Il quadro dei delitti. Un'indagine del principe Sansevero
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Consulting Detector
Proseguono le mie gioconde escursioni nel giallo/noir storico e mi imbatto in nientepopodimeno che Raimondo de Sangro. Proprio il Principe del Cristo Velato che, per l’occasione, diventa detective (o meglio Detector) per conto di sua santità Prospero Lambertini, in arte Benedetto XIV.
Turpi delitti – quasi tutti a sfondo sessuale – insanguinano la Bretagna nei pressi di Nantes coinvolgendo, non si sa quanto da vicino, anche il gruppo di alchimisti, capitanato da Mastro Upupa, noto come la Confraternita degli Uccelli.
Ma non basta. Perché il romanzo si apre, duecento anni prima di Raimondo, con Hieronymus Bloch, le sue due “Nozze di Cana”, la sua estasi stupefacente e la sua brutale morte.
E non è tutto. Ci sono pure i Templari.
Arte, alchimia, simboli e allegorie, religione, droghe, sesso, Templari e un detective alchimista, artista, e tecnico della scientifica ante litteram.
Tanta roba, verrebbe da dire.
Pure troppa.
La prima parte del libro scorre in modo piacevole: conosciamo Raimondo de Sangro e Papa Lambertini (che battibeccano amabilmente come due vecchie comari) e parallelamente apprendiamo della sanguinosa vicenda bretone attraverso la lettura dei dispacci giunti in vaticano e la narrazione dei fatti in presa diretta.
Poi Raimondo va in Bretagna e la carne al fuoco diventa davvero troppa.
Alla fine l’autore si sforza di portare a termine tutte le linee narrative, ma perdendosi in un meccanismo troppo farraginoso che se anche alla fine “funziona” toglie molto piacere alla lettura.
Una curiosità, l’autore (statunitense) scrive questo libro in italiano, in omaggio a Raimondo de Sangro e alle proprie vacanze infantili in Toscana. Particolare non irrilevante, dal momento che, secondo me, lo stile pulito e preciso è la parte migliore del romanzo.
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La confraternita degli Uccelli prende il volo
Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero, è un illustre pesonaggio della Napoli della metà del '700.
Studioso ed appassionato di alchimia, grande mente ma dai modi poco ortodossi, in perenne lotta con leIstituzioni religiose ma, apprezzato da esse per la sua conoscenza dell'occulto e per la bontà della persona, si ritrova con un singolare compito commissionato nientemeno che da Papa Benedetto XIV in persona: indagare su alcuni strani omicidi avvenuti in una tranquilla cittadina francese di Clisson, dietro ai quali la Chiesa vede antiche ombre si strane sette.
A Clisson infatti risiede una confraternita religiosa molto particolare, denominata degli Uccelli, a capo della quale vi è un vecchio soggio che si fa chiamare Upupa. Fra di loro la Fede Cristiana si mescola con credenze pagane e l'alchimia è la materia più venerata e con essa i suoi misteri ed i suoi segrati.
In questo paese il sangue scorre copioso, la moglie del fabbro italiano muore in circostanze misteriose, viene incriminato il demente aiutante del sacrestano, ma qualcosa non torna.
Il giovane Bernabè arriva a Clisson proprio in quel maledetto giorno, scappando da un'abazzia monacale nella qualesi sentiva recluso. Un giovane bello ed intelligente.
L'aiutante di Upupa, Urbain dopo pochi giorni dall'assassinio della moglie del fabbrio scappadalla città con dell'oro,lasciando un messaggio alla Confraternita.
Starà a San Severo, navigare alla volta della Francia ed identificare l'assassino.
Un romanzo ben cogeniato e ben scritto da questo autore poco noto, il cui lessico forbito ne tradisce le origini straniere.
Forse all'autore manca il dono della sintesi, infatti la mole del libro risulta eccessiva ai fini della trama con molte indicazioni o nozioni a mio personalissimo parere superflue ed a tratti noiosi.
Il tratto giallo èinvece molto accattivante, come del resto le descrizioni storiche.
I personaggi sono ben descritti e San Severo non tarderà ad essere amato dai lettori.
Un libro che mi è piaciuto anche se non mi ha entusiasmato profondamente, forse avevo alte aspettative.
Comunque lo consiglio agli amanti dei thriller storici.
Indicazioni utili
Il quadro dei delitti
Non capisco ancora perchè si continui a non conoscere questo fantastico autore che pur essendo di madrelingua inglese scrive in italiano e che descrive ambienti, oggetti, simboli, costumi e riti legati alla massoneria. Bene, un consiglio, leggete anche questo libro di Gelb che ci racconta, conferma, smentisce e riconferma se stesso nello sviluppo di questa ottima opera.
Ancora una volta promosso a pieni voti l'autore e la sua opera, bè certo anche il Principe di Sansevero.