I sussurri della morte
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 6
PER GLI AMANTI DELLE SALE AUTOPTICHE
Siamo nel Tennessee, all’interno della Body Farm di Knoxiville, unico laboratorio al mondo dove si utilizzano autentici cadaveri e si studiano i processi di decomposizione all’aperto ( Questo luogo esiste nella realtà).
Tom Lieberman, antropologo forense, responsabile del laboratorio prossimo alla pensione, invita il giovane collega, nonché ex allievo David Hunter residente in Inghilterra, per un mese di stage c/o la Body Farm.
David Hunter si sta riprendendo da una pregressa aggressione con accoltellamento avvenuta ai sui danni, ad opera di una donna; in questo libro non viene specificato nulla di approfondito relativo a questo episodio passato della vita di Hunter.
Il TBI (Ufficio investigativo dello Stato del Tennessee), chiede l’intervento di Lieberman e della sua equipe per un omicidio molto particolare. Viene scoperto in un residence un cadavere di un uomo nudo legato ad un tavolo in avanzato stato di decomposizione; l’ipotesi della data della probabile morte non collima con lo stato in cui versa il corpo, e da qui inizia l’indagine ed il lavoro degli antropologi.
Nella raccolta degli indizi viene coinvolto attivamente anche David in quanto le condizioni di salute di Tom non permettono estenuanti tour de force sul lavoro. Da osservatore Hunter diventa esecutore, non senza problemi sollevati dal team investigativo.
Gli aspetti positivi del libro, secondo me, sono inerenti a tutte le nozioni più specialistiche del lavoro degli antropologi descritte, anche al tipo di linguaggio utilizzato, che appare, per alcuni termini ricercato ed inusuale, quasi se si rispolverassero termini non più di utilizzo corrente… (non so se il merito sia principalmente della traduzione italiana!). Anche l’idea della storia è molto buona.
Gli aspetti negativi a mio parere, riguardano la quantità di personaggi secondari, che in alcune parti del libro rubano la scena a quelli principali, ma proprio per questo,appaiono non sufficientemente messi a fuoco. Anche i personaggi principali quali il serial killer stesso, non sono ben tracciati, l’autore non ha raccontato esattamente gli step attraverso i quali l’assassino sia giunto a uccidere per il proprio fine malato; se non si sono lette le gesta dell’antropologo Hunter precedenti è abbastanza complicato anche conoscere questo personaggio, quindi l’empatia con il lettore non si compie perfettamente.
Ciò non toglie che rimane comunque un discreto thriller.
Indicazioni utili
I SUSSURRI DELLA MORTE
Non c’è copertina più indovinata di questa. Un insetto, questo è il tassello mancante che risolverà il caso e farà scoprire a David Hunter il luogo dove il responsabile di queste morti ha il suo “quartier generale”. Lo stile utilizzato da Beckett è quello a lui più congeniale. Tutto si svolge in un luogo ben definito, che in questo caso è il centro di Knoxwill, negli Stati Uniti, dove centinaia di corpi vengono studiati dopo la morte, ed inoltre il responsabile è parte di una piccola cerchia di conoscenti.
Anche questo titolo, come nei due precedenti (La chimica della morte e Scritto nelle ossa) viene dato particolarmente risalto all’aspetto scientifico di tutto quello che il nostro corpo può dire dopo la morte. Grazie ad attente valutazioni David Hunter riuscirà anche questa volta a leggere la “firma” che l’assassino ha lasciato sui cadaveri.
Negli altri due titoli mi sono divertito a cercare di scoprire l’assassino, valutando attentamente i vari indizi che Simon Beckett ci dispensava fra le righe della storia. Questa volta invece non ha messo nelle condizioni il lettore di “indagare”. I personaggi sono poco caratterizzati ed è quindi difficile capirne l’eventuale doppio fine per trovare il colpevole. Personalmente apprezzo maggiormente thriller che danno la possibilità al lettore di scoprire l’assassino con il ragionamento piuttosto che scoprirlo semplicemente quando l’autore lo desidera. A parte questo aspetto il libro si legge bene, specialmente se già affezionati al patologo David Hunter.
Indicazioni utili
Si ripiglia sul finale...
Un thriller che sinceramente mi ha lasciato indifferente. Senza arte né parte. L'inizio è caotico: troppi personaggi sulla scena. Scontato almeno per le prime 420 pagine. Troppo lungo per essere un giallo o meglio ci sono pezzi a mio avviso inutili ai fini della storia... Mi pare che si faccia riferimento a dei fatti sulla vita personale del protagonista che non poi non saranno sviluppati. Lo stile di scrittura non è quello che cattura.
Sul finale ti aspetti qualcosa (essendo un thriller) ed in effetti accade. Solo per questo salvo questo libro che altrimenti sarebbe scarso.
Indicazioni utili
- sì
- no
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
the dragonfly
Atmosfera completamente diversa rispetto a quella del precedente romanzo: mentre in "Scritto nelle ossa" Beckett ci mostrava splendide quanto aspre cartoline dalle isole Ebridi, ne "I sussurri della morte" ci troviamo nel Tennessee, ma l'ambientazione è molto meno particolareggiata e si lascia campo aperto all'azione. Ritroviamo David Hunter, con il suo solito carico di problemi, a lavorare al fianco del suo maestro Tom Lieberman. Da sfondo una galleria di personaggi la cui caratterizzazione è solamente accennata, per usare un eufemismo. Del protagonista stesso si dice poco o niente: si fa cenno sempre agli stessi eventi del suo passato, non approfondendo mai in una minima introspezione. Gli altri personaggi sono comparse che si alternano sulla scena, non sappiamo nulla di loro a parte qualche piccola inclinazione che possono dimostrare nei dialoghi (in particolare Kyle, Summer e il profiler, Alex Irving): non conoscendo nulla di loro sarà particolarmente impossibile dare un senso proprio all'indagine e anche tentare di scoprire l'identità del serial-killer. Per quanto poco descritti riescono ad essere perfino stereotipati: il profiler piacione, il detective scorbutico, il saggio professore, l'assistente imbranato, la poliziotta scostante ma fascinosa. Perfino il protagonista assoluto, David Hunter, è decisamente più appiattito rispetto al romanzo precedente: sinceramente non capisco come possa avere tanta fortuna tra i lettori... mi sembra tanto banale... a partire già dal nome...
La vicenda è caruccia, anche se, come nello scorso romanzo, sa di già visto e già letto; le descrizioni sono ben fatte, ma sinceramente non mi hanno rigirato lo stomaco, né mi hanno terrorizzata più di tanto: semplicemente hanno richiamato alla mia mente qualche scena tratta da film (in particolare "Il silenzio degli Innocenti" o "Seven"); permettetemi una piccola digressione: per chi voglia spaventarsi e avere lo stomaco sottosopra, consiglio "Bambino 44" di Tom Rob Smith, poi ne riparliamo...!
Tutto sommato non è un brutto libro, solo non lo trovo molto significante: leggetelo (ecco, magari sotto l'ombrellone, senza avere troppe pretese) se vi è piaciuto "Scritto nelle ossa", ma non consiglio di iniziare da questo se volete conoscere questo autore. A questo punto mi manca "La chimica della morte" (il primo dei tre), incrocio le dita sperando di trovare qualcosa di più entusiasmante od originale.
Indicazioni utili
(ma non è indispensabile, la storia è comprensibile anche leggendolo come romanzo a sè stante)
non riuscirete a staccarvene...
per stomaci forti (le descrizioni dei cadaveri sono davvero pesanti, ma comunque veritiere), è un thriller davvero eccezionale. Io l'ho acquistato un Martedì sera, per terminarlo la sera del giorno seguente (!). Trama avvincente, grandi personaggi, divinamente narrato, senza dilungarsi troppo in inutili descrizioni. Beckett ha fatto un altro centro!!!
Indicazioni utili
Promossi Simon Beckett, l'inimitabile Dott. Hunter
Promosso, promosso, promosso, ebbene si la terza conferma del GRANDE BECKETT.
Libro decisamente incalzante, il nostro protagonista, dott. Hunter, si ritrova ancora una volta invischiato in un'indagine decisamente complicata il cui odore della decomposizione ormai si respira sfogliando l'opera ad ogni pagina.
Ve lo consiglio decisamente e se non avete ancora letto i due precedenti libri di Simon Beckett è ora di cominciare dal primo per arrivare a questo terzo eccellente lavoro.