Il gioco del male
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Apparente Mente
L’orsetto della bambina muove il capo rispondendo sì o no, mentre le manine spingono a fatica le parole mute attraverso di lui.
Avvolti i fianchi snelli in calzoni sartoriali aderenti, un’abile psichiatra inforca gli occhiali e si prepara ad accogliere il paziente successivo, in primo piano la foto della famiglia sorridente che tutti si aspettano lei abbia.
La detective Kim Stone spalanca i grandi occhi neri che invece vorrebbe serrare, di fronte a quei filmati, mentre i fantasmi del passato rischiano di minare di nuovo il suo fragile equilibrio; sfreccia sulla moto inseguendo l’istinto che si accanisce su una pista, pur senza l’ombra di una prova.
E’ balordo, nessuno lo considera perché è un solitario e non ama le persone. Kim avverte il calore del suo piccolo corpo e si illumina davanti al buio box del canile, andiamo a casa Barney.
Angela Marsons invece non sbaglia un colpo, ogni suo thriller è una piacevole compagnia.
Perfetti gli ingranaggi e corposa la trama, la narrazione scivola fluida e avvincente. La figura dell’agente Stone è sempre accarezzata da una penna che sa sviscerare le personalità dei suoi personaggi, creando un rapporto empatico col lettore. In edizioni molto economiche, pagatemi oro ma non vi scriverò mezzo motivo per non consigliare anche questo romanzo dell’autrice inglese.
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La follia che non ti aspetti
Kim Stone ha una vita complicata. Infanzia delle più terribili, genitori di quelli che sarebbe meglio non avere e un senso di colpa implacabile. Nonostante o forse a causa di questo rifiuta le profferte di amicizia, negando di avere problemi. Il suo lavoro è quello della detective :la gestione della sua squadra e la soluzione di delitti è ciò che la tiene a galla
Se ne accorge la sua avversaria in questo romanzo, che decide di usarla come preda e come caso scientifico da studiare. Romanzo interessante, con una bella idea di partenza. In realtà chi è il cattivo ci viene svelato subito e quindi c'è poca suspense. Il romanzo rimane comunque un thriller capace di sorprendere e di coinvolgere il lettore. Abile l'autrice nel raccontarci episodi dell'infanzia di Kim senza cadere nel patetico o nella retorica. Bello anche il modo in cui poco a poco ci spiega le ragioni del crimine. Le sue motivazioni sono chiare, schiette:io la penso in modo diverso dalla massa, provate ad ascoltarmi con attenzione, forse vi porto dalla mia parte.
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Una trappola per la detective Kim Stone
Ritroviamo la detective Kim Stone protagonista anche nel secondo romanzo di Angela Marsons, forse migliore, più strutturato e convincente del primo (“Urla nel silenzio”). La brava Kim, singolare figura di poliziotta con un passato tormentato e difficile, agisce ne “Il gioco del male” su due fronti, impegnata contemporaneamente a risolvere due casi pur diversi tra loro: una intricata vicenda di pedofilia, in cui è coinvolto anche un detective del suo gruppo investigativo, e un’indagine, assai pericolosa e complicata per la Stone, volta a scoprire le malefatte di una cinica psichiatra, la dottoressa Alessandra Thorne. Pericolosa per la Stone, poiché l’abile Alex, professionista preparata ed abile quanto priva di scrupoli e di emotività, tende a manipolare le sue vittime, i malati che a lei si affidano, per indurli a commettere quasi inconsapevolmente azioni delittuose. La fragilità di Kim è messa a dura prova, nei duelli verbali con Alex combatte per superare i rimorsi di un passato mai dimenticato del tutto: alla fine, come sempre, il bene trionfa e la malvagità viene punita. Non senza colpi di scena, che tengono sempre alta la tensione emotiva. Interessante in questo romanzo della Marsons il personaggio della psichiatra, figura originale, apparentemente dèdita al bene dei suoi pazienti, ma affetta da gravi disturbi dell’affettività, che la rendono apatica di fronte ai sentimenti etici più elevati e indifferente ai problemi e sentimenti altrui; un atteggiamento schizofrenico, che mette a dura prova l’abilità della detective. Se un appunto si può fare al romanzo della Marsons è quello di dilungarsi talvolta eccessivamente nel descrivere nei particolari gli aspetti di una patologia comportamentale, aspetti che a volte allentano la tensione suscitata dall’incalzare degli eventi. Un ottimo thriller psicologico comunque, in cui la figura della protagonista, la detective Kim Stone, assume sempre di più contorni precisi e caratterizzanti.