Il dio della colpa
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Recensione della Redazione QLibri
Haller: presente e passato.
Michael Haller, noto avvocato penalista statunitense, è alle prese con l’ennesimo caso malvisto dalla società quando riceve da Lorna, ex moglie nonché attuale segretaria riconiugata con l’investigatore privato del legale Cisco Wojciechowski, un messaggio col codice 187, sigla notoriamente utilizzata in California per indicare il sopraggiungere di un incarico per omicidio.
Andre La Cosse, l’accusato, ha infatti esplicitamente richiesto la nomina di Haller quale proprio avvocato di fiducia, il problema è il perché. Il legale non ha memoria dell’uomo, talché le domande sorgono spontanee e solo dopo un primo colloquio con il detenuto tutto inizierà a farsi più chiaro e al contempo più confuso.
All’imputato è stato segnalato il suo nome da niente di meno che Giselle Dallinger, la vittima stessa dell’omicidio nonché ex cliente, con l’identità di Gloria Dayton, del penalista. Quest’ultimo scopre inoltre che la femme, con la quale aveva avuto un legame particolare e che aveva creduto essere uscita dal giro della prostituzione e della droga, in realtà era tornata ad esercitare la vecchia professione nonché a riabbracciare quelle abitudini poco salutari dalle quali teoricamente doveva essere stata riabilitata.
Haller non perde tempo ed in un susseguirsi di battute e sequenze rapide si rende conto di quanto l’arresto di La Cosse e la morte di Gloria siano inevitabilmente legati ai fatti conclusasi ben 7 anni prima con la condanna all’ergastolo di Hector Arrande Moya e il suo cartello della droga. Ma chi si cela in realtà dietro la morte di Gizelle e Moya? Chi è il burattinaio delle marionette? Che i buoni, questa volta, siano i cattivi e non viceversa?
Con grande maestria Michael Connelly sviluppa l’intreccio narrativo che, tra sequenze rapide e dialoghi centellinati e mai superflui, risulta privo di lacune e/o sbavature. Stilisticamente il linguaggio è fluente, il lettore si fa trascinare dal narrato, ne è attratto, nutrendo il desiderio di sapere chi e che cosa si cela dietro la morte della donna.
Il romanzo è interamente incentrato dietro il cd “giallo giudiziario” pertanto, chi è solito leggere testi del genere e/o ha già in passato avuto modo di conoscere di opere dello stesso autore e/o di altri quali Grisham, sa cosa aspettarsi; lo stile e la trama non si distinguono per originalità, ma rispetto a precedenti episodi aventi quali protagonista Mickey in quest’ultimo elaborato Connelly riesce a rendere il mistero più intrigante, non sussiste quella sensazione di deja-vu o di lentezza che potevano riscontrarsi nelle antecedenti prestazioni. Rispetto ad “Avvocato di difesa”, primo romanzo ad avere quale protagonista il suddetto penalista, lo scritto è più fluido, scorrevole, privo di quegli elementi che tendevano a rendere farraginosa la lettura. Lo stesso Haller, che a tratti poteva (e può) suscitare antipatie e dubbi in chi legge, si è evoluto come personaggio.
Un breve estratto:
«Tuo padre chiamava la giuria “il dio della colpa”. Ti ricordi?»
«Si, perché erano i giurati a decidere se uno era colpevole o innocente. Ma adesso cosa c’entra?»
« Il fatto è che c’è un sacco di gente che passa il tempo a giudicare ogni nostro gesto. Ce ne sono un sacco di dei della colpa in giro. Vedi di non aggiungerti anche tu».
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Forza Haller!
Premesso che sono di parte perché mi piacciono in generale i romanzi di Connelly e molto quelli con Haller: l'avvocato della Lincoln. Cinico come solo un avvocato della difesa può essere, capace di nascondere dietro un un'aria impassibile quello che pensa, pronto ad approfittarsi di chiunque pur di raggiungere i suoi obiettivi. Eppure, anche se si merita tutto quello che gli succede quando la figlia lo ignora, la ex moglie lo detesta perché le ha rovinato la carriera, i suoi colleghi lo guardano sogghignando per le sue disgrazie non si può fare a meno di mettersi a lato pista e fare il tifo per l'avvocato della Lincoln. Il romanzo è un classico legal thriller che si svolge per la gran parte in un'aula di tribunale, o che rincorre testimoni e indagini che orbitano attorno alla vicenda. Parte in effetti un po' lentamente, ma poi prende ritmo e diventa gradevole da seguire, pur non riuscendo mai a diventare particolarmente brillante, per poi arrivare a un finale non del tutto aspettato, ma comunque credibile.
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Riscatto morale
Non è sempre facile fare l'avvocato difensore, Mickey Haller sempre più spesso difende colpevoli di ogni tipo. L'etica professionale gli impone di fare il possibile per difendere al meglio i suoi clienti.
Uno degli ultimi ha investito e ucciso due donne tra cui l'amica di sua figlia Hayley. Quando Mickey ha fatto uscire di prigione il suo assistito la figlia ha dovuto cambiare scuola e ha scelto di non rivolgere parola al padre.
Finalmente Michael Connelly mette un po' di ordine nella vita dell'avvocato Haller, consentendogli di difendere un uomo innocente e di dormire meglio la notte. A rendere il tutto più difficile è che quest'uomo è stato incastrato da un agente corrotto delle DEA.
Un buon romanzo nel quale i piccoli colpi di scena ed il cambio ritmo consentono una lettura scorrevole. Il romanzo non annoia mai e l'autore non dimentica di definire un profilo caratteriale esaustivo del protagonista nonostante l'avvocato Mickey Haller sia al suo quinto romanzo.
La trama è abbastanza intricata ma solo con i personaggi essenziali, senza inutili e complicati passaggi a cui sempre più spesso autori inesperti si rivolgono per infittire la trama con l'inevitabile conseguenza di rendere tutto più confuso.
Il giallo giudiziario sempre più spesso sta diventando il mio rifugio soprattutto dopo una lettura deludente. Per fortuna che tra Michael Connelly, John Grisham e Gianrico Carofiglio il materiale non manca.
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Rieccoci in un'aula giudiziaria
Riecco Mickey Haller, fratellastro di Harry Bosch e noto avvocato difensore di LA. A differenza del fratello che è un buono che si batte per la giustizia, Haller è però un personaggio più ambiguo, è disposto a difendere anche i personaggi più loschi, e non gli importa che siano anche la peggior feccia, gli importa solo di essere più furbo e più bravo, così da tirarli fuori dal carcere. Proprio questo suo atteggiamento non gli fa godere di molte amicizie e simpatie, anche sua figlia e la sua ex moglie si sono definitivamente allontanate da lui. Haller si trova quindi in questo momento un po' difficile della vita, dove si trova ad affrontare e a dover fare i conti con il suo personale dio della colpa.
Proprio mentre si trova in questa situazione personale precaria, ecco che gli capita un caso di un ragazzo accusato di omicidio che pare davvero innocente, che sia la sua occasione di riscatto? A intricare ulteriormente le cose, si scopre che la vittima è una sua vecchia cliente, una prostituta con problemi di droga. Nel dimostrare l'innocenza del suo cliente, Haller scoprirà un vero e proprio vaso di pandora, si va a ritrovare un vecchio caso e a coinvolgere personaggi al di sopra di ogni sospetto, e più si avvicinerà alla verità, più metterà a rischio la sua vita e quella di chi gli sta accanto.
Si tratta di un vero e proprio legal drama, ambientato nelle aule di un tribunale tra strategie, trucchetti e testimonianze varie. La trama parte un po' in sordina, ma poi diventa sempre più interessante e intrigante. Sarò ripetitiva lo so, ma Connelly è una certezza, con lui non si sbaglia.