Il pazzo di Bergerac Il pazzo di Bergerac

Il pazzo di Bergerac

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Lo sconosciuto, giunto in fondo al corridoio, ha aperto lo sportello. Non è un caso! In quel preciso momento il treno rallenta. Ai lati della strada ferrata si intravede una foresta. Una luna invisibile rischiara le rare nuvole. «Stridore di freni. Da ottanta all’ora la velocità dev’essere scesa a trenta, forse meno. «E l’uomo salta giù, scomparendo al di là della scarpata dove probabilmente atterra rotoloni. Un attimo di riflessione, poi anche Maigret si lancia. Non rischia niente, il treno ha rallentato ancora. «Si getta nel vuoto. Cade su un fianco, ruzzola, fa tre giri su se stesso e si ferma davanti a uno sbarramento di filo spinato. «Un fanale rosso si allontana nello sferragliare del convoglio»



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0  (2)
Contenuto 
 
3.0  (2)
Piacevolezza 
 
4.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Il pazzo di Bergerac 2024-01-18 11:54:05 Lonely
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Lonely Opinione inserita da Lonely    18 Gennaio, 2024
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il fou de Bergerac

Il pazzo di Bergerac, del 1932, è uno dei più famosi polizieschi di Simenon con il suo personaggio preferito, Maigret.
Mentre è in viaggio in treno per la Dordogna, ospite a casa di Leduc, poliziotto in pensione,
Maigret viene ferito inseguendo un uomo misterioso, che si è gettato dal treno in corsa, prima di arrivare alla stazione di Villefranche.
Maigret, ferito ad una spalla, viene ricoverato all’ospedale di Bergerac, ma senza i suoi documenti rimasti sul treno, viene accusato inizialmente di essere il “fou de Bergerac”, un assassino ricercato dalla polizia locale per aver ucciso due donne.
Leduc, venuto a conoscenza dell'accaduto si precipita a Bergerac e risolve l'equivoco.
Maigret nonostante sia costretto a letto per una lunga convalescenza, si interessa subito al caso e lo risolve senza muoversi dalla sua camera dell'ospedale, con l'aiuto di Leduc, appunto, e della sua fedele e paziente moglie Louise.
Sicuramente non è uno dei migliori romanzi di Simenon, ma io l'ho trovato una lettura piacevole e divertente.
Il detective che risolve i casi, senza uscire di casa, ci ricorda il personaggio di Nero Wolfe, di Rex Stout.
E il romanzo ricalca un po' la commedia degli equivoci, con i classici scambi di identità che creano situazioni che spesso confondono anche il lettore. Ma la descrizione dei personaggi è superba, come al solito, interessanti e intriganti, tutti innocenti e tutti colpevoli.
Non eccellente ma solo per la straordinaria umanità di Maigret, la caratterizzazione dei personaggi, e la descrizione degli accadimenti, vale la pena di leggerlo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
30
Segnala questa recensione ad un moderatore
Il pazzo di Bergerac 2017-11-04 14:19:39 catcarlo
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
catcarlo Opinione inserita da catcarlo    04 Novembre, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

investigazione da camera

Per esibirsi in quella che è una vera e propria investigazione da camera, Maigret si mette di nuovo in viaggio sciroppandosi un bel po’ di chilometri seppure in una direzione diversa dal solito. Con la scusa di far visita a Leduc, un collega andato in pensione, eccolo infatti diretto in Dordogna in uno scompartimento di vagone-letto condiviso con un agitatissimo tizio che lo tiene sveglio tutta la notte. Al mattino il commissario si accorge che lo sconosciuto sta per saltare dal treno prima dell'arrivo in stazione, e senza pensare alle conseguenze, si getta anch'egli dal convoglio in corsa. Quando urla all'uomo di fermarsi viene ferito da un proiettile alla spalla e ricoverato all'ospedale di Bergerac, dove tutti credono dapprima che egli sia il cosiddetto pazzo, responsabile dell'omicidio di due donne, che ha sconvolto la tranquillità della piccola comunità. Chiarito l’equivoco, si comincia a supporre che lo sparatore sia l’assassino, ma Maigret vuole vederci chiaro: dal letto d’albergo dove è immobilizzato per la convalescenza inizia a sospettare di chi lo circonda – l’impettito procuratore, l’ufficiale di polizia che preferisce le conclusioni facili, il medico che lo ha in cura e che vive con moglie e cognata sotto lo stesso tetto ingenerando una marea di chiacchiere, la robusta ragazza del popolo Rosalie scampata all’aggressione – e di pura deduzione giunge a sciogliere l’enigma. I suoi occhi e le sue orecchie sono l’ex poliziotto, che peraltro viene punzecchiato di continuo, e soprattutto la signora Maigret, giunta per assistere il marito, ma spedita spesso e volentieri in giro per la cittadina oppure a raccogliere informazioni a destra e a manca, operazioni che a dire il vero le riescono assai bene (forse pure troppo per una neofita). Nel frattempo il commissario osserva i movimenti degli altri personaggi dalla sua finestra che dà proprio sulla piazza principale di Bergerac (indimenticabile l’auto, vecchiotta e rumorosa, di Leduc) facendo combaciare con pazienza i tasselli che ne ricava con quanto gli riferiscono i suoi ‘assistenti’: la sua salute va di pari passo con l’indagine e migliora quando può sondare i più o meno sospetti con chiacchierate che finiscono per diventare interrogatori mascherati. In simili momenti esce la spigolosità che Simenon intendeva dare a un personaggio che in molti passaggi non fa nulla per rendersi simpatico: il metodo funziona – il che è ovvio - e porta alla luce la consueta storia contrassegnata da avidità, amore e sesso che questa volta attraversa almeno un paio di decenni e in cui le colpe dei padri (nonché delle madri) ricadono sovente sui figli.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale