Io non sono un serial killer
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Esperimento tra horror e thriller
Romanzo strano, sperimentale.
Si legge con piacere,ma è dedicato più agli amanti dell'horror in genere.
Sicuramente piacevole e poco impegnativo,peccato gli manchi quella marcia in più per farlo diventare una chicca letteraria.
Si ha un senso di ne carne ne pesce, comunque è un' esperimento riuscito a metà.
Provaci ancora Dan.
Indicazioni utili
Serie di John Cleaver, vol. 1
Con un linguaggio scorrevole, colloquiale e raccontato in prima persona dal protagonista, "Io non sono un serial killer" è uno di quei romanzi che riesce a conquistare il lettore fin dalle primissime pagine. Il protagonista è John, un ragazzo di quindici anni affetto da problemi psicologici. John è sociopatico (e anche un po' psicopatico, come lui stesso si definisce) ed è attratto morbosamente dalla morte, soprattutto la morte violenta, ad opera dei serial killer. Adora vedere e toccare i cadaveri e questo suo desiderio viene soddisfatto dall'obitorio situato proprio nel seminterrato di casa sua, attività lavorativa di sua madre e sua zia, alla quale lui prende parte di tanto in tanto. Ma la sua perversa passione per la violenza e per la morte non passa inosservata sia tra i compagni di scuola e sia in famiglia, dove la madre di John, molto preoccupata per lui, lo manda settimanalmente da un psicologo. Visto sotto questo punto di vista John potrebbe sembrare un personaggio assolutamente negativo e odioso, ma il bello di questo romanzo invece è che raccontando tutto secondo il suo punto di vista ed entrando nei suoi pensieri più intimi, riesce a renderlo un ragazzino ADORABILE. John descrive tutte le sue sensazioni e tutto ciò che lo circonda con estrema lucidità ed acume. Io personalmente non ho potuto fare a meno di mettermi nei suoi panni e simpatizzare per lui. Descrive la sua passione per la morte e per i serial killer con talmente tanto entusiasmo che rende l'argomento interessante come non mai. La sua mente "malata" è da un certo punto di vista talmente intelligente che, nonostante abbia delle pulsioni omicide, riesce a controllarsi e a darsi delle regole per non essere indotto in tentazione. Perché lui in realtà non vuole diventare un serial killer, sa che è una cosa sbagliata e non vuole diventare una cattiva persona. Solo quando un vero serial killer seminerà panico nella sua piccola cittadina John sarà costretto ad affrontare il "mostro" che sta dentro di lui. E invece di lasciarsi trasportare dall'istinto e seguire la sua bramosia di sangue e violenza compie un scelta decisamente altruistica e controcorrente: dare la caccia al serial killer per mettere la parole fine alla lunga serie di omicidi!
Questo romanzo mi ha entusiasmata tantissimo! L'ho letto tutto d'un fiato durante il weekend e devo dire che le poche volte che ho dovuto metterlo da parte è stata davvero dura. E' uno di quei romanzi che quando lo inizi vorresti leggerlo interamente in una sola volta senza interruzioni. Oltre alla storia originale ed interessante aiuta anche molto lo stile di scrittura che fila liscio come l'olio, con una scorrevolezza sconcertante. Entrare nella mente di John è come incontrare un vecchio amico che conosci da una vita e questo potrà sembrare molto strano data la mente perversa del protagonista, ma invece è proprio così. Fin dalle prime pagine la sensazione è stata quella di conoscere John da sempre! Ci sono anche altri romanzi in cui ho avuto la stessa impressione, ma in realtà sono molto pochi, li posso contare sulle dita di una mano, e quando mi accade ne rimango appagata come non mai!
Sono però rimasta spiazzata quando ho scoperto che questo non è solamente un ottimo thriller (come trama e copertina di avevano indotta a pensare) ma è in realtà un thriller paranormale! Diciamo che questo libro non aveva affatto bisogno di elementi paranormali per arricchirsi e risultare interessante, perché per me lo sarebbe stato in ogni caso, anche senza alcuna paranormalità! Quando sono arrivata a scoprirlo non ne sono stata felicissima, perché ero fermamente convinta che questa storia non ne avesse alcun bisogno e anzi, avevo paura che questa caratteristica lo avrebbe penalizzato e reso poco credibile, soprattutto agli occhi degli amanti dei thriller convenzionali. Secondo me sarebbe stato meglio se in qualche modo questa peculiarità fosse trasparita dalla cover e dalla trama e non fosse totalmente inaspettata. Quando ci si accinge a leggere un libro di Stephen King infatti siamo tutti consapevoli che all'interno della storia ci sarà (quando più e quando meno) delle scene horror e degli elementi paranormali. Qui non lo si poteva sapere.
Io amo il paranormale, amo l'horror, e quindi non ho avuto nessuna difficoltà ad integrarmi in quest'ottica, anche se l'ho scoperto in ritardo. E faccio anche un'altra piccola rivelazione sul genere: il libro in patria è uscito come uno young adult e non mi stupisce affatto, dato che per lo stile di scrittura scorrevole e il protagonista adolescente secondo me sarebbe stato ottimo nella categoria YA, nonostante alcune scene un po' forti e non particolarmente adatte ai minori di 16 anni.
Il ritmo narrativo è intenso fin da subito, ma acquista vigore maggiormente verso la seconda metà del libro dove la tensione aumenta e i colpi di scena inchiodano gli occhi alle pagine. Giunta alla fine ne ero talmente soddisfatta che se avessi avuto tra le mani un altro libro con lo stesso protagonista lo avrei iniziato immediatamente! E sono davvero felice di sapere che infatti questo libro (anche se totalmente autoconclusivo) non sarà l'unico di questa serie ma ce ne saranno altri con il piccolo eroe sociopatico John Cleaver.