Il rapporto segreto
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IL RAPPORTO SEGRETO
Russia, 25 febbraio 1946. Nikita Sergeevi? Chruš?ëv pronucia il famoso "discorso segreto" in cui attacca il culto della personalità di Stalin e denuncia i crimini commessi durante il suo regime.
Immediatamente nel paese inizia la vendetta di coloro che hanno subito deportazioni e violenze e la polizia di stato, che era stata agli ordini del regime, diventa oggetto di terribili omicidi e feroci ritorsioni.
Leo Demidov, ex agente della polizia segreta di stato e protagonista anche di "Bambino 44", è ora un uomo nuovo, a capo della divisione omicidi di Mosca, che cerca di ricostruire con grande fatica la sua famiglia. Anche lui diventerà presto oggetto dell'odio di una delle vittime della sua vita passata, e si trasformerà da ex cacciatore a preda.
Come spesso capita ci si aspetta, dal seguito di un libro spettacolare come lo è "Bambino 44", un altrettanto sfavillante romanzo, per poi ritrovarsi delusi dalle aspettative.
Poichè mi sono avvicinata a questo libro senza troppe speranze del fatto potesse essere al livello del precedente, non sono rimasta insoddisfatta.
Di sicuro non è all'altezza della precedente narrazione, ma lo stile di Smith e la sua capacità di far rivivere il clima di terrore della Russia di inizio 'novecento resta immutata e coinvolgente, l'ho letto praticamente tutto d'un fiato.
Insomma, senza troppe aspettative, consigliato a chi apprezza lo stile e la capapcità narrativa dell'autore, tenendo presente che la trama non è poi un gran capolavoro...
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Che flop!
Veramente niente di che! Molto scarso soprattutto se paragonato col primo con il quale non ha niente a che fare se non i nomi dei personaggi. Infatti se Bambino 44 era un trhiller, qui non ci sono né assassini né omicidi strani. Non si crea suspance, non emoziona, non ci sono colpi di scena, annoia di brutto. L'autore sembra voler allungare il brodo con tante scene di azioni che non rendono e sono spesso fini a se stesse.
Se la prima parte, ancora ancora, si salva, nella seconda c'è il tracollo. Noiosissimo!
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pesante
ecco cosa succede ad un autore che col primo libro fa il botto: col secondo si illude di ripeterne il successo, ma purtroppo non è così.
il libro non è il seguito di bambino 44: i personaggi sono gli stessi ma potrebbero essere chiunque. nel senso che forse, se i protagonisti non fossero stati leo e raisa, uno aveva aspettative diverse e avrebbe apprezzato di piu' il libro. pochi dialoghi, tanta, troppa descrizione, e un eroe che sembra immortale. il risultato è una trama troppo ambiziosa, poco chiara e molto pesante. come libro storico ci sta, come è stato precedente detto, l'autore è molto bravo nel descrivere il periodo storico ma per il resto è una noia totale. mi spiace, spero che l'autore pensi a pubblicare presto un "vero" seguito a bambino 44, senza spaziare troppo con la fantasia.
peccato... dalle stelle alle stalle
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Stupendamente affascinante
Come il primo libro, l'autore descrive in modo lucido, profondo e concreto il periodo staliniano e post-staliniano. Si riesce a comprendere, attraverso le parole dei protagonisti, la paura e il senso di fragilità della vita che doveva permeare la quotidianità dei cittadini russi di quel periodo storico. Piacevole ed avvincente lettura che avvince ed affascina. Non é un triller, ma un romanzo storico di rara bellezza.
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Thriller piacevole, ma non esaltante.
Un thriller, che purtroppo ha l'ambizione di voler raccontare eventi storici estremamente drammatici, vicini a noi nel tempo.
Non si capisce bene se l'autore desideri solo dimostrare le sue abilità narrative, cadendo a volte in situazioni poco credibili, o raccontare eventi storici importanti. Non centra né il primo, né il secondo obiettivo. Peccato, occasione sprecata.
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Il rapporto segreto di Tom Rob Smith
La prima cosa che stona secondo il mio parere è la classificazione tra i gialli / thriller, data la grande quantità di azione lo si dovrebbe forse considerare un romanzo di avventura. Il protagonista della storia è ancora una volta Leo, già personaggio principale di "Bambino 44", il periodo però è successivo, siamo infatti nella Russia di Nikita Chruscev, lo stalinismo è alle spalle ed il regime inizia ad ammettere le colpe della dittatura con tutto ciò che ne deriva. La descrizione del clima storico e delle conseguenze politiche e sociali derivanti dalla morte del leader comunista sono ancora una volta affrontate con grande attenzione e accuratezza. La storia è interessante anche se in certi passaggi un pò "lenta". Tutto sommato consigliato.
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