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Il presidente

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Era stato un uomo molto potente. Per molti, moltissimi anni. La sua carriera politica lo aveva portato a un passo dal diventare Presidente della Repubblica. Adesso, vecchio e malato, era una sorta di monumento vivente, e in tutte le redazioni dei giornali (di questo lui era certo) i "coccodrilli" dovevano essere già pronti da tempo. Eppure, da quando si era ritirato sulla costa normanna, dopo la caduta del suo ultimo governo e la sincope che lo aveva colpito, il presidente sapeva di essere strettamente sorvegliato. Non solo da quelli che lui chiamava i suoi cani da guardia - gli ispettori che si davano il cambio davanti a casa sua dietro preciso incarico del ministero degli Interni -, ma anche dall'infermiera che lo curava, dalla segretaria, e dal fedele autista. Gli stessi (e pure di questo era quasi certo) che frugavano con accanimento fra i suoi libri e le sue carte - soprattutto dal giorno in cui aveva detto a un giornalista di aver cominciato a scrivere le sue memorie "non ufficiali". Qualcuno, evidentemente, lo considerava ancora pericoloso. Ma chi? Magari uno che era stato, a venticinque anni, il suo timido, devoto segretario particolare, e che adesso stava per diventare primo ministro; uno che lui, l'anziano presidente, era certo di tenere in pugno: perché conservava, nascosta fra le pagine di un libro, una lettera, oltremodo compromettente. Era quella che tutti cercavano? O le sue minacciate memorie? Ma in fondo, poi, che importanza aveva ormai tutto questo?



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Il presidente 2019-09-18 11:07:49 zonauefa
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zonauefa Opinione inserita da zonauefa    18 Settembre, 2019
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Il grande vecchio

Qui il poliedrico Simenon parla del potere.
Scritto in tempi non sospetti (…in molti nel futuro assomiglieranno al protagonista), riesce ad intrecciare una trama su un segreto custodito da un vecchio politico nell’ ultima fase della sua vita dopo, essere uscito di scena.
Un uomo oramai solo, per avere dedicato tutta la sua vita alla funzione politica e poco a sé stesso, vive senza affetti in una tenuta in campagna, sembra ben assistito con il dovuto rispetto da tutta una serie di inservienti messigli a disposizione dallo stato di cui ne è stato per anni servitore e ne ha avuto le sorti., ma in realtà è spiato e controllato con molta attenzione, per cercar di carpire qualsiasi piccolo segreto che senz’altro si nasconde dietro la vita di un politico di alto livello.
Viene descritto molto bene il profilo psicologico del protagonista, ma il racconto manca un po’ di quel pathos che invece anima altri racconti di Simenon, e non può essere considerato un giallo.
Il fatto di essere abbastanza breve evita al racconto di scivolare nella noia

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Consigliato a chi ha letto...
Gli altri romanzi di Simenon non strettamente considerati gialli
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Il presidente 2017-09-17 06:23:21 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    17 Settembre, 2017
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In attesa dell’ultimo tramonto

Un vecchio politico, che è stato più volte Presidente del Consiglio della Repubblica francese e che per la sua abilità ed esperienza è considerato un mostro sacro, vive l’ultimo periodo della sua vita nella sua villa in Normandia, attorniato da un’infermiera, da una segretaria, da un’autista e dal personale di servizio. E’ un uomo fondamentalmente solo che è rinchiuso nell’armatura del suo potere che, adesso che sembra fuori dei giochi, risiede in certe notizie compromettenti per altre personalità che abilmente nasconde fra i libri della sua biblioteca e che qualcuno, o anche di più qualcuno, sta cercando. Inoltre è intento a scrivere memorie non ufficiali (quelle ufficiali sono già state date alle stampe da tempo) della sua vita e della sua attività di politico e vi è il fondato motivo di ritenere che potrebbero dare luogo a rivelazioni del tutto inattese e sorprendenti. Quest’uomo, che si può dire abbia fatto la storia, è ormai un monumento, un simbolo vivente della repubblica francese e come tale, almeno fino a quando è in vita, deve avere le attenzioni che si merita. L’analisi psicologica di Simenon, sempre molto attenta, in questo caso è superlativa, perché la figura di questo vecchio malato, che ha la tentazione di mandare a monte l’incarico presidenziale ricevuto da un suo ex collaboratore, riflette infallibilmente certe cariatidi politiche anche di nostra conoscenza, permeate da quell’illusione che a loro il potere non verrà mai meno, combattute fra il desiderio di pesare ancora sui destini di un paese e i malanni dell’età che vanno progressivamente accentuandosi. Ma l’attenzione per l’introspezione spinta non riguarda solo il protagonista, ma tutti i personaggi che gli ruotano intorno, compreso anche quelli che non ci è dato di vedere, ma che veniamo a conoscere in base alla descrizione del soggetto principale, di quest’uomo che, nella valutazione dei pro e contro della sua vita, nella convinzione che prende sempre più piede secondo la quale è stato non un soggetto, ma un oggetto della storia, si trova di fronte a una decisione suprema. Da essere intelligente quale è comprenderà di aver ormai fatto il suo tempo e che ora ciò che conta prima di quel gran salto nel buio è di estraniarsi dalle lotte di un mondo di cui non è più parte e di attendere serenamente l’ultimo tramonto
Il Presidente, oltre a essere un capolavoro, è uno dei più bei romanzi di Simenon.


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Il presidente 2009-05-11 01:39:28 fabiomic75
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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    11 Mag, 2009
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Il Presidente

Sono costretto ad andare controtendenza rispetto alle precedenti recensioni e probabilmente il motivo sta semplicemente nel fatto che da un libro definito giallo mi aspetto di più. Non intendo affatto giudicare la scrittura di Simenon perchè il romanzo è senz'altro ben scritto e con buone descrizioni, soprattutto l'aspetto psicologico del protagonista è ben approfondito. Detto questo però ho trovato il racconto piuttosto "piatto", lineare e a tratti noioso. Ho rivisto in parte il giudizio grazie ad un finale che mi ha sorpreso e che ho trovato piuttosto interessante.

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Il presidente 2007-09-15 15:16:41 Enrico
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Opinione inserita da Enrico    15 Settembre, 2007

Capolavoro di Simenon

Grande romanzo, questo "Il Presidente" di Simenon. Libro del 1958, la sua lettura mi ha dato una grande soddisfazione. Simenon riesce ad indagare nell'animo umano meglio che mai, questa volta per mezzo di questo personaggio, ex presidente francese ora ritiratosi nella sua villa in Normandia. Conserva numerose carte che potrebbero danneggiare potenti personaggi, ma ora si rende conto di quanto tutto sia vano, ridicolo. Un romanzo che lascia una forte sensazione di vuoto. Bellissima la descrizione dei personaggi.

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