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Russia, 1999: le elezioni sono vicine e Igor Komarov, leader delle destre, sipresenta come l'unico capace di ridare grandezza al suo paese, un'icona umanaper il popolo russo. Ma un documento rubato dalla sua scrivania fa impallidirechi, in Occidente, ha modo di leggerlo. Se il Manifesto Nero è autentico,quell'uomo è un nuovo Hitler. Ufficialmente le potenze occidentali non possonofar nulla. Il compito di fermare Komarov è così affidato a Jason Monk, exagente Cia che ha già combattuto il Kgb. Tornando nella città che avevagiurato di non rivedere mai più, Monk deve affrontare Ames, l'uomo che tradìi suoi amici, e il Colonnello Grishin che li fece uccidere. Ma soprattutto,deve trovare il modo di uscire vivo dallo scontro scatenatosi nel Cremlino.
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Opinioni inserite: 1
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2011-06-15 07:39:23
dmcgianluca
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Sufficiente
Al contrario di altri romanzi di Forsyth questo non ha la solita indiscutibile verosimiglianza. Abbastanza credibile direi, ma non stucchevole. Si tratta comunque di un ottimo racconto in cui non ci si perde certo in chiacchiere e la lettura scorre veloce. Nella prima parte del romanzo ci si deve adattare all'alternarsi frequente di due piani temporali distinti, uno prima della caduta del muro ed uno dopo. Verso la metà il primo racconto nel racconto raggiunge rapidamente il secondo e poi la storia procede lineare. E' il finale che non mi ha convinto... boh ?
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