Il cimitero dei senza nome
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ANCORA UNA VOLTA
Il cimitero dei senza nome è l'ultima dimora di chi non è nessuno; di chi non ha nemmeno una persona che possa riconoscerli o dar loro l'estremo saluto... e questa, molto probabilmente, sarà la fine anche di una giovane ragazza ritrovata a New York la notte di Natale: una Jane qualsiasi.
Chi è questa ragazza? Cosa racconta la sua breve vita, che l'ha portata ad un destino così triste?
Kay Scarpetta è chiamata a rispondere a queste domande... ma nulla può prepararla a quello che in realtà l'aspetta, ovvero un inaspettato ritorno, un nemico di vecchia data armato di vendetta che non guarderà in faccia nessuno pur di arrivare al suo obiettivo: lei.
Riuscirà anche questa volta Kay a svelare la verità nascosta dietro ad omicidi così efferati?
Indicazioni utili
Un modus operandi: Temple Brooks Gault.
Ogni tanto sento il bisogno di riprendere in mano il filo del racconto delle vicende di Kay e company. E’ come ritrovarmi in famiglia, in compagnia di amici cari, di cui per un po’ non ho avuto notizie.
Voglio sapere Kay, Marino, Lucy, Benton, e anche i personaggi minori, ma che ricorrono nel corso delle indagini e che sono così ben descritti, cosa stanno combinando.
La dottoressa Kay Scarpetta è sempre a caccia e a sua volta minacciata da Temple Brooks Gault, trentun anni, cintura nera di karate, che nel frattempo ha ucciso l’assistente di sala di Kay, il direttore del carcere, la guardia Helen.
Ritroviamo Lucy al lavoro presso l'ERF, il luogo dove l’Fbi promuove la ricerca e la progettazione di tecnologie top secret, dai sistemi di sorveglianza fino ai robot. Ed è lì che Lucy ha elaborato il Crime Artificial Intelligence Network, alias CAIN, un sistema informatico centralizzato, che collega i vari dipartimenti di polizia e le altre agenzie investigative, con un enorme database gestito dal VICAP, il Programma Verifiche Incrociate Crimini Violenti; serve ad allertare gli agenti di polizia nel caso in cui rischiano di avere a che fare con rei violenti che hanno già stuprato o assassinato qualcun altro altrove.
In questo romanzo si chiude una “fase investigativa”; il racconto è pieno di colpi di scena e ricco di suspance.
Sottolineo e come sempre ammiro ed apprezzo la capacità descrittiva, la capacità di trasmettere il senso del freddo e del gelo e della neve che inizia a sciogliersi e poi del bagnato della pioggia e quel continuo senso claustrofobico dell’essere spiati…trovo sia una peculiarità della scrittrice davvero eccezionale.
Il racconto si legge tutto d'un fiato, e lascia sempre aperta una porta ai futuri accadimenti.
Ma più di ogni altra cosa, si rafforza il legame con i nostri amici, che con nostalgia andiamo a ricercare nel prossimo romanzo; ed anche se tra una lettura e l'altra passa un po' di tempo, è come se il tempo, quando riprendi in mano un successivo racconto, si fosse proprio fermato ad aspettarti.
A presto!