In giro per la città
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Personalità multiple
Non dobbiamo parlare, dice il bambino imbronciato.
Che noia piccolo fammi fumare, risponde una voce sensuale.
Smettetela o spaventerete la piccina, interviene la saggia.
Voglio tornare dalla mia mamma, piange la bimba.
Ho mal di testa ora basta, conclude Laurie.
Questo è un probabile dialogo che potrebbe esserci tra Laurie e le altre quattro personalità che risiedono in lei. Un trauma infantile l’ha portata a creare identità salvavita, cambiano di volta in volta i lineamenti, la voce, la postura, tutto.
Passano gli anni, altre tragedie risvegliano le voci taciute. Si alternano, proteggono, l’unica reale, Laurie, convive e lotta per trovare la pace.
Colpevole o non colpevole?
Thriller psicologico originale e allettante. Assistere ai cambiamenti della protagonista è stuzzicante, pedinare le cinque figure è intrigante, capire e immedesimarsi è un atto dovuto. Non ci sono indagini scientifiche, detective supereroi o scene macabre, qui il vero potere, il pezzo forte è la mente. Il lettore cammina sul filo del rasoio, conosce la pazzia e la sofferenza.
L’attenzione e la soddisfazione sono ad alti livelli, complici una buona penna in grado di catturare tra le sue spire il lettore.
Il finale è la parte più debole, l’autrice avrebbe potuto aggiungere scene e approfondimenti.
Concludendo, uno dei gialli più coinvolgenti letti negli ultimi tempi, da provare.
Indicazioni utili
La piccola Laurie va In giro per la città
Adoro Mary Higgins Clark da sempre!
Nel suo thriller del 1992, In giro per la città, gli effetti degli anni trascorsi dalla stesura sono evidenti. Si parla ancora di macchine da scrivere che si alternano al computer. Una nota insolita, ma che non compromette la storia che Mary Higgins Clark ci racconta. Una storia molto triste e sconvolgente, fatta di pedofilia e canti gospel, sette religiose e indagini da discutere in aula. Sembra che il lavoro più diffuso nei romanzi di Mary Higgins Clark sia quello dell’agente immobiliare. Infatti, ci sono sempre case in vendita e probabili acquirenti, ma anche ricordi dolorosi e segreti che si nascondono al di là della porta d’ingresso.
I romanzi di Mary Higgins Clark sono quasi sempre brevi, circa 300 pagine, e con capitoli di varia lunghezza, ma tendenzialmente brevi, che si chiudono ad effetto. Nonostante la lunghezza esigua, sono dei romanzi intensi, con una narrazione dal ritmo serrato e uno stile raffinato, che fa percepire le brutture, ma non si compromette né si lascia corrompere.
Di In giro per la città mi ha colpita soprattutto il titolo, che trasmette l’idea di spensieratezza, mentre tutt’altre situazioni devono affrontare le due sorelle in pericolo in questo romanzo, Laurie e Sarah Kenyon. La più piccola delle due, Laurie, è stata rapita quando aveva appena 4 anni ed è stata tenuta in ostaggio per un lungo periodo. Tornata a casa, i genitori hanno improntato il suo ritorno verso la ripresa della normalità, precedente il rapimento, senza ipotizzare abusi o probabili problemi psicologici. Trascorsi gli anni e divenuta una studentessa, Laurie inizia a dare segni di squilibrio dopo un nuovo evento traumatico e Sarah farà di tutto per proteggere sua sorella, ma a volte gli indizi tenderanno a confondere anche lei, perché il passato non prende mai troppo le distanze e gli amori malati, spesso, si rivelano troppo intensi per essere messi da parte.
Una storia avvincente e dai risvolti psicologici interessanti, che non trascura quel tocco gradito al pubblico femminile.