romanzo con la mia adorata Miss Marple pubblicato negli anni Cinquanta, "Istantanea di un delitto" potrebbe aggiudicarsi un posto sul podio dedicato ai volumi in cui compare l'ineffabile sferruzzatrice inglese. Sarò onesta: in un primo momento la premessa inusuale di questa storia mi aveva lasciato un po' spiazzata, ma quando ho visto profilarsi all'orizzonte una decadente dimora vittoriana (o elisabettiana, a voler dar credito al proprietario) con tanto di potenziali eredi squattrinati di un vecchio taccagno, ho capito di aver trovato pane per i miei denti.
Come accennato, l'inizio è però diverso dal solito: mentre viaggia sul treno che la porterà ad incontrare l'amica Jane Marple, Elspeth McGillicuddy assiste ad un omicidio sul treno affiancato al suo. La donna riporta subito il crimine alle autorità, le quali purtroppo possono fare ben poco dal momento che nessun cadavere viene ritrovato; Miss Marple però è certa che la sua amica non si sia immaginata nulla, e per questo comincia un'indagine personale per trovare il corpo. Questo porta all'introduzione nella vicenda di Lucy Eyelesbarrow -una sorta di governante dalle mille risorse- e della famiglia Crackenthorpe, capeggiata dal viscidissimo Luther.
Quando le indagini hanno cominciato a ruotare attorno all'angusta Rutherford Hall il romanzo è diventato davvero interessante, e mi sono messa d'impegno per indovinare l'identità del colpevole; mi sembra inutile precisare che non ci sono andata neanche vicino! Questo rientra tra i pregi soggettivi del romanzo, assieme all'abbondante ricorso al black humor nel corso dell'intero volume -un tipo di ironia che adoro- e alla presenza dell'ispettore Dermot Craddock, personaggio ripreso ed approfondito da "Un delitto avrà luogo", nonché figura che contribuisce a rendere più ricco e credibile l'universo narrativo marpleiano.
Passando a delle osservazioni più oggettive, troviamo ad esempio un intreccio creato in modo magistrale, che dissemina il testo di indizi senza per questo fornire la giusta chiave di lettura, e questo rende il mistero brillante e complesso. Abbiamo poi un cast composto da personaggi decisamente carismatici, che in un paio di casi vengono analizzati più a fondo in modo da creare caratteri intriganti e descrivere dinamiche inaspettate. Come quasi sempre nelle narrazioni christiane sono inoltre presenti delle sottotrame romantiche, che però in questo caso si dimostrano abbastanza originali, nonché ben amalgamate alla vicenda principale.
Al solito, per apprezzare del tutto i libri della cara Agatha è necessario chiudere un occhio sui commenti datati. Personalmente mi sarei inoltre aspettata una presenta più massiccia di Miss Marple, visto che compare da subito nella storia, ma capisco il limite narrativo da questo punto di vista. Per contro non capisco proprio l'utilizzo continuo del prefisso "ultra", che rende a dir poco bizzarre alcune linee di testo; e dire che la traduzione risale a poco più di trent'anni fa! A mio avviso ci sarebbero stati dei modi per tradurre "highly" e "very" meno di cattivo gusto.
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Il cadavere scomparso
Come molti sanno, Agatha Christie ha ideato due protagonisti memorabili di quasi tutti i suoi romanzi gialli, il misogino Hercule Poirot e l’anziana Miss Marple. Le mie preferenze vanno a quest’ultima,più plausibile del primo, ma sempre legata alla ferrea logica dell’autore secondo la quale alla soluzione di qualsiasi delitto si arriva per gradi, come in puzzle che si viene a formare facendo combaciare perfettamente un pezzo dopo l’altro. E così, anche in Istantanea di un delitto, scritto nel 1957, figura l’acume di miss Marple; l’inizio è brevemente convenzionale, con la signora McGillicuddy che in prossimità del Natale, oberata da pacchi e pacchetti e, nonostante l’aiuto di un facchino, si avvia con difficoltà in stazione verso il marciapiedi da cui partirà il suo treno, diretto in Scozia, dove andrà a far visita alla sua amica Miss Marple. Partito il convoglio, la signora assisterà a un delitto su un treno che passa accanto al suo nella stessa direzione. Ovviamente, di ciò sarà resa edotta la polizia, che però non le crede, perché non si trova il cadavere. É inutile che aggiunga che le verrà in aiuto l’amica Miss Marple e che alla fine l’enigma verrà risolto e l’omicida verrà scoperto grazie a uno stratagemma.
Se devo essere sincero, i gialli della Christie mi piacevano di più in giovane età, mentre ora, rileggendoli, provo un tiepido gradimento, un po’ per quel modo di scrivere compassato e formale, tipicamente british, un po’ perché, se lo svolgimento della trama è ineccepibile, mancano alcune caratteristiche che mi interessano molto e che invece posso trovare nei romanzi di Simenon.
Infatti, se la descrizione dei luoghi è ben realizzata e se anche l’atmosfera è sapientemente ricreata, l’analisi psicologica dei personaggi è sovente superficiale, raramente va in fondo, così che finiscono con lo sfuggire le autentiche motivazioni di un reato e si viene a valutare con indifferenza chi l’ha commesso, quasi che lo stesso fosse un anonimo che esce dall’ombra senza che alla fine sia possibile comprendere completamente il suo comportamento. É per me una lacuna, poiché non si aggiunge altro alla semplice piacevolezza della lettura. Insomma, arrivati all’ultima pagina, resta ben poco dentro e si ha la convinzione che l’opera possa costituire solo un gradevole passatempo.
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Un giallo un po' sbiadito
Della serie "non tutte le ciambelle escono con il buco", questo giallo della Christie mi ha deluso perché, da una parte, la superfamosa detective Miss Marple non emerge mai nel racconto lasciando l'indagine ad un altro. Dall'altra perché il finale è banale! Il racconto parte molto bene: il lettore è incuriosito dal fatto che non solo l'assassino è sconosciuto ma anche la vittima! Purtroppo però si sciupa tutto nel finale. Infatti, se è vero che in un giallo tutti i pezzi devono tornare al loro posto (e dunque hanno un loro preciso significato) mi pare che qui alcuni di questi sembrano messi a caso. Infatti, nel finale manca la disamina della Detective che tiene conto di tutti gli elementi in precedenza dati e che dovrebbe far stupire il lettore! Con quel finale, invece, il libro poteva finire 200 pagine prima.
Non me l'aspettavo dalla Christie. Sarà per la prossima volta...