Il regno del sangue
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La fine del mondo, il fine del libro.
Atipico romanzo post-apocalittico con venature di Horror.
Voglio innanzitutto dire che nel complesso mi è piaciuto, vale la pena comprarlo, vale la pena leggerlo, però...
L'inizio è veramente promettente ed illusorio (verremo presto brutalmente disillusi).
L'ambientazione ed i personaggi sono godibili ma poco realistici.
La sensazione è quella di trovarsi a metà strada tra una puntata del cartone animato "Ken il guerriero" ed un filmetto Horror anni 80 tipo "Venerdì 13" o "Nightmare".
I personaggi principali che affrontano in gruppo questa "fine del mondo" sono infatti dei ventenni, freschi, amabili, carichi di aspettative, facili da inquadrare e facili alle esperienze sessuali (descritte troppe volte dall'autore e con troppa ripetitività).
I protagonisti sono belli, aitanti, atletici e carismatici. Vincenti e fortunati, positivi e buoni, belli da seguire, ma difficili da rendere reali.
Le altre "tribù" che si incontrano sembrano proprio i cattivi di "Ken il guerriero", troppo pazzi, troppo punk, troppo sadici, troppo coloriti e troppo poco credibili.
Le spiegazioni scientifiche a supporto degli eventi che scatenano la fine del mondo suonano un po' troppo ridicole, come se l'autore facesse finta di essersi documentato ma senza troppa convinzione.
I grigi, sono la nota paurosa del romanzo, inizialmente restano sullo sfondo poi entrano ed escono dalla trama ad intermittenza, rimanendo sempre misteriosi ed un po' avulsi dal disegno d'insieme.
Nel complesso un libro bello da leggere, con una buona trama, ma con troppe cadute di stile. Alcune davvero inspiegabili ed insopportabili.