Il castigo
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
GURNEY, LA VITA DI CAMPAGNA NON FA PER TE!
Un thriller soddisfacente da molti punti di vista…
Il personaggio di David Gurney, ex detective della Omicidi di New York è veramente “gustoso”, letteralmente parlando. Arguto, competente, forte, con una mente strutturata per stanare gli esecutori di delitti che sembrano insolubili, maniacale nello studio degli indizi, nel momento in cui comincia un’ indagine, come un mastino, non molla assolutamente l’osso finchè non è stato spolpato e ridotto in briciole.
L’ex detective non è solo acume e intelligenza e perseveranza,è anche un uomo molto innamorato della moglie Madeleine, che è una donna dolce, calma, ma anch’ella dotata di una capacità di leggere l’animo umano come pochi, soprattutto quello di David stesso. La donna sogna una vita tranquilla, immersa nella natura, dedicandosi alla coltivazione della terra, alla lettura, alle lunghe passeggiate nel verde, e desidererebbe tanto che il proprio desiderio, diventasse anche quello del marito ora in pensione.
Ma Gurney ha una natura che non si può cancellare, ha una passione innata per la cattura dei criminali, ed è quello che riesce a fare al meglio.
Viene così contattato dalla madre della vittima di un omicidio,che chiede se, in forma privata, il brillante Gurney prenda in mano tutto l’aspetto legato alla scoperta di nuove piste ed indizi, visto che, sono settimane che tale fronte, non produce nessun tipo di evoluzione.
Subito la tipologia del delitto, una sposa decapitata il giorno delle nozze, solletica la mente e l’ego di David che si butta a capofitto nel caso….
La storia è particolarmente articolata, i personaggi sono molti, e diverse sono le strade investigative e le location create da Verdon. Il lettore si trova incollato alle pagine fin dalle prime righe, si entra nella mente del detective Gurney e si formulano ipotesi con lui, si soffre con lui, si studia il caso con lui, seguendo le varie piste che si presentano, così diverse tra loro, eppure dovranno portare tutte ad un comune denominatore… L’assassino.
La scrittura è ricca, l’autore è bravo a creare momenti di tensione,ma anche momenti in cui c’è spazio per battute e sorriso, certi passaggi soprattutto iniziali sono veramente spassosi, l’assassino si scopre solo alla fine (e non è così scontato…).
Questo libro se dovessi immaginarlo in altra veste, sarebbe uno di quei puzzle in bianco e nero, di almeno 5000 pezzi, che bisogna assemblare senza avere l’immagine di riferimento…. Non si capisce nulla fino a più della metà del lavoro, ma quando si è arrivati alla fine che grande soddisfazione!
Consigliatissimo agli amanti del genere