Il sonnambulo
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Paura di dormire
Sebastian Fitzek, ancora una volta, mostra di trovarsi perfettamente a suo agio tra i meandri di una mente (forse) disturbata. Lo scrittore tedesco costruisce un thriller dall'esemplare incedere, partendo da un inquietante quesito, cosa accade veramente mentre dormiamo?
"Il sonnambulo" riesce ad appassionare addizionando agli spunti più squisitamente thriller, il giusto spessore drammatico partorito dallo smarrimento di Leon. L'uomo, vittima sicuramente, forse addirittura carnefice, esprime tutta l'urgenza di dover far chiarezza, mentre i mostri del passato sembrano aver intaccato di nuovo il suo precario equilibrio mentale. La cifra stilistica di Fitzek, asciutta e diretta, è perfetta nel creare suspense, mentre i numerosi cliffhanger posti alla fine di ogni capitolo tengono sulla corda con consumato mestiere. L'autore è abile nel depistare e al tempo stesso fornire succulente anticipazioni o indizi, mediante i quali esorta il lettore a tramutarsi in detective. Tuttavia cercare di far luce in questo psycho-mystery è impresa ardua, Fitzek crea un puzzle assai complesso chiedendo voli di fantasia mai eccessivi seppur, in alcuni passaggi, un poco sopra le righe. La curiosità non cede mai il passo al tedio, fino a raggiungere il sorprendente epilogo, sicuramente non destinato a restare nella storia della narrativa thriller, ma assolutamente degno di nota.
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Adrenalinico Fitzek
Leon teme di essere tornato ad avere problemi di sonnambulismo come alcuni anni prima ma soprattutto di aver fatto del male alla moglie durante uno degli episodi di sonnambulismo di cui pensa di essere nuovamente vittima. La donna lo lascia in modo concitato e senza una spiegazione plausibile , Leon cerca delle risposte a questo comportamento e scopre che la realtà non è come la vedeva lui . Fitzek è al solito bravissimo a costruire una trama incalzante in cui il lettore rimane spiazzato dagli eventi e dove la mente umana gioca un ruolo determinante, nulla è davvero come sembra e dove sogno e veglia si susseguono a ritmo frenetico rischiando di confondere il protagonista. Ma come ci accade in auto, quando siamo fermi al semaforo e distratti ci sembra di muoverci all'indietro senza aver fatto nulla mentre è il pullman accanto a noi che si sta muovendo , Fitzek ci ricorda che spesso la realtà che percepiamo parte da un errore di fondo...davvero intrigante e molto interessante anche il mini trattato finale sul sonnambulismo.
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ALTA TENSIONE
Secondo libro, per me, di Fitzek. Credo ormai che questo autore sia entrato a far parte dei miei scrittori preferiti. I suoi libri non sono i soliti thriller o gialli che si leggono velocemente, ma bensì c'è sicuramente qualche elemento in più che ti fa apprezzare il libro fin dalla prima pagina e non puoi fare a meno di sfogliare le pagine dopo, chiedendoti "Come andrà a finire?".
Il sonnambulo è un libro mozzafiato. Protagonista è Leon, un giovane che ha avuto fin da piccolo problemi di sonnambulismo e ora crede, dopo la scomparsa della moglie Natalie, di avere ancora problemi e di aver fatto qualcosa di brutto proprio a lei, la persona che più ama al mondo.
Ma quale sarà la verità? Cosa è successo realmente nella notte, nella loro nuova casa? Quali misteri e domande può generare tutta questa faccenda in Leon e a chi sta leggendo? Insieme al protagonista impazziremo, non dormiremo e ci faremo un sacco di domande, conosceremo gli altri abitanti della casa, tra cui la signora Ivana e il suo gatto. Ivana sembra essere l'unica persona disponibile con lui, lo capisce e addirittura gli suggerisce di andarsene da quella casa maledetta. Che sia veramente la casa allora? O è proprio Leon a far succedere certe cose? Insomma, se non lo avete ancora letto, cosa aspettate? Ma attenti! Nulla è come sembra!
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Un thriller spaventoso
Volete un libro che vi faccia stare ore e ore a leggere? Cercate un libro che non vi faccia dormire la notte? Allora dovete leggere Il sonnambulo!
Un libro adrenalinico, spaventoso e straordinario, dove si può apprezzare la capacità di Sebastian Fiztek di analizzare la mente umana e di trasmettere puro terrore ai lettori.
Come suggerisce il titolo, il lettore avrà a che fare con i problemi di sonnambulismo del protagonista. Leon ama sua moglie, anche se le cose ultimamente non vanno molto bene. Insieme vivono in un appartamento all'interna di una palazzina. Tutto sembra normale, finché una mattina la moglie non scompare, lasciando poche tracce.
Da qui si articola una storia fatta di intrighi e misteri da svelare. Un alternarsi di veglia e di sonno, che destabilizzano Leon, il quale non sa più a cosa credere. E' stato lui stesso a farle del male? O c'è qualcun altro sotto a tutto ciò?
Ogni scena si svolge all'interno della loro casa, che nasconde più segreti di quanto si possa immaginare. Insieme al protagonista, il lettore percorre tunnel oscuri e deve trovare combinazioni per aprire delle porte.
Mentre leggevo questo libro mi sembrava quasi di giocare ad un videogame di enigmi. Mi sentivo partecipe e come Leon, cercavo di trovare delle soluzioni. Ciò mi ha coinvolta parecchio e mi ha fatto finire il libro in un solo giorno.
Il tutto è incorniciato da uno scenario horror e da indizi sempre più raccapriccianti.
Un libro ben riuscito e ben sviluppato, nonostante lo scrittore non abbia usato al meglio le proprie capacità. Infatti per molti lettori, potrà sembrare un libro quasi infantile, a causa dei vari enigmi da risolvere, ma soprattutto troppo inverosimile.
Personalmente questo non mi ha dato fastidio, ho ugualmente apprezzato la sua storia, anzi credo che sia una delle più belle che abbia scritto.
L'unica pecca l'ho trovata nel finale, mi è sembrato troppo frettoloso e confusionario. Ho dovuto rileggere più volte una stessa pagina, per capirci qualcosa. Ma voglio ugualmente premiarlo con il massimo dei voti.
Ancora una volta Fitzek è riuscito a stupirmi e a regalarmi un'ottima lettura: spaventosa e intrigante come piace a me!
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Sonnambulismo inquietante (almeno nella prima part
Leon pensava di essere guarito, ed invece i sintomi del sonnambulismo ricominciano a farsi sentire. La preoccupazione monta soprattutto quando, una notte, la moglie con evidenti segni di percosse sparisce nel nulla.
L'uomo inizia a sospettare che i suoi atteggiamenti durante le "crisi" siano violenti e pericolosi per chi gli sta vicino. Decide così di automonitorarsi per mezzo di una telecamera; ciò che scoprirà andrà oltre ogni più pazzesca previsione.
Thriller di buona fattura, efficace nel sondare i meandri della mente e a porre inquietanti interrogativi riguardo il nostro io "dormiente". Ritmo buono e narrazione complessa, comunque mai cervellotica, grazie agli stati di veglia e sonno che si avvicendano senza che l'autore specifichi la condizione in cui si trova il protagonista.
Nell'epilogo si perde qualcosa; fin troppo arzigogolato con finali e controfinali a rotta di collo. Troppa carne al fuoco ed uno "spiegone" che induce una sospensione della credulità ai limiti.
Piacevole, anche se la chiusura non è il massimo.
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PAURA AD ADDORMENTARMI DOPO LA LETTURA? NESSUNA
Devo essere sincera, questo thriller non mi ha particolarmente entusiasmata….. Nel mio caso, l’aspettativa, la tensione prodotta da scene da brivido, non si è manifestata.
In un thriller cerco la veridicità delle situazioni, l’adrenalina, il terrore, la paura, vengono generate in me lettrice, solo dalla possibilità che i fatti possano veramente realizzarsi.
In questo caso, situazioni ed epilogo mi sono sembrate alquanto surreali.
Non parlo del disturbo del sonnambulismo in sé, ma di tutto il costrutto che ruota intorno a questa problematica psicologica di cui soffrono parecchie persone.
Una casa con collegamenti tra appartamenti e una rete di cunicoli sotterranei davvero poco credibile, se pur nella realtà qualche antico castello è stato dotato di tali “optionals”. Mi ha fatto venire in mente film horror di infima categoria.
I personaggi risultano a mio avviso, appena abbozzati.
Leon architetto,giovane marito con alle spalle problemi di sonnambulismo, Natalie altrettanto giovane moglie, un tantino ninfomane; l’ex psichiatra che ha avuto in cura entrambi ; il figlio dell’architetto che ha costruito la casa, l’amico e socio in affari di Leon….
Mi viene da dire ma chi sono??
Leon viene improvvisamente lasciato dalla moglie, trovata al risveglio intenta a riempire una valigia con le sue cose…. La particolarità? E’ stata picchiata selvaggiamente, il viso è tumefatto, alcuni denti scheggiati, l’unghia del pollice strappata completamente… Ma da chi?
Leon si incolpa immediatamente dell’accaduto, temendo di essere sprofondato nuovamente nell’incubo del ripresentarsi del ”vecchio disturbo”, il terrore subentra nel pensare di essere in grado di diventare un soggetto pericoloso, violento oltre ogni limite. Così decide di acquistare una telecamera e filmare ciò che accade durante il sonno.
I momenti di sonno e veglia e le azioni compiute durante questi momenti si susseguono, anche se il lettore ad un certo punto si ritrova a domandarsi: “Un momento… ma ora Leon dormiva o era sveglio?”
Non è mancanza di attenzione da parte del lettore, no, è un rimescolare le carte da parte dell’autore in modo un po’ fastidioso e pretenzioso…. A delle scene alquanto scarne, inseriamo anche un pochino di sana confusione, così per movimentare le acque…. Eh già! Perché non soffrendo di sonnambulismo, in certi passaggi, ho rischiato davvero di farmi vincere dal sonno…
Non ho empatizzato con nessun personaggio… e poi mi dovete spiegare come mai questi due poveracci, vale a dire Natalie che scompare e Leon che non si presenta più al lavoro, non esce di casa, non vengono cercati da NESSUNO? Possibile che l’amico e collega Sven, non si preoccupi più di tanto di trovare Leon in condizioni pietose? Naaaaaaaa!
Mi viene da dire che ho letto un fanta-thriller appena passabile….. Grazie poi all’autore che specifica nei ringraziamenti finali che questo libro non è un saggio sul sonnambulismo… Guardi non l’avevamo proprio capito!!!
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Escursioni notturne
Thriller diabolico-psicologico, come è nello stile e nelle corde di questo autore per me straordinario, davvero singolare. Il protagonista è un giovane uomo, Leon, vittima di se stesso, perché affetto da sonnambulismo e pericoloso… Ma quando? Quando dorme? Quando è sveglio? Quando è nel terzo stadio? Leon stesso è alla ricerca dell’equilibrio del suo universo emotivo, è alla ricerca di se stesso in un labirinto psicologico, e non solo virtuale… E’ un mondo-ombra inquietante quello attraverso il quale l’autore ci conduce, alternando ritmi ed emozioni. Ed il flusso che dà alla narrazione suscita nel lettore paura, terrore, angoscia, perché ci si sente altrettanto prigionieri di una follia, per cui è difficile trovare spiegazioni razionali. Com’è possibile che una cosa iniziata in modo così perfetto finisca in modo così atroce? E forse la cosa più bella è che è un libro che non dà le spiegazioni a tutte le domande che ti poni intanto che leggi.
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Un 'must read' per tutti gli amanti dei thriller
Leon Nader è un uomo con un passato di insonnia e sonnambulismo derivanti dal terribile trauma adolescenziale della perdita di entrambi i genitori.
Dopo numerosi anni vissuti in un ospedale psichiatrico, Leon guarisce e riesce a costruirsi un futuro lavorativo e sentimentale di belle speranze, con la certezza di essersi ormai lasciato il passato alle spalle, finché una notte è vittima di strani sogni e la mattina successiva sua moglie Natalie sembra essere scomparsa nel nulla.
Attanagliato dalla paura che il suo 'Io notturno' si sia risvegliato ed abbia commesso qualcosa di inenarrabile durante la notte, al nostro protagonista non resta che consultare il suo vecchio psichiatra, il dottor Volfarth, e decidere di monitorarsi durante il sonno con una telecamera notturna per verificare quanto ci sia di fondato nelle sue paranoie.
Il giorno dopo guarderà il video catturato poche ore prima, per scoprire così una realtà parallela della quale non aveva mai minimamente sospettato di esserne il protagonista...
Della trama è sufficiente che sappiate questo, altrimenti rischio di rovinarvi la lettura.
Però posso anticiparvi del passaggio segreto dietro l'armadio della stanza da letto di Leon che conduce ad un misterioso dedalo di cunicoli; degli specchi che hanno gli occhi, delle pareti che nascondono passaggi segreti, delle porte con codici da decifrare; della signora Helsing, che sembra conoscere parte del suo segreto quando gli dice che "Prima ci sono solo i sogni, poi i fatti. Non aspetti troppo, o non riuscirà più a difendersi"; dello psichiatra Volfarth che sa più di quel che dice, ma che preferisce nascondersi dietro il solido 'segreto professionale'; del diario segreto in cui la moglie Natalie si libera di tutti i suoi sensi di colpa.
Questi sono alcuni degli ingredienti che, uniti insieme, hanno reso avvincente ed oltremodo coinvolgente la lettura di questo romanzo, ambientato in un secondario paesaggio cittadino che tanto somiglia a quello della Francia pre-industriale, con "una miriade di piccole boutique, di ristoranti, caffè, teatri e cinema d'essai" circondati da lampioni a gas finto e da qualche sporadico e disinteressato passante.
Lo stile è incisivo, i personaggi sono costruiti in maniera eccellente, il ritmo è caratterizzato da un continuo climax ascendente-discendente che inizia e finisce con una lucida 'tensione-calma apparente' dopo aver percorso disagio, timore, paura, terrore, compulsione e ossessione.
E, come in ogni thriller che si rispetti, la qualità migliore del libro è senza dubbio la suspance;
Perchè, man mano che la vicenda si ramifica, ogni indizio svelato aumenta i dubbi di Leon, ed ogni persona con cui parla, ogni ricordo che si fa strada nel suo subconscio, ogni dettaglio che prima poteva apparire insignificante distrugge le piccole certezze che aveva ritenuto solide ed affidabili sino a cinque secondi prima. In poche parole, per ogni passo che crede di compiere in avanti, in realtà fa tre balzi all'indietro.
Fitzek fa sì che niente sia come sembra apparire a prima vista, ed il lettore non può far altro che cadere vittima dei suoi labirintici costrutti mentali.
Arriverete a metà del Capitolo 31 ed esclamerete rassegnati, all'unisono col protagonista, che "Non ci capisco più niente".
Finchè la trama inizierà a delinearsi, con il ritmo si farà ancora più ossessivo e la storia si caricherà di un'atmosfera ipnotica che finirà per impregnare anche ogni centimetro quadrato del corpo e dell'animo del giovane.
Così giungerete alla fine pensando di esservi immedesimati nei panni di un giovanissimo Jim Carrey, che nel 1998 fu inconsapevole vittima di un 'Truman show' molto più grande di lui, e riderete sarcasticamente pensando a come l'autore vi abbia ingannati per più di trecento pagine.
Peccato, perchè non avete ancora fatto i conti con il colpo di scena che pone fine all'ultimo capitolo di un romanzo in cui i concetti di 'banale' e 'scontato' non sono minimamente ammessi.
Un romanzo che vi consiglio anche per i 'Ringraziamenti' finali molto particolari, perchè...
"E adesso siate sinceri: siete proprio sicuri, sicuri al cento per cento di cosa fate la notte? Mentre dormite? Se avete qualche dubbio, potete comprare una videocamera."
Buona lettura a tutti.
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Sebastian Fitzek non delude
Apprezzo molto lo stile narrativo di Sebastian Fitzek. Riesce sempre a coinvolgerti. I personaggi sono sempre ben delineati e la trama sempre avvincente. Certo c'è da dire che spesso le situazioni sono un po' esagerate, ma leggo sempre con piacere i suoi Thriller, non restando mai delusa. A mio parere quelli di Fitzek sono i migliori Thriller psicologici che mi sono capitati negli ultimi tempi.