Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror Il cuore nero di Paris Trout
 

Il cuore nero di Paris Trout Il cuore nero di Paris Trout

Il cuore nero di Paris Trout

Letteratura straniera

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Uno dei capolavori della letteratura americana di sempre, il romanzo che assieme a A sangue freddo di Truman Capote ha saputo meglio raccontare il crimine come riflesso deforme di una società malata. Paris Trout è un rispettabile commerciante della piccola cittadina di Cotton Point. Bianco, benestante, una moglie, Paris Trout è un americano perbene come tanti. Ma Paris Trout ha ucciso una ragazzina nera di quattordici anni, pensando di difendere i propri diritti e la propria libertà, per ristabilire l'ordine naturale delle cose. E questo omicidio infiamma gli ambigui sensi di colpa di un'intera comunità che improvvisamente deve guardarsi dentro, nel proprio cuore nero. Piú di tutti, la moglie Hanna è spaventata e ferita dalla degenerazione di un uomo che era stato suo marito. Paris Trout dovrà essere giudicato per il suo crimine in un processo in cui tutti - l'avvocato, il giudice, la giuria, ciascuno degli abitanti di una qualunque città del Sud degli Stati Uniti - scopriranno che il suo è un mondo terribile, fatto di orgoglio e brutalità, passioni e violenza, sopraffazione e illegalità. L'unico che esista davvero.



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Il cuore nero di Paris Trout 2013-05-06 16:48:03 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    06 Mag, 2013
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Più Oscar che National book award

Questo libro ha tutti gli ingredienti giusti per piacere al pubblico americano ( e non solo): un tema scottante (razzismo ma non troppo), una vicenda giudiziaria avvincente, sesso e una buona dose di follia.
Rispetto a altri libri come il colore viola o il buio oltre la siepe ha qualcosa in meno. Lo stile è ugualmente semplice ma negli altri romanzi la semplicità dà più luce al contenuto diamantino qua siamo di fronte a un buon hamburger ben cucinato più che a un capolavoro letterario. In ogni caso il libro è piacevole da leggere.
Un uomo, Paris Trout, usuraio in un'epoca in cui tale mestiere era assimilato a quello del buon samaritano, va a casa di un suo debitore dove spara a una donna e uccide una bambina, nere tutte e due. Siamo in un periodo e in una parte dell'america piuttosto razzista per cui il protagonista non si aspetta di avere nessun guaio con la giustizia. Invece, nonostante l'ottimo avvocato, giudice e giuria storcono il naso di fronte all'uccisione della bambina e l'assoluzione non è scontata. Pure l'ottimo avvocato si fa venire degli scrupoli anche se sollecitati più dall'attrazione fisica per la moglie di Paris che dal destino della piccola. Paris inizia in ogni caso a manifestare dei sintomi per cui l'omicidio ci appare frutto non tanto o non solo di razzismo ma soprattutto della solita follia dilagante. Il problema del razzismo perciò si sposta in un certo senso dall'imputato all'ambiente e la vicenda perde in parte di efficacia. La mentalità del paese comunque sta cambiando in meglio nonostante ci sia ancora gente disposta a giustificare anche un delitto o a farsi comprare per assolvere chi l' ha commesso. Il sistema giudiziario comunque pagherà il suo tributo di sangue alla propria mediocrità.
Tutto sommato nella vicenda manca un eroe positivo: ogni azione, di ogni personaggio, sembra frutto di un certo tipo di calcolo più o meno azzeccato. Sembra in certi punti di trovarsi di fronte a un manuale su come muoversi e come fare per vivere senza troppi problemi: il tributo di sangue sembra dovuto più a una contravvenzione a queste ottime norme che a altro. Il libro non mi pare scritto con lo scopo di smascherare una certa mentalità mediocre, e la conclusione, volendo trarne una, potrebbe essere che occorre prudenza e l'avventatezza non paga mai.
Il racconto è accattivante e fin troppo crudo in certe descrizioni. E' una tipica storia da Oscar.

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Il colore viola, il buio oltre la siepe
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