Il ladro di tatuaggi
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Tatuaggi mortali di un serial killer
Dopo il successo de “Il tatuatore” nel 2016, la scrittrice inglese Alison Belsham conferma con questo romanzo le sue eccellenti doti di autrice di thriller. Siamo sempre nello stesso ambiente, il protagonista è ancora l’ispettore di Brighton, Francis Sullivan: il personaggio ha una sua precisa connotazione, non è impulsivo come certi suoi colleghi più giovani, riflette a lungo prima di prendere decisioni, non azzarda conclusioni avventate anche in presenza di evidenze apparentemente decisive. I delitti con i quali ha a che fare sono raccapriccianti: giovani donne con vite difficili alle spalle vengono assalite in luoghi isolati, seviziate e marchiate con tatuaggi simbolici, impregnati di sostanze venefiche che le condurranno a morte dopo una lunga agonia. Il principale indiziato è un giovane ribelle, Alex, figlio di una tatuatrice, Marnie, legata sentimentalmente all’ispettore Sullivan: negli ultimi capitoli mozzafiato verranno a galla verità insospettate, che sveleranno il vero colpevole, naturalmente dopo una serie di colpi di scena ad alto tasso emotivo. Il thriller, che copre un arco temporale di circa tre mesi e si articola in capitoli brevi, intitolati ai vari personaggi che animano il romanzo, è caratterizzato da uno stile asciutto, tagliente, privo di fronzoli: l’azione investigativa e la successione degli eventi è interrotta saltuariamente da brevissimi capitoli nei quali vengono richiamati episodi rivelatori del passato dell’assassino. Una sorta di flashback su vicende tragiche e inconfessabili.
In conclusione un thrilling che sicuramente appassiona e che apre uno spiraglio su un terzo giallo: lo si intuisce dalle vicende di una storia che affiora parallela alla narrazione principale e che promette quasi sicuramente un seguito.