Il libro dei morti Il libro dei morti

Il libro dei morti

Letteratura straniera

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Kay Scarpetta decide di trasferirsi nella pittoresca Charleston, nella Carolina del Sud, e lì aprire uno studio privato di pedagogia forense. Con lei sono anche la nipote Lucy e il fidato Pete Marino. Sembra l'avvio di una nuova esistenza, almeno fino a quando una serie di incidenti non costringe Kay a pensare che qualcuno stia cercando di cacciarla dalla tranquilla cittadina. E quando agli atti di sabotaggio si affiancheranno il misterioso suicidio di un giovane miliardario, l'omicidio rituale di una donna e il cadavere di un adolescente recante tracce di sevizie, Kay Scarpetta capisce che non si può sfuggire al proprio passato né al proprio destino.



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Il libro dei morti 2019-05-07 13:51:39 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    07 Mag, 2019
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un po' vago

Scopro leggendo questo romanzo che il libro dei morti è il registro su cui negli obitori vengono annotati i nomi dei cadaveri e la presunta causa di morte. Chiarito questo, dimentichiamoci questo libro, perché all'interno del romanzo non ha un ruolo. Poco spazio nel romanzo hanno in realtà anche il reato e le indagini per individuare il colpevole. La gran parte delle pagine sono dedicate a descrivere le disgrazie e i patemi d'animo del gruppo che contorna Kay Scarpetta. Chi ha un tumore, chi soffre di depressione, chi è in crisi col compagno, chi una relazione proprio non ce l'ha. Tanto per non farsi mancare nulla la Scarpetta ha anche dei vicini antipatici, qualcuno che la minaccia ed è vittima in una sorta di complotto politico.istituzionale per farla fuori lavorativamente parlando. Insomma troppi pensieri per la testa nella quale resta ben poco spazio per il lavoro. La storia parte con il ritrovamento a Roma di una ragazza americana che è stata sottoposta prima della morte a torture. Di lì in avanti le indagini si trascinano stancamente tra una crisi e l'altra degli investigatori. Nonostante questo arrivano alla fine a trovare il colpevole, attraverso una serie di deduzioni aiutate da una sfacciata serie di coincidenze. Ho trovato questo romanzo poco coinvolgente e più che trasmettermi tensione e attesa come dovrebbe fare un buon thriller mi ha dato l'idea di una scrittrice stanca dei suoi personaggi e poco motivata.

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Il libro dei morti 2011-03-10 10:52:19 Ginseng666
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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    10 Marzo, 2011
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Un'inquietante delusione...

Lo dico con estremo dispiacere: questo libro mi ha deluso profondamente; l'idea in sè non era male, ma secondo me non è stata sviluppata in modo adeguato. Un thriller apatico, una storia che non decolla nella mente del lettore, un intrigo che non provoca emozione e si trascina faticosamente per tutte le pagine del libro, provocando sbadigli e a volte reazioni di pena e disgusto.
E' la storia di questa dottoressa Kay Scarpetta che viene chiamata a Roma per l'omicidio di una ragazza, una campionessa di nuoto, trovata mutilata in un parcheggio...lei è un medico legale, non un investigatore, eppure si occupa di delitti, oltre che di autopsie...
Il libro dei morti altro non è che un anonimo libro in cui lei annota le morti dei suoi pazienti e le motivazioni che ha potuto rilevare nel compiere le sue dissezioni...
Vi sono le descrizioni, a volte particolareggiate dei cadaveri e delle autopsie e devo dire che non mi ha fatto piacere leggerle...
Molto accennata e lieve la personalità del serial killer, a cui viene dato ben poco rilievo nel corso di questa storia scialba, e che secondo me avrebbe dovuto essere più evidenziata.
Molto incolori e privi di personalità anche gli altri personaggi che affiancano la brava dottoressa...
Chiedo scusa se altri lettori hanno trovato questo libro interessante. Mi dispiace, ma devo dissentire. Per amore della libertà e per amore della verità.
Non leggetelo, non è niente di speciale. Niente per cui valga la pena di spendere o di perdere tempo.
Saluti.
Ginseng666

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Il libro dei morti 2010-05-19 14:38:54 leadger
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leadger Opinione inserita da leadger    19 Mag, 2010
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Delusione totale

Un racconto noioso e lento.
Manca tutta la suspance che un libro di questo genere dovrebbe riuscire a trasmettere al lettore.
Non sono stata coinvolta dalla storia, anzi...
Uno dei libri peggiori che abbia mai letto.

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Il libro dei morti 2010-01-20 17:01:24 William
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Opinione inserita da William    20 Gennaio, 2010

INUTILE

Incuriosito dal successo dell'autrice ho comprato il libro. Be ne sono rimasto estremamente deluso, e pensare che a me i thriller piacciono.
Estremamente banale e scontato libro assolutamente inutile, se si vuole leggere thriller poco impegnativi in giro c'è molto meglio.
Spero sia stato un incidente di percorso. SCONSIGLIATO

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Il libro dei morti 2009-07-22 17:43:33 CRISTIANO
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Opinione inserita da CRISTIANO    22 Luglio, 2009

il libro dei morti

ho comperato il libro, pensando che fosse un thriller e mi sono ritrovato tra le mani un romanzo di tutt'altro genere. Voglio sperare che il mio giudizio, sia in parte dettato dal fatto che non ho letto i precedenti romanzi riguardanti Kay Scarpetta, ma credo che l'autrice abbia pensato di piu' al contorno che alla portata principale.
Infatti, gran parte del libro e' dedicato alla descrizione dei personaggi e solo una piccola parte tratta di omicidi e serial killer. Secondo me, la nostra Patricia, che e' una grandissima del genere, in questo caso, ha fatto quello che un qualsiasi docente chiamerebbe "fuori tema". Da non leggere assolutamente.

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Il libro dei morti 2008-05-03 11:24:33 Maristella
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Opinione inserita da Maristella    03 Mag, 2008

Fino in fondo.....

Per Kay Scarpetta, progenitrice letteraria di tante serie televisive di successo come C.S.I. (Chicago, Miami, New York) , Criminal Minds , R.I.S Delitti Imperfetti, Crossing Jordan e molte altre, il libro dei morti non è un antico papiro egiziano, ma un semplice registro su cui annotare i dati dei cadaveri che vengono inviati al suo nuovo Studio di Patologia Forense a Charleston, nel Sud Carolina, dove la nostra protagonista si è trasferita con tutta la banda al seguito. Dopo una capatina a Roma, accompagnata dall’irrinunciabile e redivivo Benton suo amante nonché esperto profiler di menti dedite al crimine, per indagare, insieme ai Carabinieri del R.I.S., sulla morte di una giovane tennista di fama internazionale, Kay ritorna in America. Qui si occuperà di una serie di omicidi che, partendo dal ritrovamento del cadavere di un bimbo torturato e malnutrito, proseguirà con l’omicidio di una miliardaria e il suicidio dell’allenatore di Drew Martin ,proprio la sedicenne tennista ritrovata in una discarica romana orribilmente seviziata. Kay, con l’aiuto dell’intuito e della tecnologia, riuscirà a trovare il bandolo della matassa che collega questi efferati delitti tra loro fino all’ identificazione di un serial killer dalla personalità fortemente disturbata, che si fa chiamare Sandman, l’uomo di sabbia, in quanto proprio la sabbia è elemento simbolico e fondamentale del trauma che gli ha sconvolto la mente. Premetto che ho letto tutti i libri della Cornwell che hanno per protagonista la Dottoressa Kay Scarpetta e per onestà devo subito dire che, per chi non ha letto i precedenti libri, è tempo perso acquistare e leggere questo. La storia dei personaggi che popolano la saga è talmente lunga e intricata che perfino i “fedelissimi” hanno bisogno di un piccolo ripasso. Ricompaiono qui, infatti, figure la cui vita si è intrecciata con la protagonista e spesso non è stato un intreccio felice: mi riferisco, in questo caso, alla perversa e infida Dottoressa Marylin Self, psichiatra e psicologa mediatica, vecchia e giurata nemica della Dottoressa Scarpetta, la cui sete di vendetta non conosce ruggine. Per amare questa scrittrice, quindi, bisogna iniziare a leggere i suoi primi libri ( che risalgono agli anni ’90) in quanto ogni indagine raccontata è fortemente avviluppata alle vicende private dei personaggi che vediamo crescere, invecchiare e cambiare con il passare del tempo. Ed è proprio questo morboso interesse della scrittrice verso i protagonisti - un interesse che ha ormai irrimediabilmente contagiato anche i suoi lettori - che porta ad un offuscamento delle trame e a quei frettolosi finali che, soprattutto nelle ultime produzioni, lasciano l’amaro in bocca anche agli appassionati i quali, pur riconoscendo gli orditi imperfetti e sempre più spesso mediocri, non riescono a smorzare la curiosità verso la sorte e le alterne vicissitudini di quei tanto amati personaggi. Con “letteraria” furberia, anche in quest’ultimo libro, certe vicende personali sono state lasciate a metà in veri e propri punti nodali che fanno da trampolino ad un prossimo libro che, gli irriducibili come me, non potranno far a meno di leggere per sapere come andrà a finire. Ed è questo ormai il punto di forza dell’ autrice dopo l’autentica e geniale intuizione di dar via a questo filone che nei suoi primi romanzi era innovativo, emozionante e perfettamente congegnato e che ora è stato superato da attuali realtà scientifiche, tecnologiche e narrative. La scrittrice infatti ha spesso cercato di cambiare protagonista e inoltrarsi in un genere più chiaramente poliziesco, come nel “ Il nido dei calabroni”, nell’ “L’isola dei cani” e nel più recente “ A rischio” o storico criminale, come in “ Jack lo squartatore” con risultati innegabilmente fallimentari e produzioni dozzinali, francamente anche molto al di sotto della mediocrità. Nonostante tutto continuerò la lettura della “saga” di Kay Scarpetta, l’anatomo-patologa più famosa e lo farò senza tema di essere lasciata in solitudine, lasciandomi trasportare dalla sempre snella e fluente scrittura della Cornwell. Scavalcherò così la delusione di sbrigativi epiloghi e sboccianti incongruenze, di trame screziate di incoerenza, di dubbiose comparsate, per non dover tagliare i fili di una storia affettiva che, nel ricordo di tempi migliori, ha avuto il pregio di saper catturare oltre me, milioni di lettori in tutto il mondo.

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La "saga" di Kay Scarpetta.
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