Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror Il mistero di Oliver Ryan
 

Il mistero di Oliver Ryan Il mistero di Oliver Ryan

Il mistero di Oliver Ryan

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Oliver Ryan è un uomo sicuro di sé, irresistibile per le numerose ragazze da lui sedotte in gioventù, quando se ne andava in giro come un divo del cinema coi suoi completi di lino e gli occhi scuri da bel tenebroso. Una combinazione irresistibile anche per tv e media dublinesi. Come sovente accade agli uomini di successo, ha una compagna dolce e carina: Alice, che rifugge le luci della ribalta. Una sera di novembre del 2011 accade l'irreparabile. Nella casa della coppia, Oliver picchia così selvaggiamente Alice da ridurla in coma. La notizia fa subito il giro di tv e giornali. Com'è possibile che il carnefice dell'illustratrice sia proprio Vincent Dax? Lo scrittore venerato da un ampio pubblico per i suoi modi cortesi e per l'irresistibile fascino della sua persona?



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0  (2)
Contenuto 
 
4.0  (2)
Piacevolezza 
 
4.5  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Il mistero di Oliver Ryan 2015-01-14 16:02:31 pirata miope
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
pirata miope Opinione inserita da pirata miope    14 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

GIUDIZIO SOSPESO

Non è difficile emettere una sentenza definitiva su Oliver Ryan, l’antipatico protagonista del noir della sceneggiatrice dublinese Liz Nugent, classe 1967, qui al suo esordio nella narrativa. Non è difficile, perché prima di arrivare in fondo alla storia, siamo chiamati ad ascoltare un gran numero di testimoni che ci dipingono lo scrittore di successo dai modi garbati e di bell’aspetto come un mostro e infine a confrontarle con la versione dei medesimi fatti dello stesso Oliver. Stando a quanto ci dicono gli altri egli è indubbiamente un “mostro”: cosi lo definisce Veronique che ha avuto modo di conoscerlo da giovane come ospite/ lavoratore nella sua azienda vinicola, e più o meno tutti sono concordi nel darne un’immagine ferocemente negativa. L’amante vicina di casa Moya, un’attrice mediocre non più giovane, ci racconta le umiliazioni da lui subite durante gli anni della loro relazione, l’amico gay di gioventù di lui innamorato vanamente ricorda il dolore suo e quello della sorella Laura, una giovane piena di vita, da Oliver abbandonata e spinta al suicidio, il fratello autistico della moglie Alice racconta con il suo linguaggio infantile la malvagità del cognato che lo ha cacciato di casa e ha costretto l’amata sorella ad abbandonarlo in un istituto. Ma forse la testimonianza più schiacciante è la voce costretta al silenzio della moglie Alice, una donna generosa e fedele al coniuge, costretta in un letto d’ospedale in coma dalla violenza dal marito. Eppure il giudizio a un certo punto resta sospeso: la parte visibile del ritratto è di molto inferiore a quella nell’ombra. Tanto più che neppure lo stesso Oliver sembra conoscere fino in fondo se stesso, anzi dopo aver tentato inutilmente di venire a capo del suo stesso enigma pare aver rinunciato a risolverlo. Infatti la sua versione dei fatti non smentisce quanto gli altri raccontano ma dietro la verità indubitabile degli eventi vi è una malvagità che sarebbe troppo semplice ridurre a mero opportunismo. Oliver del resto non può ambire neppure ad essere il classico malvagio ammaliante nella sua efferatezza totalizzante: egli infatti ha sofferto da bambino, perché il padre l’ha abbandonato per una nuova famiglia, ha amato sinceramente la giovane Laura, si è affezionato in Francia a un bambino e al nonno di lui. Una sorta di bontà inespressa ne mette in crisi lo statuto di cattivo al di là della tragedie provocate dai suoi calcoli cinici. Se neppure il colpevole difende la propria innocenza, la sentenza di condanna è sicura, eppure non si può fare a meno di pensare a una frase di Salvatore Satta, noto giurista« Processo e giudizio sono atti senza scopo, i soli atti della vita che non hanno uno scopo»

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Il mistero di Oliver Ryan 2014-11-21 10:37:49 Donnie*Darko
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    21 Novembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il talento di Mr. Ryan

Chi è Oliver Ryan? Sicuramente è Vincent Dax, alter ego utilizzato per scrivere romanzi di gran successo destinati ai bambini. Per il resto sembra una persona irreprensibile, enigmatica ma perbene, e allora perché mai ha picchiato la moglie fin quasi ad ucciderla?
Il debutto di Liz Nugent consta in una ricostruzione minuziosa della vita del protagonista, una storia corale all'interno della quale numerose voci si avvicendano apportando contributi decisivi per comprendere meglio questa figura così sfuggente.
Salta subito all'occhio un efficace approfondimento psicologico di Oliver, il quale interviene spesso in prima persona per raccontare gli eventi non più filtrati attraverso le altrui percezioni.
Il suo è un racconto spesso raccapricciante eppure pieno di sofferenze personali, cronaca di un individuo che ha dovuto fare i conti con la privazione, l'indifferenza e la negazione. Quest'ultima vero punto di rottura e ossessione che richiama vitali urgenze infantili; ancora piccino chiuso in collegio e disconosciuto da un padre misterioso e crudele subisce il trauma per tutta la vita.
L'autrice ha la grande capacità di far provare sentimenti contrastanti per quest'uomo; c'è il ribrezzo in quanto capace di macchinazioni oscure, subdolo manipolatore colpevole della rovina di parecchie vite. Ma anche la pena: respinto fin da subito, mai accolto, estromesso a prescindere, spinto ad agire in modo scorretto non dalla malvagità, bensì unicamente dalla voglia di sentirsi amato e ammirato.
Non c'è però alcun desiderio di assoluzione da parte della Nugent, le impressioni negative predominano riferite ad una personalità ambigua. Il fascino di cui dispone è regolarmente esercitato per irretire chiunque possa essere asservito ai suoi scopi, mentre i sensi di colpa si palesano fuori tempo massimo dal pozzo in cui sono stati gettati.
Storia intrigante sorretta da una scrittura limpida e scorrevole, un thriller in cui le forzature hanno un peso minimo nell'economia del romanzo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
240
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale