Il settimo sigillo Il settimo sigillo

Il settimo sigillo

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Uno scienziato viene ucciso in Antartide e l'Interpol contatta Tomás Noronha per decifrare un enigma millenario, un segreto biblico che l'assassino ha scarabocchiato su un foglio e ha lasciato accanto al cadavere: 666. Il mistero che avvolge questo numero obbligherà Tomás, il famoso investigatore dei romanzi "Il Codice 632" e "Einstein e la formula di Dio", a viaggiare dal Portogallo alla Siberia, dall'Antartide all'Australia, in una nuova avventura mozzafiato, in una ricerca che lo porterà a confrontarsi con il momento più temuto dall'umanità: l'Apocalisse.



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Il settimo sigillo 2011-03-21 09:04:00 Robbie
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Robbie Opinione inserita da Robbie    21 Marzo, 2011
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Energia e ambiente: la sfida del futuro

Lo scrittore Josè Rodrigues Dos Santos, nato in Mozambico nel 1964, giornalista e direttore del più importante canale pubblico portoghese, docente all'università di Lisbona, ci propone dopo il “Codice 632” e “Einstein e la formula di Dio” un interessantissimo thriller a sfondo politico-ecologico.

Il romanzo, come indicato peraltro nel titolo, parla principalmente del petrolio e del benessere raggiunto grazie allo sfruttamento di questa formidabile fonte di energia, ma anche dei problemi ad esso connessi, quali il surriscaldamento del pianeta Terra, l'essere “l'oro nero” una fonte non rinnovabile, il picco di Hubbert. Il libro ha, a mio modesto parere, il grande pregio - partendo da dati reali ed accertati - di evidenziare la spirale senza ritorno in cui l'umanità si stà infilando.

Appare mostruosamente profetico l'allarme sulla foresta amazzonica che, in caso di ulteriore surriscaldamento dell'area, sarebbe a rischio di progressiva desertificazione e scomparsa. Il libro cita la siccità che nel 2005 ha portato alla scomparsa di migliaia di alberi, che decomponendosi stanno rilasciando quantitá enormi di anidride carbonica nell'atmosfera (oltre a privare il pianeta di un'importante fonte di assorbimento). Nel 2010, quindi in data postuma all'uscita del libro, una seconda siccità, ancora maggiore, ha colpito l'amazzonia alla distanza di soli cinque anni (evento che invece dovrebbe essere eccezionale e verificarsi al massimo ogni secolo).

I dati sopra citati, assieme a molti altri ancora (scioglimento del permafrost, ecc.), danno un quadro rapido e semplice (per i profani) degli effetti che nel lungo periodo si potrebbero avere sul clima. Apprezzabile anche un secondo filone, un pó più nascosto nella trama del libro, di analisi dei problemi relativi alla vecchiaia nella nostra societá moderna.

Alla fine dei conti un buon thriller, anche se qualche scena è improbabile e irritante (uno storico universitario che non riesce a distinguere il Cremlino dalla cattedrale di San Basilio). E' un libro che fa riflettere, e non poco, che renderei obbligatorio leggere ai politici che ci rappresentano, ma anche alla gente comune, ignara di tutto quanto stà accadendo, distratta (volutamente?) da altre notizie mentre intanto ci si avvicina sempre piú al baratro ecologico/energetico.

Termino con un proverbio Masai, che trovo molto appropriato e che si può applicare al nostro amato pianeta. ”Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli”

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"Una scomoda verità" di Al Gore
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