Innocenti
Editore
Cristina Fallarás (Zaragoza, 1968), giornalista e scrittrice, vive a Barcellona. Ha lavorato per numerosi giornali, radio e tv, tra cui “El Mundo”, “El Periódico de Catalunya”, “ADN”, Cadena Ser, RNE, Antena 3 Televisión e Cuatro Televisión, e gestisce il sito web letterario Sigueleyendo. In Spagna, Innocenti è stato accolto con grande favore da pubblico e critica e ha vinto numerosi premi, tra i quali il Premio Internacional de Novela Negra L’H Confidencial nel 2011. Inoltre, nel 2012, Cristina è stata la prima donna ad aver mai ottenuto il premio Dashiell Hammett per il miglior noir spagnolo.
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La mia rabbia, il mio mondo
Ho iniziato la lettura di questo giallo aspettandomi orrore allo stato puro, visto che ruota attorno alla sparizione di due bambine, una delle quali viene ritrovata assassinata con unghie e denti strappati. Però devo dire che della lettura mi è rimasta dentro soprattutto la figura della protagonista, Victoria Gonzàlez, investigatrice dal passato oscuro, personaggio duro ed anche equivoco. Complice lo stile, molto forte, molto crudo, forse appositamente così per farti entrare più a pieno titolo nei vicoli oscuri di una Barcellona, metropoli in miniatura, fatta di angoli pericolosi e personaggi veramente infernali. Come si può proteggere la mente dall'orrore a cui dà corda l'immaginazione? Victoria usa la rabbia, perchè pur avendo un cuore che guaisce disperato, a modo suo, ha tanta rabbia dentro, che le serve per sopravvivere, perchè la vita è fatta di lotte e di cicatrici.
Indicazioni utili
RABBIA!!
“Piano, bambina mia, questo è il nostro mondo. Ti insegnerò la rabbia che serve per sopravvivere, perché la vita è bastarda, è fatta di lotte e di cicatrici. Ma a te i piedi in testa non li metteranno, perché tu sei la mia piccola e io non ti darò mai via. Tu sei la mia carne, il mio frutto, la vita che sono stata in grado di dare così come, se voglio, posso dare la morte.”
“Innocenti” di Cristina Fallaras, editore Feltrinelli. E’ la prima opera che leggo di questa autrice spagnola, considerato come “miglior noir spagnolo 2012”.
La rabbia è il collante di questo noir, molto presente nella storia, nei dialoghi, nei personaggi, un’emozione che la percepisci per 222 pagine.
Tutto ha inizio con la scomparsa di due sorelle di 3 e 4 anni. Una viene barbaramente assassinata, l’altra sembra sparita nel nulla. La detective Victoria Gonzales sarà ingaggiata e pagata, con un assegno consistente anonimo, ad indagare sul caso della bambina scomparsa. Una lotta contro il tempo, scopo principale ritrovare la bambina viva.
Un romanzo corale, i personaggi sono tanti e “strani”, non ben caratterizzati, ma sono tutti importanti per la conclusione delle indagini.
Victoria Gonzales è un personaggio discutibile, un’investigatrice assolutamente “sui generis”, ex giornalista, ex tossicodipendente, è un’alcolizzata incinta (il padre è sconosciuto), e come “antistress” contro la rabbia, uccide gli animali. Victoria verrà supportata nelle indagine da Jesus, un ex tossico, ex galeotto, ex alcolista, insieme affronteranno un lungo viaggio verso l’inferno.
Ci inoltreremo in una eccellente descrizione visiva di una Barcellona oscura, quella della droga, della pedofilia, della violenza , delle prostitute, dei barboni, del degrado, quella che mai nessun turista vedrà. E di una Barcellona “bene”, quella del lusso, di madri che non sono madri, di droga e di alcol.
Lo stile di scrittura di Cristina Fallaras è “strano e confuso”, “cruda e rabbiosa”, temi scottanti ma non ben approfonditi, capitoli brevi, dialoghi che all’apparenza sembrano senza senso ,
punti dove più volte son dovuta tornare indietro a rileggere per capire se erano pensieri o vaneggiamenti, flashback di eventi del passato. Poi ci sono questi capitoli di “istruzione per ammazzare” un cane, un criceto, un gatto, un pesce che non c’entrano nulla con la trama del romanzo.
Non ho ancora capito se mi è piaciuto o no questo noir, è troppo particolare in tutto: nei dialoghi, nei personaggi, nelle azioni, nelle situazioni, nei temi trattati che ti fanno riflettere e pensare. Però vi posso dire che è curioso anche se non ci sono particolari colpi di scena, anche se devi tornare indietro a rileggere dei passaggi, sei invogliato ad andare avanti, a scoprire come finisce ed a capire il perché di tutta questa RABBIA!
Buona lettura!