Il silenzio dei chiostri Il silenzio dei chiostri

Il silenzio dei chiostri

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E’ Marina, la figlia di otto anni del suo nuovo marito, a lanciare Petra sulle tracce di un assassino. Al convento del Cuore Immacolato, dove la piccola va a catechismo, è stato ucciso frate Cristóbal, monaco cistercense dedito a ricerche di storia sacra. Dalla cappella è scomparso il corpo incorrotto del beato Asercio, meta di pellegrinaggi e visite turistiche. Petra e Garzón si ritrovano ben lontani dai soliti bassifondi. Madre Guillermina, suora basca tutta d’un pezzo, fumatrice incallita, è ben decisa a dirigere le indagini dal suo ufficio surriscaldato al centro di un labirinto di silenziosi corridoi per preservare la pace delle consorelle. Il commissario Coronas richiede la consulenza di uno psichiatra famoso mentre il mondo mediatico ha gli occhi incollati su una vicenda che si fa sempre più morbosa via via che pezzi della salma del beato cominciano a comparire in giro per la città.



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Il silenzio dei chiostri 2012-11-29 17:36:20 spanish77
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spanish77 Opinione inserita da spanish77    29 Novembre, 2012
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Lettura intrigante con finale affatto sconvolgente

Per un amante di atmosfere gotiche e misteriose, il titolo del libro rappresenta un’esca perfetta e con ciò non voglio affatto sminuire il valore del testo. La storia si svolge sullo sfondo della Barcellona contemporanea , e tutto ruota intorno alla vita dell’ ispettrice di polizia Petra Delicado , che si articola in due trame principali che si alternano e si intrecciano continuamente. Da una parte la vita di famiglia, il suo terzo matrimonio , i figliastri ed un marito comprensivo ed affascinante e dall’altra la storia di un duplice assassinio che ha come sfondo un convento di suore. La detective Petra Delicado si trova di fronte ad un caso che per la sua complessità rischia di farla impazzire e di farle compromettere l’ennesimo matrimonio. Gli omicidi di un frate e di una mendicante ed il furto della salma di un Beato, sembrano sin da subito correlati tra di loro , ma la soluzione dell’enigma sembra ben lontana . In effetti i due investigatori (Petra e Fermín) e la loro squadra sono fuorviati nelle loro ricerche da false piste su cui vengono spinti da alcuni personaggi che in realtà si scopriranno coinvolti negli omicidi. A creare ancora più smarrimento e confusione ci si mettono la stampa e una serie di personaggi che intervengono di volta in volta . Gli stessi figliastri di Petra con la loro ingenua sete di curiosità e le ex mogli del suo attuale marito , concorrono ad esasperare l’investigatrice fino quasi a portarla sull’orlo dell’esaurimento. La risoluzione del caso, invece, è lì a portata di mano, più semplice di quanto ci si aspettasse. Che dire , la trama è abbastanza coinvolgente ed i riferimenti storici la arricchiscono notevolmente, tuttavia quando alla fine si scopre il movente del delitto si rimane un po’ basiti e ci si rende conto di aver fantasticato ed immaginato chissà quali intrighi inutilmente, dato che la soluzione risulta molto più banale e scontata ed oserei dire ….terrena. La scrittrice, sfoggia una sapiente capacità nella costruzione dei dialoghi che risultano sempre avvincenti e ricchi di pathos e gli stessi personaggi principali, a mio parere , sono ben caratterizzati anche se poi ne vengono inseriti alcuni (vedi figlio maggiore di suo marito) che sono un po’ alieni alle vicende; sembrano quasi un espediente per scrivere qualche pagina in più. Una lettura intrigante con un finale affatto sconvolgente.

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Thriller, Gialli, Poliziesco in generale
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Il silenzio dei chiostri 2010-12-02 20:05:27 Cristina V
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Cristina V Opinione inserita da Cristina V    02 Dicembre, 2010
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The last! ( speriamo per poco!)


Ebbene, lo confesso. Stavolta sono proprio orfana.
Orfana delle belle storie della Bartlett...
Finora ero tranquilla; ne finivo una, la alternavo con uno o più libri, ma sapevo che un altro era là, ad aspettarmi. Garanzia di piacevolezza. Ora ho letto anche l'ultimo, ed aspetto ( mi senti, Bartlett????????????) che esca il prossimo romanzo.

Anche questo, diverso da tutti , non solo nell'argomento, ma anche nell'ambientazione - un convento - mi ha catturato fin dalle prime pagine.
Se penso che fino ad un certo punto non mi aveva mai interessata, questa autrice!

L'ambiente, come dicevo, diverso: Petra, che il terzo matrimonio non ha ammorbidito molto, si trova coinvolta nelle indagini, col fedele Fermin ( anche lui ormai frequentante il bel mondo...) per l'uccisione di un frate e per la scomparsa delle reliquie di un Beato, custodito in un convento.
I nostri due si trovano a bazzicare per un periodo quasi solamente suore e frati...novità assoluta per loro!

A parte la superiora, Suor Guillermina, pepata direttrice ed accanita fumatrice, con cui Petra ha più di uno scontro...non è facile rapportarsi con personaggi così diversi, così diametralmente opposti ai nostri amici, come stile di vita!

E , a tal proposito, nel corso della storia le battute ( e battutacce) si sprecano, soprattutto quando le indagini sembrano essere ad un punto morto; quando Petra e Fermin non sanno più letteralmente che pesci prendere; quando il solito commissario Coronas preme perchè la polizia non sta brillando... ; quando, infine, il matrimonio è messo a dura prova dagli orari, dallo stress!

Tra ricerche storiche e colpi di scena, le indagini vanno avanti; alla fine, la risoluzione sarà molto più "terrena" di quanto si pensasse! Nonostante l'atmosfera "pia" dell'ambiente!!

Ho letto che questo romanzo è ritenuto il più ambizioso della Bartlett; è certo tra i migliori della serie, secondo me.

Per concludere, come è mia abitudine, vorrei riportare un breve brano, che ho apprezzato in modo particolare.
E' l'explicit, e non incide sulla storia, si può raccontare.
( dialogo fra Petra e Fermin)
....."-Che cosa festeggiamo, la rinascita del Beato?
-Il Beato, lasciamolo dormire. Festeggeremo la rinascita di quelli che sono vivi.
- Una cosa difficile.
-Ma profonda.
- Non discuto.
- Per discutere troveremo altri argomenti.

E ce ne andammo nel miglior ristorante dei dintorni. Mangiammo, bevemmo, discutemmo e ridemmo.....
Mi sentivo quasi felice.
Alla fine la vita non è fatta solo di labirinti pieni di giravolte, strettoie, spigoli e gomiti dove uno rimane intrappolato. Ci sono anche sentieri, strade, pianure, praterie e orizzonti illimitati da esplorare.
Si tratta solo di non avere paura, di mettersi in cammino, e NON VOLTARSI MAI VERSO IL PASSATO."

Da divorare!

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Il silenzio dei chiostri 2010-10-09 18:40:28 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    09 Ottobre, 2010
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Così così...

Come giallo è assai banale, il finale dovrebbe essere sorprendente nelle intenzioni dell'autrice , è solo improbabile e "tirato per i capelli". Di suspance non ce n'è a meno che non si intenda tale il fatto che per 400 pagine gli investigatori non hanno la più pallida idea di cosa stiano cercando e passano da una teoria strampalata all'altra.
Si salvano le vicente extra lavorative dei protagonisti, che però a lungo andare prendono anche loro un senso di forzatura : una poliziotta astiosa, irritabile e un pò dispotica non se la cava così a buon mercato con tre ragazzini sopra le righe...

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Il silenzio dei chiostri 2010-07-26 17:39:04 Francesco Fontana
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Francesco Fontana Opinione inserita da Francesco Fontana    26 Luglio, 2010
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Lettura piacevole, ma con sensazione di dejavu.

Ottimo il riflesso psicologico in tutti i personaggi.
Unica pecca, sensazione di dejavu! Sembra proprio che la Gimenez Bartlett abbia riaperto il suo: "serpenti nel paradiso", e ne abbia tirato fuori la personalità forte e decisa di una sua vecchia amica per farla riapparire in "Madre Guillermina".
Per il resto, giallo che vi prenderà sin dall'inizio e che difficilmente riuscirete a chiudere.

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Faletti,Camilleri
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