Il corpo che affiora
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Si SALVA SOLO L'AMBIENTAZIONE
Questo giallo era nella mia libreria da molto tempo, la trama e l'ambientazione mi avevano incuriosita molto, ma questo libro si è rivelato una vera e propria delusione.
La storia parte con il ritrovamento di un cadavere avvolto in una rete da pesca, è un uomo e il suo nome è Kristen Berggren. A capo delle indagini ci saranno Margit Grankvist e Thomas Andreasson, anche se sarà quest'ultimo a seguire sul campo gli sviluppi dell'omicidio. Siamo a fine agosto e grazie a Thomas che condurrà le azioni della polizia, Margit potrà così godersi le vacanze con la sua famiglia.
Ad aiutare Thomas a trovare il colpevole, si unirà un po' per caso anche Nora, una vecchia amica d'infanzia dell'uomo che sta trascorrendo le vacanze sull'isola di Sandhamn, luogo dove è stato ritrovato il cadavere.
Questo libro è il primo di una serie composta da nove romanzi, tutti ambientati sull'isola di Sandhamn.
L'idea di partenza è buona, però l'autrice non ha creato un intreccio narrativo convincente anzi ha messo assieme personaggi e fatti che si sono uniti in maniera del tutto casuale, senza un senso logico. Il ritrovamento di alcuni indizi e la soluzione del caso, avverrà solo grazie alla fortuna.
Thomas è un commissario imperfetto, molti lo sono nella narrativa crime, qui l'autrice però lo tratteggia in maniera davvero antipatica, sembrava quasi imbambolato, in attesa di un'intuizione che non arriverà mai. La sua storia personale è davvero triste, però il continuare a ripeterlo non aiuta di certo il lettore che già è annoiato dalla narrazione e si trova anche ad essere indifferente di fronte a quello che è successo all'uomo. Forse era un modo dell'autrice per suscitare un po' di compassione e di comprensione nei confronti del personaggio di Thomas? Ma non ci è proprio riuscita...anzi ha creato l'effetto contrario.
Non mi sento di giudicare la sofferenza altrui però non è nemmeno giusto che l'autrice "utilizzi" questo evento drammatico per giustificare il comportamento di Thomas che ho trovato poco professionale.
Nora, è una donna sull'orlo di una crisi matrimoniale, è un personaggio facilmente trascurabile dal mio punto di vista, probabilmente il suo ruolo sarà funzionale ad ulteriori sviluppi nei prossimi libri, Invece, suo marito Henrik, è un uomo detestabile e insensibile nei confronti delle aspirazioni della moglie.
E' un giallo? No.
E' un thriller? No.
E' un semplice libro di narrativa contemporanea che aspira ad essere un giallo ma non ci arriva nemmeno lontanamente e pregerei le case editrici di smetterla di scrivere e di paragonare certi libri, tipo questo, ad autori come Camilla Lackberg, che non centrano nulla con questo libro.
La narrazione è piatta, senza emozione, senza colpi di scena o suspense, verso la fine c'è un piccolo guizzo di luce in fondo al tunnel ma è troppo debole per non gridare al disastro più totale.
Oltre alla mancanza della vera tensione che dovrebbe avere un libro crime, qui manca proprio la capacità dell'autrice di creare dei personaggi verosimili e con un approfondimento psicologico degno di questo nome.
L'unica cosa che ho apprezzato è l'ambientazione, l'isola di Sandhamn che mi piacerebbe andare a visitare un giorno, una località di villeggiatura sul Mar Baltico della Svezia sud-orientale.
Non consiglio la lettura di questo libro, non continuerò la serie di questi "finti" crime e se siete interessati su Prime video c'è la serie ispirata a questi romanzi, la prima stagione è incentrata su questo giallo.
Un vero disastro, una delusione totale.