Il vendicatore
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Paul Cleave è nato nel 1974 in Nuova Zelanda a Christchurch, città nella quale vive tuttora e dove sono ambientati i suoi romanzi. Nonostante avesse ben chiaro fin dall’infanzia il proposito di diventare uno scrittore, è riuscito a far pubblicare il suo primo romanzo, The Cleaner, soltanto sei anni dopo averlo scritto. Il libro è diventato subito uno dei più grandi bestseller neozelandesi ed è stato pubblicato in molte lingue. Attualmente sta lavorando al suo sesto libro.
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E' GIUSTO VENDICARSI?
Dopo “The cleaner”, questo é il secondo thriller che viene pubblicato in Italia di questo talentuoso scrittore Neozelandese. Confermo la buona impressione che avevo avuto con il suo primo lavoro, ed è per questo che l’ho incluso ormai nella mia “lista degli autori preferiti”. Credo che il suo stile non assomigli a nessun altro scrittore e spero che questa sua originalità possa essere premiata con un pubblico più numeroso. Purtroppo molte volte la popolarità di un libro dipende anche dalla “spessore” della casa editrice, anche se ultimamente il successo può dipendere anche dal passaparola sui vari forum.
Il libro racconta la stessa storia da due diversi punti di vista; da parte del detective, in prima persona, mentre quando vengono descritte le azioni dell’assassino l’autore si affida alla più classica “terza persona singolare”. Paul Cleave, utilizza sempre periodi molto corti e ben cadenzati, per dare un certo ritmo alla storia. Questo non è uno di quei thriller che si scopre l’assassino all’ultima pagina; al contrario, già dal secondo capitolo sappiamo benissimo chi è il responsabile di queste morti violente. La cosa però che tiene il lettore ugualmente incollato alle pagine è la voglia di scoprire come poter fermare il responsabile di tanta violenza, perché sembra sempre anticipare le mosse della polizia. Con il proseguo della lettura, si inizia però ad guardare l’assassino in modo più magnanimo, comprendendo che la stessa cosa potrebbe succedere ad ognuno di noi se uno psicopatico ci portasse via una delle cose più belle al mondo.
Il finale sembra scorrere abbastanza “tranquillo”, ma all’improvviso gli eventi precipitano e non seguono l’andamento che ci eravamo immaginati.