Il villaggio dei dannati Il villaggio dei dannati

Il villaggio dei dannati

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Un crudele omicidio è commesso allo zoo di Berlino. Tutti gli indizi conducono a Charlie Rubin, ambigua allevatrice di ratti, taciturna e schiva. Ma la giovane e ambiziosa Sanela Beara e Jeremy Saaler, lo psicologo incaricato di redigere la perizia sulla capacità d’intendere e di volere della presunta assassina, nutrono dubbi. Indagando sull’infanzia di Charlie si ritroveranno a condurre pericolose ricerche presso Wendisch Bruch, uno sperduto paesino nella regione del Brandeburgo. Gli oscuri segreti del villaggio sono sempre stati protetti dall’omertà dei pochi abitanti rimasti. E gli ululati dei lupi e le agghiaccianti grida dei neonati sembrano dire: guai a disturbare il silenzio dei morti!



Recensione della Redazione QLibri

 
Il villaggio dei dannati 2014-12-01 07:50:15 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    01 Dicembre, 2014
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Morti alla contadina

È una delle più talentuose scrittrici di thriller tedesche ed io la scopro solo ora con IL VILLAGGIO DEI DANNATI. È così che sono entrata in una storia thriller eccellente, ideata da ELISABETH HERRMANN, dove il tema di base sono le cosiddette “morti alla contadina”.
Una donna ambigua, un’allevatrice di ratti, schiva e taciturna, è sospettata di un terribile omicidio. Charlie Rubin, questo il suo nome, ha poche parole da riferire alla polizia: “Io allevo per uccidere”. Sono parole che feriscono come un’arma del delitto. Subito appare l’unica colpevole, la donna abituata ad ammazzare alla contadina, proprio perché è cresciuta in uno sperduto paesino, prettamente agricolo, nella regione del Brandeburgo, dove liquami, maiali e trogolo sono gli strumenti di eliminazione totale.
Ormai considerata pazza e pericolosa da tutti, Charlie è colei che ha gettato un uomo vivo nella gabbia dei pecari e l’ha fatto mangiare vivo.
Qualcuno, però, vede in lei qualcosa di diverso: una vittima.
Di questo avviso è Sanela Beara, una semplice vigilessa croata di lingua tedesca, piccola di statura, ma intenzionata a fare qualcosa di più del suo semplice lavoro di routine. Mentre pensa di cambiare totalmente la sua vita, iscrivendosi alla facoltà di economia, decide di indagare sul passato di Charlie Rubin anche se non potrebbe farlo.
Ha dubbi sulla colpevolezza di Charlie Rubin anche Jeremy Saaler, uno psicologo tirocinante, che non sa a che punto fermarsi nello scavare nei segreti della mente umana.
Pur non conoscendosi, Sanela e Jeremy si trovano ad indagare su quelli che risultano essere una serie di efferati e sconosciuti omicidi. Entrambi, per strade diverse, ma con lo stesso fine, discolpare Charlie e trovare il serial killer, giungono nello sperduto paesino di Wendisch Bruch, dove la presunta colpevole è cresciuta e dove ormai vivono pochissime persone, ancorate al passato. È nel paesino semi disabitato che si nasconde un oscuro segreto, legato ad un doloroso passato di miseria e povertà da cui molti sono fuggiti o sono letteralmente scomparsi.
Il villaggio dei dannati, nel romanzo, nome attribuito dai giornali a Wendisch Bruch, è un thriller scritto in modo avvincente e ricco di colpi di scena. Con una trama disseminata di indizi e di detto e non detto, è un romanzo che giunge ad un’orribile verità appassionando il lettore. Ottiima lettura.

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