Il marito
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Mitch, marito pronto all'imposibile
Travolgente il ritmo narrativo di Dean Koontz che in IL MARITO inizia bene, ma poi si perde. Forse c'è un po' troppo da gestire per il protagonista Mitch, giardiniere squattrinato cui accade l'incredibile.
Una telefonata sconvolge la sua vita. Hanno rapito sua moglie e chiedono un riscatto talmente alto che lui non sa come procurarselo. I rapitori non scherzano e glielo dimostrano subito con un colpo di scena ad effetto: un cecchino uccide un passante dall'altro lato della strada dove Mitch lavora.
Poi, però, accade davvero troppo e non sempre con una logica per rendere la serie di vicende plausibile.
Mitch viene risucchiato in un incubo che abbatterà, una alla volta, tutte le sue certezze faticosamente costruite, tutto il suo mondo. Per Mitch è anche impossibile chiedere aiuto alla polizia, poiché i sequestratori intercettano ogni sua parola, seguono ogni suo spostamento.
Chiede aiuto ad Anson, suo fratello maggiore, che ha sempre avuto successo in tutto.
Il lettore si domanda costantemente cosa Mitch è capace di fare per amore.
Mitch si dimostrerà un marito all'altezza delle aspettative?