In tenebris In tenebris

In tenebris

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Brooklyn, gennaio 2002: nel gelo della notte una donna nuda corre in mezzo al traffico. E stata picchiata, violentata, le è stato fatto lo scalpo. E fra le mani ha dei capelli femminili non suoi. A incaricarsi del caso sono in due: il duro, implacabile investigatore privato Joshua Brolin di Portland e Annabel O'Donnel, detective del 75° distretto. Una prima pista porta in un edificio abbandonato dove, oltre a vari corpi in stato di putrefazione, vengono ritrovate 67 foto di vittime con un codice a barre tatuato sul corpo. Su un muro, una frase in latino scritta col sangue di persone diverse: "Caliban nostro signore, in noi è la vita, perché la carne riluce nelle tenebre".



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In tenebris 2015-06-11 13:57:24 ferrucciodemagistris
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    11 Giugno, 2015
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Il punto di non ritorno

“In tenebris” è il secondo romanzo di Maxime Chattam facente parte della cosiddetta trilogia del male, che segue “L’anima del male”(già recensito) e precede “Il veleno del ragno”.

La vicenda ha tra i protagonisti il detective privato Joshua Brolin, già conosciuto nel primo romanzo della serie con l’incarico di ispettore della polizia di stato di Portland nell’Oregon, e una affascinante poliziotta, Annabel, del 78^ distretto di polizia di New York con alcune problematiche personali; l’ambientazione è, appunto, nella grande metropoli di New York, in particolare sull’isola distretto di Manhattan e sopralluoghi nel New Jersey e città limitrofe.

Lo stile narrativo di Chattam è indirizzato alle oscure perversità che albergano nell’animo umano, su quanto possa essere facile scatenare quel tale meccanismo, celato chissà in quale meandro della mente, che induce l’uomo a compiere azioni così orrende che vanno a lambire territori al di là dell’immaginabile; sull’origine e le motivazioni del male si sono scritti (e si scriveranno) tomi, si sono fatte tavole rotonde con i più illustri luminari della neurologia e della psichiatria comportamentale, si sono seguiti corsi ed esercitazioni complesse per creare i famosi “profiler” dell’F.B.I., tutti con l’unico tentativo di discettare il “perché” certe persone, all’apparenza normali cittadini che partecipano in maniera attiva allo scorrere di tutte le attività della società moderna, possano diventare esseri abietti il cui fine è sottomettere il prossimo con mezzi di efferata crudeltà per procurarsi il piacere del potere e placare, almeno temporaneamente, quell’ammasso inestricabile di malvagità, rabbia e follia che li devasta e corrode all’interno della loro anima ormai perduta.

Non voglio svelare nulla della trama che appare complessa e carica di suspense; posso dire che i protagonisti sono sulle tracce di un serial killer il cui modus operandi è contraddistinto dall’agire in maniera invisibile servendosi di una ristretta setta di adepti. Le atrocità commesse sono un pugno nello stomaco in quanto, come già scritto in precedenza, la ragione umana si astrae e si inerpica sulle pareti di un inferno, dove a ogni passo si incontra l’orrore che fa uscire di senno e fibrillare la nostra anima.

I demoni non sono quelli immaginati dal sommo Poeta; ma si trovano nel nostro spaccato sociale, che vivono e lavorano insieme con noi in maniera anonima. E’ questo il messaggio di Chattam al lettore!

La narrazione è ovviamente romanzata e amplificata in maniera parossistica; vi consiglio, comunque, di leggere questo libro tenendo sempre in mente che si tratta di un romanzo, ma nel contempo di riflettere sugli accadimenti narrati.

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Thriller-noir-horror a forti tinte...

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In tenebris 2011-08-30 12:39:58 eugenio
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Opinione inserita da eugenio    30 Agosto, 2011

bello!

è il primo libro che ho letto di questo autore e meglio non mi poteva capitare. di punti deboli onestamente ne trovo pochi.
J.Brolin, il protagonista della serie è un personaggio che trovo fortissimo. Forse un pò stereotipato, ma ormai chi non lo è? Anche Annabell mi piace parecchio anche se il meglio lo da nel successivo Il Veleno Del Ragno.
Lo stile di Chattam è bellissimo, mescola sapientemente attimi di pura tensione e suspense con momenti che fanno tirare il fiato quando se ne sente il bisogno, senza contare alcune ottime riflessioni dello scrittore per bocca di joshua.

unico appunto, nei ringraziamenti lo scrittore dice che i fatti se pur inventati sono realistici... beh onestamente alcune cose non le trovo proprio realistiche.

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l'anima del male, il veleno del ragno ma chi in generale ama i thriller
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