Il silenzio degli innocenti
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Opinioni inserite: 6
. . . nessuna pietà per il lettore
Il film premio Oscar (ben 4!), ha reso il libro un best seller del genere, e ha dato lustro allo schivo autore T. Harris un ex reporter di cronaca nera, poi autore poco prolifico, che aveva già scritto un libro (Il delitto della 3^ luna ) in cui già compare sia pure marginalmente Hannibal Lecter, che qui invece diventa protagonista assoluto, dando seguito ad altre due puntate. E’ sempre difficile rimanere sullo stesso livello, e questo rimane senz’altro il migliore della serie, il libro non toglie e non aggiunge nulla al film che viene riprodotto fedelmente.
Non ci sono clamorosi colpi di scena e forse la conclusione può essere prevedibile, l’autentico protagonista del libro non è quindi la trama, l’intreccio, o l’andamento delle indagini, ma rimane il colto, geniale, psicopatico, raffinato, psichiatra cannibale, che incarna un genio del male pieno di fascino.
Forse uno dei “cattivi” più celebri e ammirati di sempre.
Il ritmo è incalzante e mantiene una costante tensione, si naviga all’interno delle più torbide perversioni umane. Splendido, claustrofobico thriller . . . non c'è pietà per il lettore
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Date agli agnelli quello che è degli agnelli
Parto col dire che mi spiace che, come al solito nella traduzione del titolo si sia data la precedenza a criteri di tipo "commerciale", modificando la scelta dell'autore. Il titolo originale infatti era "The silence of lambs" e aveva un proprio senso che si coglieva leggendo il romanzo. Non a caso, infatti l'autore aveva scelto di parlare di agnelli nel senso zoologico del termine, e non di innocenti. Detto questo non mi rimane che parlar bene di un romanzo che quest'anno di appresta a festeggiare i trent'anni di vita. Non si tratta di uno di quei libri che passano indenni attraverso gli anni: porta i segni dell'età e credo sia inevitabile visto l'argomento trattato. oggi i thriller hanno raggiunto livelli tale di tecnologia che erano impensabili nel secolo scorso. e un romanzo come questo può apparire quasi ingenuo. Trovo comunque ottima l'idea di ricorrere all'aiuto di un serial killer, che faceva di lavoro lo psichiatra, per catturarne un altro. Mi sono piaciute le conversazioni tra la detective Starling e il dottor Lecter, l'ambiguità che aleggia per tutto il romanzo e il finale che pur non portando con sé colpi di scena clamorosi lascia comunque il lettore in un gradevole stato di tensione e di aspettativa.
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THE SILENCE OF LAMBS
Se un serial killer uccide donne innocenti e non si riesce a catturarlo in alcun modo, a quale mezzo ricorrere? Hannibal Lecter è la soluzione. Uno psichiatra tenuto prigioniero per avere ucciso un ingente numero di persone. Thomas Harris definisce alla perfezione un superbo criminale: il doctor Lecter è estremamente intelligente, perspicace, capace di illudere e raggirare chiunque parli con lui. È un personaggio che suscita sentimenti contrastanti. Affascina con la sua genialità, la capacità di comprendere meglio di chiunque altro le parti più nascoste della psiche umana. Qualità con le quali ci fa desiderare quasi che non sia malvagio. Clarice Starling sarà incaricata di interrogare Lecter, ma il prezzo delle informazioni lo stabilirà Lecter: più cose Starling vorrà sapere sul killer Buffalo Bill, maggiori saranno le informazioni personali che dovrà rivelare al dottor Lecter, le vicende più inquietanti e paurose del passato che la tormentano, cose che solo Hannibal potrà comprendere a fondo nonostante non le voglia effettivamente bene.
Una storia molto particolare che va a scavare a fondo nelle viscere della perversione umana, lasciando alla sua conclusione un marcato senso di inquietudine.
Il romanzo è ben congegnato, i piccoli difetti che possiede sono costituiti da saltuari momenti di confusione nella lettura, dovuti soprattutto a dei cambi di punti di vista molto rapidi.
Il vero titolo del romanzo è il silenzio degli agnelli, non il silenzio degli innocenti. Potrà essere anche più accattivante come titolo, ma il vero senso del romanzo si percepisce solo con la traduzione originale.
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QUID PRO QUO
Clarice, intelligente, perspicace, votata ad aiutare gli altri, sveglia ,scaltra, pronta all’azione.
Clarice Starling, allieva dell’accademia .FBI, la ragazza che tutti vorremmo essere, la ragazza che vorremmo avere come amica, come figlia, o almeno la ragazza della porta accanto, questo ci farebbe sentire più sicuri, il fatto che esista farebbe sentire il mondo più sicuro.
Di certo io stravedo per queste tipe dell’FBI , verrei tanto essere una profiler, poter entrare nella testa dei criminali, per poter anticipare le loro mosse.
Hannibal, intelligente , perspicace, votato al crimine, sveglio, pronto all’attacco, come una fiera feroce.
Hannibal Lecter, psichiatra dotato di intuito formidabile, nessuno lo vorrebbe né per amico, né per vicino.
la sua presenza fa si che il mondo sia un luogo insicuro, addirittura ci fa sentire facili prede.
Due modi diversi di applicare le proprie capacità e la propria intelligenza.
Il bene e il male.
Bello questo triller, stravisto al cinema e tv, ma con effetti ancora migliori su carta stampata. Certo i volti erano gli stessi dei sublimi interpreti cinematografici, però la connessione fra i fatti e le informazioni, gli ambienti e la tensione non trovano pari rispetto al libro.
Clarice, viene incaricata di porre alcune domande ad Annibal Lecter, rinchiuso in un manicomio criminale.
Le misure di sicurezza sono estreme, a ragione poiche il dr Lecter è accusato di cannibalismo, compiuto su diverse vittime.
La sua mente sembra protesa a poter dare indicazioni su un pazzo che sta rapendo ragazze tranquille, per poi scuoiarle . In effetti avendo in passato curato pazzi come e più di se stesso , Lecter ha buone probabilità di aver conosciuto o comunque di poter spiegare alcuni comportamenti.
Il fatto è che Lecter proverà interesse per Clarice Starling, e forse proverà rispetto per lei, la vorrà conoscere meglio, perché la curiosità e l’analisi sono cose che nutrono la mente e lo spirito dello psichiatra .
Quid pro quo, ti dico una cosa se tu mi racconti che lavoro faceva tuo padre, come è morto, dove hai vissuto ecc.
Così Clarice infrange una regola fondamentale, non raccontare nulla di se stessi ai criminali.
Fra interrogatori, rapimenti e lugubri ambientazioni sullo svolgimento dell’operato del serial killer, detto Buffalo Bill, poiché scuoia le proprie vittime, emerge sempre lo stato d’animo di Starling, che è una persona buona , che vorrebbe salvare il mondo, e alla quale non importa di perdere ciò a cui tiene di più , pur di salvare l’ultima vittima.
Insomma, bello molto bello, lo stile è semplice e scorrevole , si legge d’un fiato e con gran piacere.
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Da leggere con cautela
Da amante di thriller e gialli, non aver ancora letto il Silenzio degli Innocenti era un peccato troppo grande per non essere espiato. Così, vecchia copia di 1 generazione fa alla mano, la lettura ha preso forma. Poi, una volta finita questa, ho guardato anche il film. Probabilmente, anzi, sicuramente, la colpa dell'amaro in bocca che ho provato a fine libro, è dovuta alle indescrivibili aspettative che nutrivo, causate anche da qualche amica che continuava a dirmi di come si fosse spaventata a leggerlo. Mai peccato fu più grave. E' impossibile avvicinarsi a questo libro aspettandosi l'inverosimile. Non è un libro del 2013, ma è un gustoso capolavoro del passato, scritto in un modo forse non bellissimo stilisticamente ma molto, molto efficace. In definitiva, un libro da accogliere con senno. Se non ci si aspettano i fuochi d'artificio, sono sicuro che se ne esce deliziati.
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Uno scambio inquietante...
Si tratta di una pubblicazione del 1989, che ha avuto un enorme successo sia per le vendite e dalla quale è stato tratto anche un film...trasposizione cinematografica commovente e quasi del tutto fedele al libro.
Clarice, brillante studentessa di psicologia criminale, ottiene come primo incarico di recarsi al manicomio criminale per interrogare un famoso criminale, il dottor Lecter, ivi recluso per omicidi a sfondo cannibalistico; egli è un soggetto pericoloso e con il quale sono d'obbligo numerose precauzioni... L'FBI dal canto suo spera che la ragazza riesca dove molti hanno fallito: cioè possa carpirgli informazioni su Buffalo Bill, un serial killer che uccide e scuoia vive le sue vittime...
Il Dottor Lecter, all'inizio reticente e diffidente, accetterà la proposta della ragazza...in cambio di informazioni sulla sua vita....in realtà egli vuole scavare nel suo inconscio...per psicanalizzarla.
Clarice, per quanto riluttante, accetterà l'inquietante scambio...per avere le informazioni sul serial killer...Il tocco magistrale dell'autore che ci presenta due mondi paralleli...quello della ragazza esaminatrice e quello dello scaltro criminale che non rinuncia peraltro neanche in carcere a svolgere la sua professione di psichiatra...
Lo psichiatra che è in certi casi alla stregua di un confessore, che si infiltra nelle zone oscure...nelle zone più segrete della mente, della psiche...dell'essere umano...per studiarlo a fondo, ma in qualche modo per aiutarlo a superare le sue ataviche e innaturali paure...
Stile scorrevole e semplice, come piace a me...devo dar atto all'autore di aver compiuto un piccolo miracolo, perchè quando si riesce a comunicare con i lettori senza rinunciare alla semplicità...si è già attraversato il muro di disinteresse e di immeritato oblio...del pubblico...
Qualche cenno sul titolo: "Il silenzio degli innocenti" secondo me è riferito a coloro che essendo stuprati, calpestati, uccisi...non hanno voce per difendersi nè dal male nè da coloro che lo praticano...
E in questo silenzio aberrante e sinistro cala il sipario di una giustizia spesso distratta e assente che non sa punire come si deve i colpevoli, ma spesso li assolve...in un pulviscolo di false e ignobili...scusanti...
Da leggere o da rileggere se qualcuno non lo avesse ancora visionato.
Saluti.
Ginseng666