Il complotto di Whitechapel
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Porta bene i suoi anni,,però...
Nella Londra di fine 1800 l'ispettore Pitt viene chiamato ad indagare su un omicidio ambiguo. Il dubbio è che si tratti di un incidente. Nel corso del processo smonta abilmente tutte le ipotesi che la difesa gli para davanti, a favore di un evento casuale. Rimane solo il dubbio del movente. Il presunto assassino, infatti è un amico del defunto, una persona senza dubbio per bene e infine non si riesce a trovare uno straccio di movente. Nonostante questo l'uomo viene condannato e la sentenza di morte viene eseguita. Il dubbio sulla sua colpevolezza, però rimane, l'ispettore Pitt viene trasferito in un quartiere tra i più degradati di Londra per una missione in incognito e da qui parte il vero e proprio romanzo. L'ispettore se ne rimane in disparte a fare il lavoro che gli è stato assegnato, mente delle indagini si occupano i suoi amici. Un collega vi dedica il tempo libero, la sua domestica si improvvisa pedinatrice, la moglie inizia a fare domande e una ricca parente muove le sue pedine. Interessante, curata e credibile questa parte delle indagini: suggestive le descrizioni della povertà di Whitechapel, e ben descritti i sentimenti sia di paura che di coraggio ostentato dei protagonisti. Meno accattivante, invece la parte relativa al complotto internazionale che starebbe dietro non solo a quello, ma anche ad altri assassini. Come molti hanno fatto dopo di lei anche a signora Perry dà una propria spiegazione sui delitti di Jack lo Squartatore, ma anche in questo caso solo il diretto protagonista potrebbe dire se questa ricostruzione è verosimile o no.
Indicazioni utili
- sì
- no