Il detective selvaggio Il detective selvaggio

Il detective selvaggio

Letteratura straniera

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Phoebe Siegler incontra il Detective Selvaggio, ovvero Charles Heist, per la prima volta in una roulotte trasandata all’estrema periferia est di Los Angeles. Lei sta cercando Arabella, la figlia di una sua amica, che è scomparsa e ingaggia Heist per aiutarla. Heist, un solitario di poche parole che tiene il suo animale da compagnia – un opossum – nel cassetto della scrivania, conquista subito la esuberante, sarcastica e logorroica Phoebe. Controvoglia, Heist decide di aiutarla. Questa strana coppia inizia così un viaggio tra i vagabondi che abitano nel deserto per scoprire che Arabella si trova in guai seri intrappolata in una situazione di stallo e potenzialmente violenta cui solo Heist, incredibilmente, può mettere fine. Il viaggio di Phoebe nel deserto si prospettava bizzarro sin dall’inizio, ma nessuno poteva immaginare che fosse anche pericoloso...



Recensione della Redazione QLibri

 
Il detective selvaggio 2019-07-11 18:49:23 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    11 Luglio, 2019
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Attenzione all'orso-coniglio mannaro

Il nuovo romanzo di Lethem è un noir dall'ambientazione originale. La vicenda si svolge in una parte desolata della California con deserti, montagne e chilometri di nulla tra roulotte, capanne e grotte abitate da persone che hanno lasciato la civiltà e si sono riunite in fantomatiche comunità a metà strada tra zen, new age e setta con relative regole rigide e integralismo. L’ambientazione è la cosa più interessante e riuscita della storia che è piacevole e di facile lettura, ma a mio parere non esce dai confini di una letteratura di genere. Di questo autore non riesco a cogliere la decantata originalità.Lo stile è curato, si sente che è un buon lettore, anzi io direi che questo libro si ispira a due autori in particolare: Chandler e la Ferrante. Però, tra i due, è la Ferrante a fare la parte del leone nel senso che anche se il detective selvaggio richiama per i modi poco ortodossi e il moralismo free lance il caro vecchio Marlowe, forse proprio per questo, cioè per distogliere il lettore da un accostamento troppo scontato e difficile da reggere ( Marlowe è Marlowe), l’autore sceglie di parlare con la voce della cliente e non del detective, una donna matura di mezza età, piuttosto colta che richiama per modi e linguaggio l’Elena della Ferrante. In una situazione però più adatta a Marlowe. Al romanzo manca un po’ di spessore psicologico e di empatia per spingersi oltre il genere. La protagonista che fa tanti chilometri per salvare la figlia dell’amica, studentessa universitaria ribelle, poi non le rivolge mezzo pensiero dedicando tutte le sue attenzioni all'investigatore, al suo corpo e ai suoi cani. Ci sono anche alcune incongruenze che l’editor americano avrebbe dovuto eliminare. Se il detective conosceva già Arabella, non si spiega la sua reazione nella scena della buca. Caduta di stile pure la folgorazione lesbo per la ragazza che è del tutto fuori luogo. Ma forse è di moda, dato che simili brutture compaiono anche in altri romanzi contemporanei: centinaia di pagine dedicate al grande amore e folgorazione lesbo (Sally Rooney) che piove nel mezzo della storia dal nulla. Ma a parte la bruttezza di tali parentesi, la conclusione del romanzo di Lethem è inficiata nella sua efficacia proprio da tali digressioni/ folgorazioni che minano l'immagine di detective e cliente come possibili genitori affidatari/ educatori.
Lethem ha anche il gusto dei richiami, delle citazioni, e una certa ironia nei nomi (l’orso Yogi, attenzione pericolosissimo!). Però devo dire che preferisco a lui gli autori che cita anche se in casi come questo ho il dubbio di essermi perso l’opera migliore. L’autore ha una buona dose di ironia che nei dialoghi è più scontata ma viene fuori nel finale. Dopo tante avventure, salvataggi e scopate, dopo aver affrontato orsi di tutti i tipi, deserti, lotte e pericoli vari, il vero pericolo per la narratrice è incastrarsi in una casa con l’amato a pulire cesso e pavimenti per una marea di gente.

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