Il richiamo del cuculo
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Recensione della Redazione QLibri
J.K., io t'aspetto!
Molto tempo fa sentii mio padre pronunciare una frase che è rimasta in un limbo mentale abbastanza fragile perché io potessi rimuginarci sopra per un lungo periodo. Niente di eccezionale in realtà. Disse: “Ormai ha già dimostrato tutto. Può fare quello che vuole.” Si riferiva a un cantante molto noto e molto amato, discorrendo sul suo strampalato nuovo singolo.
Ebbene, a distanza di anni questa frase mi torna alla mente, spolverata e illuminata da un’acquisita propensione, ahimé, per il moralismo. Se qualcuno che ha già dimostrato appieno le proprie capacità si può permettere qualche colpo di mano, qualche nuova uscita magari di qualità inferiore allo standard lungamente proposto con i propri trascorsi, qual è la discriminante che separa il vistruosismo dalla speculazione? Non pretendo, tramite cervellotiche elucubrazioni , di perseguire una risposta soddisfacente. Mi limito ad osservare i fatti e ne traggo le conclusioni più ovvie. E la più ovvia, naturalmente a proposito del romanzo “Il richiamo del cuculo”, è che, sfortunatamente Robert Galbraith non esiste. E assieme a lui non esistono tutte le possibili attenuanti che spieghino la pubblicazione di un libro mediocre. Se fosse esistito sarebbe magari stato un giovane scrittore esordiente, alle prime armi, con tante idee e poca pratica. Sarebbe potuto essere un avvocato di mezza età che, in preda all’omonima crisi, avesse buttato all’arie scartoffie e stress quotidiano per dedicarsi alla scrittura creativa. Ma non c’è nulla da fare, Robert Galbraith non esiste. Al suo posto vi è, dolorosamente, un’eminenza mascherata. Una dea della creatività, una sacerdotessa della prosa. J.K. Rowling mi procura un grande dolore, tanto quanto me lo procura la lettura di questo romanzo, accettabile se fosse stato scritto da uno degli ipotetici autori suddetti, terribilmente e irreparabilmente modesto se proveniente dalla penna della Rowling. Ma questa penna, cosa non poco rilevante, è d’oro zecchino, incrostata di pietre e in cerca di un’idonea compagnia.
Insinuare una speculazione editoriale è certamente rischioso, pretenzioso e di cattivo gusto, e non è certamente nei miei intenti. A parlare per me sono fatti inconfutabili. “Il richiamo del cuculo”, infatti, nei primi tre mesi dopo la pubblicazione ha venduto in tutto il Regno Unito l’imbarazzante somma di 1500 copie. Ma, sorpresona, dopo la grande rivelazione sulla paternità del libro, ecco che la mattina immediatamente dopo le copie vendute avevano raggiunto la quota 7,5 milioni. La notizia, che non necessita un commento, è, nel mio personalissimo caso, la forza più potente che agisce sull’ago della bilancia, portandolo nella parte più instabile e pericolosa del quadrante. Con grande tristezza.
Se con “Il seggio vacante” avevo piacevolmente ritrovato tutti i topos, sebbene abilmente rivisitati, di un’autrice che mi ha cresciuto (assieme a qualche altro milione di adolescenti in tutto il mondo), con questo ultimo lavoro trovo solo il piacere della lettura, derivante da un eloquio verbale sempre scorrevole e accurato, ma nulla di più. E non basta certo una musicalità, una godibilità visiva a fare di un romanzo, tanto più un romanzo giallo, un buon lavoro.
Cormoran Strike è un personaggio con un grandissimo potenziale rimasto totalmente non sfruttato, che diventa presto convenzionale. E, anche in questo caso, non basta una gamba mancante e una madre con un passato da groupie a rendere originale e tridimensionale un protagonista. Assieme a lui un girotondo di personalità che simulano nel loro insieme, con troppa nitidezza e troppo manierismo, il catalogo di volti e di comportamenti tipico del giallo britannico vecchio stile.
Neppure Lula Landry, la bella Nefertiti della moda, la top-model mozzafiato acclamata che viene trovata morta a molti metri sotto il balcone della propria abitazione, è riuscita a smuovere qualcosa nella mia considerazione. Le indagini che l’investigatore privato Cormoran Strike conduce, appoggiato dalla nuova segretaria Robin, sulla morte di Lula, deciso a scartare l’ipotesi troppo inverosimile di un suicidio, non sono altro che un viavai di facili interrogatori privi di mordente, in cui la suspance non è di casa.
Un piccolo piatto romanzo, questo della Rowling. Un giallo edulcorato e fumettistico. Un fallimento mascherato e non accettato, che ha avuto bisogno del nome del proprio autore per vendere, esattamente ciò che, a parer mio, non dovrebbe accadere se si segue un principio meritocratico che verte sulla qualità del lavoro piuttosto che sulla fama di chi lo ha scritto.
E, concludendo in amarezza, la situazione non sembra assolutamente sull’orlo di un cambiamento di rotta. La nostra amata scrittrice, senza ironia, non nasconde l’idea di in possibile seguito a questo romanzo, tanto per confermare la propria assoluta noncuranza nell’abbandonarsi ad una carriera che l’ha portata ad essere una delle donne più ricche del mondo e che dischiuderà per lei chissà quali altre porte.
A tutta la parte di lettori che, lecitamente, non ha amato visceralmente tutto ciò che è uscito dalla penna della Rowling sembrerà eccessivo un tale grado di amarezza. Ed è a loro che consiglio spassionatamente di non fermarsi di fronte all’opinione di un singolo lettore deluso, ma di buttarsi nella lettura di questo romanzo, che sicuramente risulterà piacevole, se non bello. A tutti quelli, invece, che sono rimasti scottati non rimane altro che aspettare e avere in buon senso di dare un’altra chance a chi se lo merita.
(Sia chiaro, J.K., in nome dei vecchi tempi.)
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UN GIALLO "CLASSICO"
Questo è il primo libro che leggo di J.K. Rowling e non sapevo cosa aspettarmi.
La scelta di utilizzare uno pseudonimo maschile non dà fastidio, in quanto si differenzia dalla famosa saga fantasy che l'ha resa famosa.
Se pensiamo che in passato molte autrici inglesi sceglievano uno pseudonimo maschile per riuscire a fare pubblicare un loro libro, ora viene da sorridere il fatto che la Rowling per pubblicare un giallo, abbia dovuto ricorrere ad un nome maschile.
E' sempre apprezzabile che un autore si metta in gioco con un altro genere letterario, certo ha fatto un salto nel vuoto, poteva rimanere nel fantasy che l'ha resa celebre in tutto il mondo, ma se non rischia adesso che se lo può permettere, quando lo avrebbe potuto fare?
Il romanzo ci catapulta subito all'interno della storia, descrivendoci la scena iniziale e il ritrovamento del corpo di Lula Landry, una famosa modella.
Ad indagare sul caso sarà Cormoran Strike, ex veterano di guerra che ha combattuto in Afghanistan e Robin Ellacott, giovane donna di 25 anni, che diventa assistente di Strike grazie ad un lavoro temporaneo per un'agenzia interinale.
Cormoran è in un momento difficile della vita, la sua agenzia investigativa è in fallimento, si è separato dalla sua fidanzata.
E' il fratello di Lula che chiede a Strike di indagare sulla sua morte che è stata archiviata come suicidio.
Al di là della costruzione della trama del giallo, credo che l'autrice abbia un'ottima penna, il suo stile è molto scorrevole, ma in alcuni punti la storia si dilunga troppo su dettagli che non sono così importanti e il romanzo poteva essere sicuramente più corto.
La coppia investigativa formata da Strike e da Robin funziona e si compensano, la donna è perspicace, intelligente e si rivela un'ottima assistente.
Per quanto riguarda il giallo lo possiamo definire "classico" oppure molto semplice, non ho visto così tanti colpi di scena come mi sarei aspettata, forse in questo primo libro manca qualcosa che dia quell'emozione in più al lettore.
Come dicevo prima il libro si lascia leggere perché l'autrice è brava nel descrivere gli avvenimenti e anche nel raccontare i personaggi facendoceli conoscere a poco a poco, ma ritengo che sia comunque una storia troppo lunga.
Questo è il primo libro dedicato alle indagini di Cormoran Strike, mi sento di consigliare il romanzo a chi ama i gialli tradizionali, io invece rimango indecisa se continuare o meno la serie.
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Un giallo a tinte "hogwartsiane"
Per me non è mai semplice parlare di J.K. Rowling, un'autrice la cui opera e i cui temi sono allo stesso tempo estremamente semplici da comprendere, eppure incredibilmente complessi e sfaccettati. Sono cresciuta leggendo la saga di Harry Potter, eppure non riuscirei mai a spiegare bene a parole che sensazioni mi hanno regalato quei sette libri, cosa esattamente di quelle pagine riesca sempre a stregarmi e a coinvolgermi così tanto nella storia.
Ecco, con questo libro ho rivissuto parte di quell'incantesimo che solo J.K. Rowling sa tessere. Nel "Richiamo del cuculo" c'è molta più magia e filosofia "potteriana" di quanto si possa credere a una prima lettura.
Protagonista del libro è Cormoran Strike, veterano della guerra in Afghanistan e investigatore privato dal passato complicato. Strike si trova in una situazione economica abbastanza precaria, dato che oltre a non ricevere offerte di lavoro è anche pieno di debiti e creditori petulanti. E non se la passa troppo bene neanche sentimentalmente, da quando ha deciso di rompere con la sua storica fidanzata Charlotte ed è stato cacciato da casa sua, per cui è costretto a dormire in ufficio, con sacco a pelo e lettino da campo.
Finchè alla sua porta non bussa John Bristow, con un'incarico e la promessa di una ricompensa tale che sarebbe in grado di risolvere tutti i suoi problemi finanziari in un colpo solo. Una vera manna dal cielo per Strike, ma non si tratta affatto di un caso semplice: l'investigatore deve scoprire chi ha ucciso la top model Lula Landry, sorella adottiva di Bristow, nonostante la polizia abbia già risolto il caso e lo abbia schedato come suicidio.
Con l'aiuto della segretaria Robin Ellacott, Strike dovrà destreggiarsi nell'alta società di Londra, dove nessuno è disposto a essere sincero fino in fondo e dove l'unica cosa che interessi davvero le persone sono i soldi, fino a scoprire la verità su Lula Landry e la sua storia.
Non posso dire di essere un'amante del genere giallo, ma confesso che questo libro ha saputo tenermi incollata alle pagine per giorni. Non contiene molta azione perchè semplicemente la Rowling non ha bisogno di inserire inseguimenti, sparatoie o altri stratagemmi per movimentare una trama. E' la sua bravura a tratteggiare i personaggi a orchestrare la storia.
Eppure, tornando un attimo a Harry Potter, non ho potuto fare a meno di notare la ricomparsa di alcuni schemi tipici della saga di Hogwarts all'interno del "Richiamo del Cuculo". Strike mi ha ricordato Silente: il suo modo pacato di porre le domande e le sue azioni alla fine del romanzo lo ricordano per molti versi. Anche Robin somiglia alla sorella maggiore di Hermione, vulcano di trovate geniali, un vero deus ex machina per Strike. E un certo personaggio, che non menziono per evitare spoiler, a ben vedere è la fotocopia esatta di Severus Piton...
Questi aspetti, a me già familiari, hanno contribuito a farmi piacere il romanzo: era come se già conoscessi molti dei suoi protagonisti, oserei dire che sia stata quasi una rimpatriata nel mondo di Harry Potter. Ma allo stesso tempo è proprio questo il punto debole della storia: la Rowling non ha creato i suoi personaggi ex novo, ma sembra quasi abbia ripreso i personaggi della saga e li abbia catapultati a indagare per le strade di Londra.
Sebbene non sia un libro perfetto, non posso dire che non sia ben congegnato e ben scritto. Dopotutto, la Rowling non è nuova al genere giallo, infatti a ben vedere cosa sono i primi libri di Harry Potter se non gialli per ragazzi?
E a chi si lamenta dello stile, risponderei che questo è semplicemente il modo di scrivere della Rowling: prendere o lasciare. Io sono contenta di vedere che la scrittrice che ho amato da bambina è ancora in grado di rapirmi e trasportarmi via, in un'altra città, in un altro Paese, e coinvolgermi nelle indagini sull'omicidio di "Cuckoo".
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Un tipico giallo all'inglese.
Londra. Cormoran Strike, robusto e peloso gigante di 1.90 cm, reduce di guerra mutilato – ha perso una gamba –, investigatore privato alla deriva nonché neosingle poiché separatosi dalla storica fidanzata Charlotte, viene ingaggiato da John Bristow, facoltoso avvocato, per indagare sulla morte di Lula Landry, modella apparentemente suicida, venuta a mancare tre mesi prima. Bristow, adottato come la ragazza, non è affatto convinto di detto decesso, a suo dire, infatti, la sorellastra sarebbe stata brutalmente uccisa e la polizia non avrebbe condotto le indagini necessarie per giungere alla risoluzione del caso. Contemporaneamente la “soluzioni temporanee”, agenzia interinale, fornisce all’ax agente, una segretaria, Robin, che si rivelerà essere non solo estremamente efficiente ma anche altamente ingegnosa. Sarà difficile per i due, allontanarsi, la complicità lavorativa che si instaura e la riservatezza dell’apprendista, si dimostreranno essere caratteristiche insostituibili.
Robert Galbraith, alias Joanne Kathleen Rowling, si cimenta con “il richiamo del cuculo” con un genere completamente diverso rispetto a quello del filone magico a cui siamo abituati. Quello che ci troveremo davanti, pertanto, leggendo delle avventure di Strike e Robin, è un qualcosa di estremamente lontano dalle avventure del celebre maghetto che ha consacrato la fama dell’autrice. Le atmosfere descritte ricorderanno in parte quelle tipiche dei gialli inglesi e le vicende si susseguiranno portando alla ricostruzione, passo dopo passo, lentamente e senza fretta, di un intreccio narrativo solido e ben strutturato. La scrittrice si concentra più che sui colpi di scena, sui particolari, sui dettagli. Il lettore è indotto a porre l’attenzione su ogni parola che viene pronunciata dai vari protagonisti perché inconsciamente si rende conto che è tramite queste affermazioni che la matassa sarà sbrigliata.
Avvalorato da una scrittura semplice, fluente ma accattivante, il romanzo si presta a più interpretazioni ed è capace di attrarre senza difficoltà gli amanti del genere. Non indimenticabile, una buona prova da cui è possibile aspettarsi un successivo episodio altrettanto gradevole.
Adatto a chi cerca un libro non impegnativo, di facile scorrimento, con una buona trama e un finale che non delude.
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Non solo maghetti
Premetto che non avrei letto questo romanzo se avessi capito prima che Galbraith e la mamma di Harry Potter sono la stessa persona. Sì, lo ammetto, ho dei pregiudizi e non sono un'appassionata del maghetto più famoso dell'editoria. Comunque, grazie alla mia ignoranza ho scoperto un'autrice ed un libro che mi sono piaciuti. Chissà che non decida di dare un'occhiata anche ad Harry.
Veniamo al libro in questione. Il protagonista è un detective privato, ex militare con una protesi ad un gamba, cacciato di casa dalla fidanzata, pieno di debiti ed a corto di clienti. Gli capitano un colpo di fortuna e qualcosa di strano. Il primo è l'arrivo di Robin. una segretaria mandata da un'agenzia di lavoro interinale con capacitò decisamente al di sopra di quelle a cui Strike è abituato. La seconda è l'arrivo nel suo scalcinato ufficio di un avvocato di successo che gli chiede di indagare sulla morte della sorella. Si tratta di Lula una modella che secondo la polizia si è suicidata gettandosi da una finestra. Il fratello ritiene invece che le indagini siano state troppo affrettate. Strike accetta il caso e con metodo, calma fortuna e perspicacia porta a termine il suo lavoro anche se in modo diverso da quello che il cliente avrebbe voluto. Mi sarei risparmiata l'epilogo: scontato e banale, ma capisco la necessità di preparare il terreno agli episodi successivi. Dopotutto parliamo di una scrittrice seriale.
In questo romanzo inutile cercare azione, suspance o colpi di scena clamorosi. Ha comunque la capacità di catturare il lettore, è credible e gradevole da leggere. Stridente, ma interessante la descrizione dei vari mondi che si incrociano nei quartieri di Londra. Realistica l'equa distribuzione di vizi e di virtù tra i vari strati sociali
Un giallo spento
Un giallo un po' sbiadito. Della Rowling ho amato Harry Potter e Il seggio vacante, ma questo giallo non mi è piaciuto..no, no!
Bene lo stile, piacevole ed incalzante, belle le descrizioni dei luoghi, ma di Robin, l'assistente di Cormoran, non c'è stata profondità.
Psicologia dei personaggi quasi niente!
Una delusione la trama, mi è sembrata banale e quando ho capito -DA SUBITO- chi fosse l'assassino...mi son detta: no, non può essere, non sarà mica così banale!
E invece sì!
Il giallo non è il mio genere d'accordo, ma ci avrei messo più fantasia!
Il richiamo del cuculo.
"Felicità perfetta non esiste."
Un buonissimo giallo per la nostra J.K.Rowling che usa lo pseudonimo di Robert Galbraith, una modella precipita dal balcone di casa sua, dopo le indagini del caso viene dichiarata morte per suicidio. Il fratello della vittima ingaggia un investigatore privato Cormoran Strike, perchè non accetta l'idea che sua sorella cosí bella, famosa e ricca abbia deciso di voler porre fine alla propria vita. Cormoran insieme alla sua brillante assistente Robin inizia a ricostruire le ultime ore di vita della modella Lula Landry, scopriranno un mondo, quello della moda, apparentemente dorato e perfetto, costellato da arrivisti, falsi, bugiardi e approfittatori. Ci sará il colpo di scena finale, quando verrá scoperto l'assassino che non ci si aspetta.
La J.K.Rowling ha confezionato per noi un buon giallo, pagina dopo pagina vogliamo scoprire: chi é che mente e chi é che dice la veritá, chi é il buono e chi é il cattivo, chi ha amato e chi ha odiato la protagonista fino ad ucciderla e per quale motivo: i soldi, un tradimento, un ricatto ecc.; un libro che si legge bene perchè il modo di scrivere é impeccabile, la storia divertente ed intrigante.
I personaggi sono ben descritti e delineati, ho amato l'investigatore Cormoran Strike, eroe dell'esercito in Afghanistan, in congedo per la perdita parziale di una gamba a causa dello scoppio di una bomba, in un agguato, un uomo intelligente, astuto, capace di saper far parlare la gente che interroga, plasmandosi con l'interlocutore che si trova davanti. Simpatica e interessante anche la sua assistente Robin, capace di capire al volo quello che é necessario fare per il bene dell'indagine e del suo capo.
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j.k., Finalmente!!
Faccio mea culpa, poiché inizialmente non sapevo che, anche se sotto pseudonimo, J.K. Rowling avesse scritto un altro libro, ma appena l'ho scoperto, sono corsa ai ripari e l'ho letto tutto d'un fiato!
E' un giallo molto intrigante che parte piano e via via aumenta il ritmo con il passare delle indagini e la scoperta di nuovi tasselli fino a compilare il puzzle finale, ovviamente inaspettato e spiazzante. Si indaga nell'ambito della moda e delle famiglie ricche di Londra, dove si intrecciano intrighi familiari, scoop scandalistici e un mondo finto e ipocrita. Insomma ne vuoi sapere sempre di più e non fai altro che divorare pagine per saziare la tua curiosità.
Il protagonista, l'investigatore privato Cormoran Strike, mi ha ispirato sin da subito simpatia anche se la sua storia e il perché del suo carattere ombroso, non si sa subito ma si scopre poco a poco con lo scorrere delle pagine. Ho trovato molte somiglianze tra lui ed Harry Potter, entrambi anche se per motivi diversi, solitari ed esclusi dagli altri, allo stesso tempo noti e conosciuti a tutti, per ragioni di cui entrambi farebbero volentieri a meno. Avendo adorato Harry, non poteva che essere lo stesso con Cormoran.
Assolutamente un libro che consiglio se volete leggere un buon giallo, ben costruito e ben scritto. Io sento già la mancanza di Cormoran e della sua segretaria Robin, non vedo l'ora di leggere "il baco da seta"!
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Strike!
Lo stile coinvolgente ti porta a leggere di volata questo bel giallo scritto da
Robert Galbraith, pseudonimo della famosa autrice che ha incantato tutto il mondo con il maghetto dalla cicatrice sulla fronte J.K.Rowling, anche se, alla fine, ti ritrovi ad aver attraversato una storia un po' scontata e non molto originale con intrighi famigliari che ti portano, in alcuni momenti, a perdere il filo della vicenda.
Interessante la vicenda personale del nostro investigatore privato e della sua assistente interinale! Un passato misterioso fa capolino durante il romanzo ma lascia aperto, al lettore curioso, numerosi sviluppi nel seguito che vedrà la luce a breve.
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Giallo con pochi colpi di scena ma molto piacevole
Il richiamo del Cuculo è stato scritto da Robert Galbraith che in realtà è uno pseudonimo utilizzato dalla Rowling, la scrittrice di Harry Potter.
Un giallo un pò insolito nel suo genere. Il libro è scritto veramente molto bene, la trama entra subito nel vivo nelle prime pagine, per poi dilungarsi sulle indagini.
Le indagini non vengono seguite dalla polizia, che ormai ha archiviato il caso qualche mese prima ritenendolo un suicidio, ma sono portate avanti da un investigatore privato ingaggiato dal fratello della vittima.
L'investigatore privato, protagonista della storia, è Cormoran Strike, davvero un bel tipo.
Alto un 1,90 m, ex militare, figlio illegittimo di un star, incasinato con il lavoro e l'amore. Si ritroverà ad dover far luce su molti indizi un pò contrastanti fra loro; a fargli da spalla ci sarà la sua segretaria Robin.
Si sarà davvero suicidata la super modella Lula?
Intrigante, mi ricorda un pò i gialli di una volta, in cui più che i colpi di scena, la fanno da protagonista i piccoli dettagli, costringendoti a ricordarti volta volta cosa dicono i vari intervistati.
L'investigatore Strike più che un peso alle parole lo dà al linguaggio del corpo perché le persone possono mentire con le parole, ma difficilmente lo possono fare con il resto del corpo.
Lo consiglio a chi cerca un buon libro, lo sconsiglio a chi è amante dei gialli con grossi colpi di scena, anche perché prima di vedere un pò di azioni dovrete aspettare la fine...
Buona lettura!
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Morte, vizi e virtù dei quartieri 'in' di Londra
Lula Landry, top model 23enne di fama mondiale, perde la vita dopo essere precipitata dalla finestra del suo appartamento nel quartiere londinese di Mayfair. La Polizia, data l'assenza di prove e il passato cupo e tormentato della giovane, archivia superficialmente il caso come il più classico dei suicidi. Una tesi che convince i vari media locali attirati dalla cassa di risonanza che unisce perversamente il termine 'gossip' all'intera vicenda, ma che fa storcere il naso al fratello adottivo della vittima, l'avvocato John Bristow. Sarà proprio lui, a distanza di tre mesi dal misfatto, a bussare alla porta dell'ufficio di Cormoran Strike, uno squattrinato investigatore privato dal glorioso passato militare in Afghanistan, per l'ultimo, disperato tentativo di smascherare un assassino che sembra esistere solamente nelle congetture mentali del legale. Sarà la promessa di un onorario doppio a sciogliere buona parte dei (numerosi) dubbi del detective riguardo la riapertura del caso, un caso che costringeranno il detective ad una 'full-immersion' nella Londra dal lato glamour e che fa della seduzione voyeurista uno dei suoi punti di forza.
Ripercorrendo ordinatamente gli spunti offerti dal nuovo lavoro editoriale di J.K. Rowling (pubblicato sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith), si nota subito la volontà di mettere in primo piano il 'cuculo', termine presente già nel titolo e soprannome della sfortunata modella, proprio a sottolineare la voluttà e l'egoismo che accomunano il volatile e il mondo al quale appartiene - apparteneva - Lula Landry.
Una frivolezza riscontrabile, peraltro, nello stile di scrittura marcatamente 'British' dell'autore-autrice, che si sofferma diligentemente sui dettagli tanto chic quanto superflui e che non disdegna l'utilizzo di un registro linguistico annegato nello snob tipico del caos fumoso di Soho, del lusso irrefrenabile di Mayfair e dei pub di discutibile moralità che pullulano nell'East End.
Di certo non ne beneficia la fluidità della 'fabula', intrappolata senza soluzione di continuità fra le supposizioni del veterano Strike e gli interrogatori fumosi e inconcludenti delle persone vicine alla vittima.
Un romanzo dagli angoli frastagliati, provocatori, il cui occhio critico osserva con distacco le personalità calcolatrici dei personaggi che mentono spudoratamente e che si accusano reciprocamente con ipocrisia, perchè in fondo Lula "...aveva camminato troppo vicino ai bordi insidiosi della vita e ci si doveva aspettare che prima o poi precipitasse per finire, rigida e fredda, su un letto coperto da lenzuola luride", mentre sullo sfondo urbano della metropoli si staglia con dinamica nettezza "qualche cosa in agguato, mimetizzata, sepolta nel fango, che finora era riuscita a sfuggire a ogni altra rete" e "la morte era una presenza quasi palpabile [...], come se fosse in attesa paziente, educata".
Si tratta quindi di un page turner nel quale perdersi, trovarsi e riperdersi è rischiosamente semplice, e definibile come la concisa rappresentazione di una tragedia ossimoricamente avvolta fra estemporanea bellezza, altolocato charme, viscidi paparazzi e poco rispettabili parentele.
In collegamento da una Londra variopinta e brulicante di ricchezze, palazzi secolari, strade infauste e scandali notturni, ne consiglio vivamente la lettura. Proprio come per ogni noir che si rispetti.