Il circo maledetto
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Opinioni inserite: 4
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Un romanzo sopravvalutato
La storia racconta di Corney Sage, (comico, ballerino e cantante) si imbatte nel corpo senza vita di Bessie, intravedendone l'assassino. Anche l'attrice Lucy Strong ha visto tutto, e quando quella sera stessa il colpevole torna sul luogo del delitto, Lucy e Corney capiscono che le loro vite sono in pericolo.
Da qui inizia un racconto a più voci che conduce, a tratti stancamente, il lettore sino all'epilogo.
La storia si muove sullo sfondo dell'Inghilterra Vittoriana che viene ampiamente descritta, senza tuttavia riuscire ad essere sufficientemente delineata.
I personaggi, a parte Corney, sono tutti poco tratteggiati. Lo stesso protagonista negativo, in fondo, non riesce ad emergere con sufficiente individualità dalle pastoie di una narrazione a tratti contorta.
Il romanzo, peraltro, parte molto lentamente, si velocizza a metà, e poi si trascina, quasi stancamente verso un finale per certi versi imprevedibile, ma grottesco.
Non è una lettura determinante.
Non consigliato.
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Corney Sage
Iniziamo con le cose positive di questo libro: viene rappresentata molto bene l'inghilterra vittoriana, quella però del suo lato cupo, fatto di prostitute picchiate dai clienti, locali fumosi, ingaggi poco remunerativi e bambini abbandonati sui gradini freddi.
Ci si immerge in queste atmosfere in modo molto vivido, Whitechapel viene descritta come abbiamo spesso visto nei film o serie tv dedicate a Jack lo Squartatore, buia, umida, violenta.
E anche qui una prostituta di nome Bessie viene uccisa in questo quartiere.
Purtroppo Lucy, una sua amica, e Corney Sage, il protagonista, vedono l'assassino e trovano il corpo martoriato, perchè Bessie è stata uccisa a calci. A questo punto i due devono separarsi e cercare di rimanere in vita, perchè l'assassino li sta cercando.
I capitoli vengono infatti narrati in prima persona alternativamente da Corney e dall'assassino.
Le noti dolenti: innanzittutto il fatto che l'assassino venga svelato nel terzo capitolo. Si perde tutta la sfida, degna di un giallo, di riuscire a capire chi è. E' lui stesso infatti a raccontarci cosa è accaduto, dopo che l'aveva fatto Corney, così abbiamo l'omicidio visto da due punti di vista.
Avvengono molti colpi di scena, alcuni abbastanza clamorosi, ma il linguaggio a volte è molto crudo e scurrile, forse per adeguarsi al livello dei personaggi, non certo nobili o di una classe sociale elevata.
Dalla metà in poi il libro perde molto secondo me, vengono inseriti molti personaggi, ma sembra che i due testimoni si siano quasi dimenticati che l'assassino è sulle loro tracce, e a volte sembra che anche quest'ultimo se ne sia dimenticato.
Il finale delude abbastanza, è piuttosto abbozzato anche questo.
Io poi, nei capitoli narrati da Corney, ho trovato pesante il continuo cambio di tempi verbali: una frase in presente e una in passato remoto, non so se sia volontario o un errore, ma a volte i capitoli, specie all'inizio, sembrano scritti da due autori differenti, e questo non aiuta la lettura.
A meno che non amiate l'ambientazione alla follia, non mi sento di consigliarlo.
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Il vicolo degli orrori
"Permettetemi di presentarvi un omicidio"
Nel quartiere di Whitechapel a Londra c'è il Costellation Concert Room gestito da Mr. Pickuls e consorte. Siamo in pieno periodo vittoriano.
Il Costellation è un locale di spettacoli teatrali e donnine allegre che intrattengono clienti facoltosi assecondandone i capricci e subendone i vizi.
Corney Sage, bizzarro artista nonché protagonista della storia, viene ingaggiato per lo spettacolo.
Una sera, uscendo sul retro del locale immerso in un vicolo buio e sudicio (spinto da un impellente bisogno fisiologico), assiste ad una scena che sarà preludio di un brutale omicidio.
Bessie, una delle ragazze della compagnia, verrà, di lì a poco, uccisa e sfigurata selvaggiamente da un misterioso uomo della buona società e gli unici testimoni (naturalmente involontari) saranno Corney e l'amica di Bessie, Lucy. I due si troveranno invischiati in una storia torbida e a tinte noir; l'assassino è sulle loro tracce e per restare vivi devono separarsi. Inizia un'avventura costellata di situazioni equivoche e colpi di scena.
Il romanzo d'esordio scritto da Ann Featherstone, docente di storia del teatro a Manchester e Londra, non sguinzaglia l'effetto sorpresa tipico del giallo a causa dell'utilizzo del punto di vista narrativo alternato tra il protagonista e l'antagonista/assassino. La conoscenza dell'identità del criminale da parte del lettore avviene da subito e questa scelta della scrittrice può risultare azzardata. Il romanzo, nonostante questo, risulta godibile e in alcuni capitoli anche appassionante. Non mancano i colpi di scena, le descrizioni minuziose e la caratterizzazione dei personaggi; inoltre, la passione della scrittrice per il teatro e il periodo vittoriano trapela da ogni parte. Un buon esordio, senza troppe pretese, per gli amanti dei gialli d'ambientazione ottocentesca con impostazione moderna.
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Manca qualcosa
E' senza dubbio un romanzo con molti pregi ma manca quel qualcosa che lo renda un thriller mozzafiato.
L'aspetto incredibile ed estremamente interessante é la ricostruzione accurata e dettagliata dell'epoca vittoriana. E' così vivida che sembra di essere lì e non c'è da stupirsene considerato che l'autrice ha scritto numerosi saggi sull'intrattenimento e gli spettacoli in epoca vittoriana.
Una grande varietà di personaggi (gente dello spettacolo, ricchi viziati, povera gente e prostitute) con una caratterizzazione apprezabile.
Anche lo stile é molto particolare: scritto in prima persona ma il punto di vista si alterna tra Sage Corney (la parte predominante) e l'assassino. Purtroppo la vera identità di quest'ultimo é palese al lettore sin dalle prime pagine e così addio effetto sorpresa ma non mancano colpi di scena inaspettati (il danno ormai é fatto).
Non é molto scorrevole e il finale non mi ha soddisfatto pienamente però la copertina e il formato sono uno spettacolo.
Darò un'altra opportunità all'autrice essendo questa un'opera prima.
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