Il colpevole Il colpevole

Il colpevole

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Il viaggio nelle pieghe dell’animo del bambino diventa presto anche il viaggio nel suo proprio passato, il passato di un uomo con un’infanzia segnata da violenza, solitudine e famiglie affidatarie, fino all’incontro con Minnie, la madre adottiva che per prima è riuscita a insegnargli la capacità di amare e di lasciarsi amare. Daniel sente di dover salvare Sebastian, offrendogli la possibilità di quella redenzione che lui stesso ha avuto la fortuna di sperimentare. Prima di tutto occorre, però, provare l’innocenza del bambino. Ma Sebastian è davvero innocente? Thriller psicologico che non lascia scampo e che trascina il lettore nell’abisso profondo dell’animo umano, nella zona d’ombra che non risparmia nemmeno l’età dell’innocenza.



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Il colpevole 2015-02-01 15:53:46 pirata miope
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pirata miope Opinione inserita da pirata miope    01 Febbraio, 2015
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EPPURE, EPPURE...

Mentre leggi il romanzo d’esordio di Lisa Ballantyne l’unica domanda che non ti viene voglia di porti è se il bambino con la faccia a forma di cuore, che assomiglia a una femminuccia, educato, ricco, sia davvero un assassino. Un suo compagno di giochi viene trovato morto in un parco di Londra, un testimone racconta di averlo visto litigare con lui, subito lo arrestano e lo processano. Non ti viene voglia di interrogarti sulla sua presunta colpevolezza, perché il tuo punto di vista coincide con quello di Daniel, il giovane avvocato chiamato a difenderlo per il quale in qualunque modo siano andate le cose è una barbarie far salire un bambino sul banco degli imputati. Per di più sarebbe un trauma per il nostro orizzonte d’attesa scoprire che un undicenne ha ucciso con un mattone un altro bambino e senza nessun motivo particolare. Abbiamo forse letto S.Agostino, “ Il signore della mosche”,tuttavia niente ci ha ancora convinto che male ed infanzia possano convivere. Eppure, eppure.. carnefici undicenni esistono se la stessa Ballantyne ha raccontato di essersi ispirata per il suo personaggio a una graziosa bambina inglese accusata di aver ucciso senza ragione alcuna per farlo. La questione è sostanzialmente irrisolvibile, ma “Il colpevole” preferisce assumere le vesti di un racconto a tesi: la violenza perpetrata ha le radici nella violenza subita. Ne è conferma il contesto famigliare insano di Sebastian da cui scaturirebbe la sua eventuale mostruosità. Per rimpinguare la teoria della malvagità come frutto di una distorsione nelle condizioni di partenza la Ballantyne racconta in parallelo il difficile riscatto a cui approda Daniel grazie alla madre adottiva Minnie. Analoghi dunque i presupposti, a fare la differenza l’incontro fortunato o quello sbagliato.

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Il colpevole 2013-01-17 05:28:46 gattina.mm
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gattina.mm Opinione inserita da gattina.mm    17 Gennaio, 2013
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molto bello!

Questo libro mi è piaciuto molto, soprattutto per la fine caratterizzazione psicologica dei personaggi.
Acquistato in un primo momento come thriller, durante la lettura si è rivelato essere molto di più.
Una storia su come nessuno sia esente da colpe, o si possa dire totalmente colpevole o innocente.
Un racconto che illustra molto bene come le colpe dei padri ricadano sui figli e sulla forza salvifica dell'Amore e del Perdono.
Tuttavia, nonostante durante la lettura abbia dovuto spesso soffermarmi perché mi ritrovavo con le lacrime agli occhi, ho trovato il finale troppo ricco di cose non dette, di punti lasciati in sospeso...
O forse era questa l'intenzione dell'autrice?
Nel complesso comunque, è un libro che merita davvero di essere letto.
Consigliato!

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Il colpevole 2013-01-07 20:55:18 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    07 Gennaio, 2013
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Una rivelazione

Un bambino di 11 anni, Sebastian, viene accusato di aver assassinato in modo brutale un suo compagno di giochi più giovane ,Ben, di soli 8 anni. Un giovane avvocato difensore , Daniel, segnato da un'infanzia e un'adolescenza travagliate e piene di rancore, si fa carico della sua difesa nonostante la diffidenza dei genitori del bambino riguardo le sue capacità e nonostante Sebastian...
Il bambino infatti è a prima vista bello, dolce, intelligentissimo, ma manifesta dei comportamenti strani, fa affermazioni inquietanti e soprattutto sembra a sua volta vittima di qualche sorta di violenza, quasi certamente il padre picchia la madre e Sebastian sembra volerla proteggere.
Daniel si identifica molto in Sebastian perchè gli ricorda sè stesso bambino, insieme ad un avvocato patrocinante lotta per dimostrarne l'innocenza ma...Può il male, inteso come volontà di fare del male a qualcuno, albergare nel cuore di un bambino di 11 anni o è una prerogativa degli adulti ? Può un bambino comprendere la distinzione tra bene e male tra giusto e sbagliato ma fare del male senza
provare nessun rimorso , come uccidere una formica ?
Belli i flashback sull'adolescenza dell'avvocato difensore, a creare il giusto parallelo tra lui e Sabastian a mostrarci come in un punto della vita di un bambino ci può essere qualcuno che lo salva dal male che se ne sta impadronendo, perchè l'odio e e la rabbia per le ingiustizie che non si possono cambiare o cancellare ti corrodono dentro, Daniel ha avuto chi lo ha salvato, Sebastian avrà la stessa fortuna ?, ma soprattutto da cosa deve essere salvato, da un'accusa di omicidio ingiusta o da qualcos'altro?
Tutti questi dubbi e queste domande portano al quesito più inquietante che solo il finale del libro scioglierà : Sebastian nasconde qualcosa o è solo un'altra vittima innocente ? che è ancora più agghiacciante se formulato al contrario : Sebastian è davvero innocente ?
Leggetelo, è da brividi!

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