Intensity
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Come da titolo: l'intensità non manca
Molto prolifico ma qualitativamente altalenante Dean R. Koontz è sicuramente uno dei più famosi ed apprezzati scrittori americani di thriller-horror. Una sorta di Stephen King -fatti i dovuti distinguo- in miniatura, capace comunque di ergersi a nome di spicco nel mainstream librario.
Con "Intensity" l'autore sforna sicuramente uno dei suoi migliori romanzi, non perchè inventi chissà quale personaggio o situazione da far drizzare i capelli, Koontz infatti si limita a ricalcare gli stilemi del genere senza aggiungere mai nulla di veramente significativo.
C'è però il ritmo a fare la differenza. Vertiginoso ed ossessivo, capace di mozzare il fiato ed intrappolare il lettore nel tragico guaio in cui finisce la povera Chyna.
Ospite di una lussuosa tenuta di campagna in cui avrebbe dovuto passare un breve periodo di vacanza, la ragazza si ritrova alle prese con un feroce serial-killer capace di sterminare senza batter ciglio tutti gli inquilini della splendida magione.
La protagonista si lancia istintivamente in un'avventura spaventosa, infilandosi nel camper con cui l'assassino ha raggiunto il luogo del massacro e dove ha caricato, come macabro trofeo, il corpo esanime di Laura, la migliore amica di Chyna.
Urge sospensione della credulità per accettare un tale coraggio, Koontz giustifica riportando un passato famigliare durissimo e una fede incrollabile, dettami ai quali la nostra eroina si aggrappa per trovare la giusta temerarietà. Agisce in tal modo per rendere giustizia a quella famiglia che l'ha accolta come una figlia quando lei dai suoi cari ha subito solo maltrattamenti, indi per cui il suo voler far del bene è pura contrapposizione positiva nei confronti delle angherie sopportate.
Un background non proprio convincente tuttavia ignorabile in virtù di una narrazione sincopata, incisiva e a tratti feroce.
Insomma, un romanzo leggero capace di avvinghiare il lettore alla pagina.
Il regista francese Alexandre Aja ha tratto clamorosa ispirazione per il suo truculento debutto intitolato "Alta tensione"; si nota una quasi perfetta coincidenza tra la prima parte del romanzo ed il film. Lascia basiti che il filmaker non faccia riferimenti allo scritto e che Koontz non abbia gridato al plagio.
Indicazioni utili
Come entrare in un incubo dopo poche pagine.
Koontz è uno degli autori più prolifici della letteratura moderna. Forse troppo. Al punto da ingenerare legittimi dubbi sulla genuinità di talune opere che recano la sua firma (e personalmente ho riscontrato in diversi testi inventiva e stile narrativo difficilmente compatibili con il suo). D’altra parte non sarebbe l’unico caso, e non sto qui a far nomi.
Detto ciò, se dovessi stilare una graduatoria dei 10 thriller più coinvolgenti a tutt’oggi letti, “Intensity” ci rientrerebbe di sicuro. E questo testo lo ha scritto indubbiamente lui.
Tutto inizia dalla vacanza a Napa Valley (California) di due studentesse ed amiche presso la residenza dei genitori di una delle due. Non racconto altro per non rovinare l’effetto a chi non l’ha letto. Dico solo che dopo poche pagine si entra in una sorta di incubo, con colpi di scena a ripetizione e finale mozzafiato.
Suggerirei di non iniziarlo a serata inoltrata per non correre il rischio di fare le ore piccole…:-).
Assolutamente consigliato.