Il sospetto
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Le amare vicende di tre giovani in un Paese esotic
Dopo “La vedova” (2016, un grande successo) e “Il bambino” (2017), Fiona Barton, giornalista inglese di varie testate, esce nel 2019 con “Il sospetto”. Dirò subito che il thriller (così viene definito) non mi ha intrigato più di tanto. La storia inizia con la scomparsa di due amiche diciottenni, in vacanza in Thailandia, che da un po’ non danno più notizie; si dà il caso che anche il figlio della giornalista Kate Waters, la protagonista narrante del giallo, non si faccia vivo da mesi, da quando partì, zaino in spalla, per il Sudest asiatico in cerca di sé stesso e di nuovi stimoli dopo aver inspiegabilmente abbandonato studi promettenti. Insomma, tre giovani come tanti, partiti alla ventura per fare esperienze e per divertirsi. Le due incaute ragazze sono a Bangkok, hanno interessi diversi: una, Alex, vuole visitare il paese, spinta da interessi e curiosità propri del turista, l’altra, Rosie, è più portata a folleggiare, in una città dove eccessi di ogni genere e compagnie poco raccomandabili animano le notti insonni dei globe trotter in cerca di svago. Per farla breve, le due malcapitate giovani incontrano per caso il figlio della giornalista, conoscono altri ragazzi, vivono svariate esperienze sentimentali turbate da continui litigi e gelosie, fino all’evento clou del romanzo: un incendio devasterà l’ostello in cui si ritrovano e segnerà anche la loro fine. Il racconto procede su due fronti: da un canto le ricerche delle famiglie disperate, con l’aiuto della polizia inglese e, del tutto insufficiente e superficiale, di quella thailandese, dall’altro le vicende ultime delle giovani, narrate giorno per giorno fino all’esito infausto. Alla fine, resta il dubbio: il figlio di Kate viene riportato a casa, ci sono particolari nelle indagini che non quadrano e che fanno trapelare il sospetto che il giovane abbia qualche responsabilità nel tragico evento. Il finale lascia insomma l’amaro in bocca: Kate difende il figlio a spada tratta, ma è veramente convinta della sua innocenza?
La prima parte del romanzo scorre piacevolmente ed appare ben strutturata, poi, nella seconda parte, la vicenda si trascina stancamente, lasciando presagire chissà quali colpi di scena (è un thriller, no?) che stentano ad arrivare, tra indagini lunghe e confuse vicende sentimentali da letteratura rosa. Sullo sfondo una sordida Bangkok, quella degli ostelli da quattro soldi, dello spaccio incontrastato e di altri loschi traffici.
Lo stile è un po’ sciatto, dimesso, decisamente fiacco per un thriller che si rispetti e che dovrebbe coinvolgere il lettore. Anche i personaggi, a parte la protagonista Kate, appaino sfumati, senza un’evidente caratterizzazione. Da leggere comunque, se non altro per rendersi conto dei pericoli cui vanno incontro certi giovani poco accorti, in cerca di avventure e di emozioni forti, in paesi esotici.