Il delitto di Montmartre Il delitto di Montmartre

Il delitto di Montmartre

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Parigi 1891. In una gelida mattina invernale, viene ritrovato il cadavere di una ragazza dal viso orribilmente sfigurato. La giovane donna è vestita interamente di rosso e non indossa scarpe... Poche ore dopo, uno strano personaggio si presenta nella libreria di Victor Legris in rue des Saints-Pères, e gli consegna una scarpetta rossa, all'interno della quale c'è un foglio con l'intestazione della libreria. Si tratta di una coincidenza oppure qualche conoscente di Victor è collegato all'orribile delitto di Montmartre? Naturalmente Victor non esita neppure un secondo e inizia a indagare, setacciando Parigi in lungo e in largo, dai cabaret di Montmartreall'ospedale della Salpêtrière, dove regnano il dolore e la follia. Ma la risposta è molto più vicina di quanto lui non creda.



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Il delitto di Montmartre 2013-07-29 13:34:33 Todaoda
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Todaoda Opinione inserita da Todaoda    29 Luglio, 2013
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Decadente

Un romanzo decadente, non nell'accezione culturale – artistica del termine, bensì in quella della fisica nucleare: al pari infatti di un instabile atomo di plutonio, che emettendo radiazioni tende al piombo, il “delitto di Montmartre” di pagina in pagina perde energia, potenza, valore fino a raggiungere una stabilità elementare degna del prodotto del decadimento nucleare del sopracitato radionuclide. Se da principio il romanzo affascina per l'ambientazione retrò (va indubbiamente concesso alle autrici il merito di aver compiuto un discreto lavoro di ricerca e ricostruzione storica) è anche vero che tale atmosfera al primo cliché, alla prima banalità, si ridimensiona notevolmente fino a ricalcare una profondità narrativa degna di una fiction familiare. Parigi a fine 1800 è una grande città, magari non quanto adesso, comunque già piuttosto estesa e popolata, possibile che il protagonista indaghi proprio al Moulin Rouge e vi incontri proprio Toulouse Lautrec? Capsico che a certe sfiziosità è difficile resistere, ma per l'autenticità talvolta occorre compiere qualche sacrificio, per non decadere nel piattume talvolta occorre astenersi.
Contenutisticamente, nulla da eccepire al romanzo: un discreto plot, un intrigo ben architettato, pochi e realistici colpi di scena e un'indagine accattivante, persino il ritmo adeguatamente calmo e riflessivo risulta appropriato. Dunque se il problema risiede esclusivamente nella mancanza di credibilità di certi ambienti e di certi personaggi, nella artificiosa banalità dei luoghi comuni, non si potrebbe chiudere un occhio in nome della ricerca storiografica delle autrici? No. Una casa potrà anche essere ben costruita con solide fondamenta e materiali di prima qualità, ma se i muri sono scrostati e la vernice è ingiallita, apparirà sempre come un tugurio, una catapecchia, una bettola: abitabile sì, ma vergognosamente indesiderabile. Dunque un romanzo decadente, come decadente è la voglia di portare a termine una lettura farcita di banali e pretenziosi stereotipi, come decadente è appunto il plutonio. E se il “nostro” atomo durante il suo processo di trasformazione emette radiazioni alla lunga nocive per l’uomo, allo stesso modo questo romanzo durante la sua lettura trasmette vibrazioni negative che alla lunga fanno disinnamorare della letteratura. A differenza del suo corrispettivo atomico tuttavia “il delitto Montmatre” ha un indiscutibile pregio, se infatti il plutonio ci mette circa 24000 anni a decadere (generazione più, generazione meno) questo romanzo ci impiega soltanto 336 pagine, in fondo sopportabile no?

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Il delitto di Montmartre 2013-05-06 09:38:02 alexmai
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alexmai Opinione inserita da alexmai    06 Mag, 2013
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Investigando nel passato

Si tratta di un affresco della Parigi di fine '800, nella quale un libraio investigatore ci accompagna per mano. La storia è molto carina, ma il fantastico lavoro sul "viaggio nel tempo" rappresenta un ulteriore vantaggio. Aggiungete a questo il fatto che esistono altri romanzi con lo stesso protagonista... e correte in libreria a scoprirne di più!
Lo accosterei, per la perfezione dell'ambientazione, a L'alienista di Caleb Carr.
I personaggi sono ben delineati, accanto al libraio c'è il commesso col pallino della scrittura che lo aiuta nelle indagini. Ogni tanto si incontrano personaggi famosi, come nel film di Woody Allen dello scorso anno, ma sono sempre al servizio della storia (e meno protagonisti che nel film).

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