Il rapporto Pelican Il rapporto Pelican

Il rapporto Pelican

Letteratura straniera

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La notte del primo ottobre Abe Rosemberg, prestigioso membro della Corte Suprema americana, viene assassinato. Due ore dopo Glenn Jensen, il più giovane tra i colleghi di Rosemberg, viene strangolato in un cinema a luci rosse, probabilmente dallo stesso assassino. Il paese è sotto shock, FBI e CIA brancolano nel buio. Chi poteva volere la morte dei due giudici? Darby Shaw è una brillante studentessa di legge ed è convinta di aver trovato la risposta.



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Il rapporto Pelican 2013-10-02 11:21:19 SARY
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SARY Opinione inserita da SARY    02 Ottobre, 2013
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LEGAL THRILLER

Grisham racconta ancora una volta, come un marchio di fabbrica, del lato losco dell’America, fatto di spionaggio, controspionaggio, insabbiamenti, omicidi, intrighi, CIA e FBI. Il bandolo della matassa è il cosiddetto rapporto Pelican. Ma cosa contiene questo pezzo di carta così rovente da scatenare il pandemonio nei piani alti del potere? L’autrice della relazione è una studentessa di legge, che ignara del pericolo ricostruisce una faccenda sporca e ne pagheranno le conseguenze lei e chi incautamente conosce il rapporto.
Un elaborato intreccio che appassiona il lettore, imprigionandolo in uno scenario caotico, un groviglio di personaggi e situazioni. Non convince, invece, la protagonista, non è adatta al contesto. Secondo me stona la figura della studentessa, intelligente e perspicace, che con disinvoltura semina agenti federali, porta alla luce un complotto politico e mette fuori gioco un sicario di fama mondiale, troppo wonder woman e poco comune mortale.
L’inizio del romanzo è lento, segue un’accelerata adrenalinica, a metà ci si imbatte in un momento di stallo, poi fino alla fine il ritmo è abbastanza sostenuto. I capitoli sono brevi e permettono al lettore di proseguire lietamente la marcia.
Indubbiamente Grisham scrive bene, utilizza un lessico semplice e riesce a piazzare nei punti giusti dei colpi vincenti.
Concludendo, una lettura tutto sommato piacevole per gli amanti del genere.

“Ma la sofferenza è necessaria. Soffrire senza ritegno prima di poter ricominciare.”

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Il rapporto Pelican 2012-10-27 06:50:51 FedericoPacioni
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FedericoPacioni Opinione inserita da FedericoPacioni    27 Ottobre, 2012
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ottimo

Un thriller che mi è piaciuto parecchio. Adoro Grisham come Turow.
La trama è molto coinvolgente e affezionarsi ai personaggi è facile; i colpi di scena non mancano, anche se sono basati su una storia che procede in maniera lineare. Ci sono cose che lasciano di sasso durante la storia, grazie alla bravura di Grisham, anche se altre sono scontate o quanto meno prevedibili. Il finale risulta piacevole anche se non amo le smielate presenti all'interno del libro. I personaggi sono molto ben descritti, come le ambientazioni e i dialoghi, sempre coinvolgenti e di facile comprensione.

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Il rapporto Pelican 2011-04-16 12:42:39 andy
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Opinione inserita da andy    16 Aprile, 2011

coinvolgente

Sicuramente letto ai nostri giorni, diventa meno coinvolgente ma se per un attimo tuffiamo la mente i quegli anni, tutto diventa più reale. Sicuramente non è il solito Grisham con il suo tema in stile legal-thriller. Ma essendo uno dei primi suoi libri, sicuramente e molto da apprezzare in quanto la trama molto dedita all'azione si fa apprezzare proprio per la diversità pur riuscendo a mantenere il solito stile. Lo consiglio sicuramente a tutti quelli che amano Grisham, ma ancor di più a chi vuole rivedere come l'autore nella travolgente forza descrittiva dell'America degli anni trascorsi.Consiglio inoltre di leggerlo senza prendere visione del film dallo stesso titolo.

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Consigliato a chi ha letto...
Questo autore sia al tempo d'oggi che nel passato e a tutti quelli che in un libro preferiscono avere anche azione.
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Il rapporto Pelican 2010-12-15 10:30:55 faye valentine
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    15 Dicembre, 2010
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Il lato oscuro del potere

Comprato un secolo fa (prezzo ancora in Lire!), letto e finito la settimana scorsa, dopo tre tentativi vani nel corso degli anni: o non era mai il momento giusto o proprio non è il mio genere! Ho letto molto di Grisham, quindi mi sembrava strano che quest'unico romanzo non riuscisse a far decollare il mio interesse. Mi sono messa d'impegno e, anche per dare un senso all'investimento economico fatto, l'ho portato a termine... ed eccomi qui a recensirlo a voi.
Lungo tutto il corso della narrazione, ma in particolar modo nei primi capitoli, ho avuto l'impressione che mancasse qualcosa: quel "quid" che permettesse di creare un senso di tensione in me che leggevo, e che mi desse quella suspance tanto cara che mi rende difficile staccarmi da un romanzo, anche quando ormai è notte fonda. La storia tutto sommato è ben scritta, anche se architettata non in modo perfetto come negli altri romanzi. Trovo ci siano alcuni punti lasciati in sospeso e alcune parti oscure e forzate. Poi sicuramente più vicino all'azione e alla fantapolitica che al legal-thriller classico a cui il caro John ci ha abituati. Comunque non è un brutto libro: solo mi sento di consigliarlo a chi ama incondizionatamente Grisham, qualunque cosa scriva, piuttosto che ai fan del legal-thriller propriamente detto.

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Consigliato a chi ha letto...
a chi ama Grisham follemente
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