Il fascino del male
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Darynda Jones non ricorda un singolo giorno della sua vita in cui non abbia scritto qualcosa. A soli cinque anni riempiva di scarabocchi i fogli per poi leggerli ad alta voce a sua madre. Poi ha scritto diverse sceneggiature per i bambini del vicinato, e da adolescente ha dato vita a un universo fantascientifico di grande forza. Ha sempre continuato a scrivere finché, prima ancora di essere pubblicato, La cacciatrice di anime ha vinto il Golden Heart come Miglior romanzo paranormal del 2009. Il romanzo ha riscosso grande successo negli Usa ed è in corso di pubblicazione in Francia, Germania, Regno Unito, Polonia, Slovenia, Thailandia, Taiwan e Turchia. È il primo titolo di una trilogia di prossima uscita in questa collana.
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Non andare in cerca di guai. Sanno benissimo trova
Arriva il secondo volume della trilogia urban fantasy per adulti che vede protagonista Charley Davidson (le vicende sono narrate in prima persona), una donna con la capacità di vedere e parlare con i morti e di aiutarli a "passare oltre" (vedi il telefilm Ghost Whisperer). Inoltre, lavora come investigatore privato e come consulente esterno per la polizia locale.
I volumi sono strettamente collegati per quanto riguarda le vicende personali della protagonista ma per i "casi" possono essere letti anche singolarmente. Comunque l'autrice tende a ricapitolare quello che è successo nel volume precedente (utile se è passato un po' di tempo dalla lettura tra un volume e un altro ma avrei preferito un riassunto un po' più breve).
Devo ammettere che il primo volume mi aveva entusiasmato di più, però nonostante tutto resta una lettura intrigrante, scorrevole ed ironica.
Charley è una donna forte all'apparenza ma ha i suoi momenti di debolezza. E' sarcastica e non si cura di quello che pensano gli altri di lei. Naturalmente non poteva mancare il risvolto romantico che continua a passare in secondo piano rispetto agli omicidi e alla sua attività di Angelo della Morte (stavolta le storie dei singoli fantasmi sono poche). Reyes è un uomo sexy, misterioso, molto pericoloso ma non sarà facile per lui avere a che fare con la testardaggine di Charley.
Trama carina, giusta dose di azione, colpi di scena e sensualità senza essere volgare ma il finale lascia il lettore sul più bello.
E' un libro leggero e fresco per cui se state cercando una lettura non troppo impegnativa questa storia potrebbe fare al caso vostro.
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La cacciatrice di anime, vol. 2
Questo secondo episodio delle dis-avventure di Charley Davidson non riesce a spiccare il volo rispetto al libro precedente. Se dalla lettura di "La cacciatrice di anime" ero rimasta un po' dubbiosa e le avevo dato una sufficienza stiracchiata proprio perché ancora non mi ero riuscita a fare bene un'idea sulla storia, la lettura de "Il fascino del male" non ha minimamente appianato i miei dubbi e mi lascia lo stesso identico senso di incertezza che avevo prima. Non è stata una brutta lettura, ma neanche esaltante. E' una storia che mischia al suo interno elementi polizieschi, con tanto di casi intricati da risolvere, ed elementi paranormal romance. Entrambi i generi coesistono tra loro e si spartiscono all'interno del romanzo lo stesso spazio, nessuno dei due risalta sull'altro. La componente paranormale alla lunga stanca, la sua spiegazione all'interno del contesto narrato risulta un po' debole, non potrei mai pensare a questa serie solo in un'ottica di un libro urban fantasy, perché non risulterebbe abbastanza completa. Ma d'altronde neanche la componente poliziesca è abbastanza sviluppata da rendere il libro all'altezza di un giallo o thriller che si rispetti. L'autrice ha creato dei personaggi molto variegati, che riescono a suscitare simpatia nel lettore, soprattutto in questo libro li ho percepiti molto più familiari rispetto a prima, e quindi la lettura risulta piacevole proprio perché si è curiosi di saperne di più su quello che gli accade, le pagine volano via leggere, senza cedere il passo alla noia. Un altro aspetto positivo (ma non del tutto) è l'ironia che caratterizza lo stile di scrittura, ironia però che a volte male si accorda con la traduzione italiana. Credo che il problema di fondo sia che l'ironia sfoggiata dall'autrice sia di stampo prettamente "americano", con modi di dire locali, con riferimenti ad eventi che gli americani conoscono, ma che i lettori italiani possono soltanto provare ad immaginare, con il risultato che alcune battute lasciano un piccolo sorriso sulla bocca, mentre altre un punto interrogativo nella mente. In definitiva reputo "Il fascino del male" come un libro piacevole per passare un paio di giorni spensierati in gradevole compagnia. Si merita la sufficienza, ma non spicca a livello di trama e ultimata la lettura, nonostante il finale semi-aperto, non lascia una voglia impellente dei sequel.
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