Il terzo Reich
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Il Terzo Reich
Non me ne voglia Jan ma francamente questo romanzo di Bolano non mi ha particolarmente colpito. Mi trovo d'accordo solo sull'aggettivo grottesco ma per il resto confesso che questo libro mi ha lasciato poco più di niente. Non ho probabilmente colto la metafora o il paradosso dello scrittore, ho solo respirato pagina dopo pagina una sensazione di amarezza e di dolore che avvolgeva sempre più il protagonista ed il luogo di ambientazione. L'hotel attorno al quale ruota tutta la storia somiglia molto all'Overlook di King, tanto che in certi passaggi mi sono chiesto se non ci sarebbe stata una svolta paranormale, invece no, i personaggi sono reali anche se decisamente stravaganti. Non vi fate ingannare dal titolo, "Il terzo reich" è il nome del gioco di guerra di cui il protagonista è campione ed appassionato, non c'è alcun richiamo (gioco a parte) alla Germania nazista.
Indicazioni utili
- sì
- no
Molto bello, molto triste.
Roberto Bolano non è mai banale, anzi, nasconde spesso sotto una parvenza giocosa qualcosa di infinitamente oscuro, come il dolore.
Questo libro può essere letto agilmente o in maniera approfondita.
Nel primo caso ci si ritroverà a scoprire un simpatico romanzo dell'assurdo ma, se per caso si sceglierà la seconda strada, non ci saranno dubbi: è il miglior libro dello scrittore cileno.
L'arte del sottinteso, diceva Borges, è come quella della seta: non si deve toccare ma sfiorare.
E il gioco da cui parte il paradosso di Bolano è innocente, puerile, quasi grottesco.
Rasenta la perfezione dell'autoritratto dell'artista.
Bolano, scrittore costretto al paradosso con la morte nel cuore.