Il papiro insanguinato
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Il papiro insanguinato
Ancora una volta la Peters ha fatto centro ! Ormai sono diventata una Peabody-Dipendente
Mi sento quasi parte integrante della stramba e avventurosa famiglia Emerson , ogni libro e ogni nuova avventura me li rende ancora più simpatici . In questi ultimi libri poi la cosa che mi piace è che i "ragazzi" ormai adulti come Ramses , Nefret e David partecipano in prima linea nei guai in cui vanno sempre a cacciarsi i coniugi Emerson , oppure sarebbe quasi il caso di dire che sono i guai che vanno a caccia degli Emerson
In questo libro facciamo la conoscenza di una nuova new entry ovvero la piccola Amelia, meglio conosciuta come Lia, figlia di Walter ed Evelyn Emerson , una ragazzina piuttosto cocciuta , e ritroviamo tante vecchie conoscenze prima fra tutti Sir Edward (che ricorderete già in passato aveva salvato la vita all'eccentrica Peabody ) ed inoltre riappare come dal nulla Sethos ,la Mente Criminale che ancora innamorato di Amelia cercherà a modo suo di proteggerla, visto che come sempre lei è nei guai !
Il batticuore anche in questo romanzo non manca visto che tra rapimenti e rocambolesche fughe il movimento non manca mai.
Inoltre il caro Ramses si trova alle prese con i suoi problemi di cuore e di gelosia , e mi azzardo a dire che sta comunque prendendo davvero il meglio dai suoi genitori in quanto a "carattere" .
Ma anche Peabody si ritrova a dover fare i conti con se stessa e con i suoi stessi pregiudizi, tanto da mettere se stessa in discussione perché si rende conto che probabilmente non ne è esente lei stessa come pensava.
Ma in questo romanzo c' è anche una parte tragica, ed è la morte di un caro amico (ammetto di aver sentito un nodo in gola perchè ormai anche "lui" faceva quasi parte della famiglia visto che abbiamo condiviso con lui tutte le avventure degli Emerson già dal primo libro) .
E poi proprio in quest' ultima parte che Peabody dice forse la cosa più vera :
"Ripensai poi a mio padre, distaccato e indifferente. Ai miei fratelli , che mi avevano ignorata e insultata finché non ero entrata in possesso del denaro di papà, l'unica cosa che mi avesse mai donato.
Pensai al caldo abbraccio di Daoud, alle cure amorevoli di Kadija e alle ultima parole pronunciate da Abdullah , e compresi che erano loro la mia vera famiglia, non estranei che in comune con me avevano solo il nome e il sangue. "