I sonnambuli I sonnambuli

I sonnambuli

Letteratura straniera

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Berlino, 1932. Durante i mesi durante i quali si consuma l’agonia della Repubblica di Weimar, il corpo di una giovane donna affiora dalle acque del fiume Havel. I capelli della ragazza sono tagliati troppo corti; le gambe, percorse da un intrico di cicatrici, hanno assunto una postura bizzarra, come se qualcuno avesse cambiato verso ai peroni. Gli agenti di polizia hanno scelto per lei un nomignolo agghiacciante: ‘la Sirena’. Sarà solo la prima di una lunga serie di vittime, tutte donne, giovani, straniere, menomate da atroci interventi chirurgici. Ma chi ha fatto una cosa del genere? E perché? Starà all’ebreo Willi Kraus, il più celebre detective di una Kriminal Polizei, risolvere il mistero, inoltrandosi in un mondo di orrori che prefigura il consumarsi, di lì a poco, di ben altri orrori: il Terzo Reich.



Recensione della Redazione QLibri

 
I sonnambuli 2012-05-01 10:52:22 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    01 Mag, 2012
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I sonnambuli

Deuteronomio: “Scegli dunque la vita, affinchè tu e la tua discendenza viviate”.

In una Germania in pieno fermento nazista agli albori del Terzo Reich, Willy Kraus ponderato e istintivo Detective della Kriminal Polizei deve risolvere un enigma molto ingarbugliato su presunte sparizioni e ritrovamenti di insoliti cadaveri deturpati, insolito è anche che Willy sia ebreo e pure pluridecorato eroe di guerra. La scelta dell’autore è molto ruffiana e contemporaneamente inevitabile per lo sviluppo della trama, il Nazismo di Hitler legato all’esoterismo e all’ideologia della ricerca della perfezione umana, senza approfondimenti e riferimenti eccessivi, dunque ingenuamente prevedibili e senza tanta suspance . Temi complessi e molto delicati se pensiamo alla Shoah e al numero di vittime del secondo conflitto mondiale, ma questa è una “godibile”story crime che si lega inevitabilmente con una triste pagina di storia, che ha lasciato tanti misteri insoluti e un numero imprecisato di morti che aspettano ancora una risposta.

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I sonnambuli 2016-07-11 18:29:53 martaquick
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martaquick Opinione inserita da martaquick    11 Luglio, 2016
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IL LATO STORICO PREVALE SULLA TRAMA

I sonnambuli di Grossman è un thriller storico già sentito e non presenta particolari entusiasmanti.
La trama è semplice, misteri da risolvere da un detective ebreo in piena Germania neonazista e si può già immaginare la lunga serie di difficoltà che può trovare un membro della polizia ebreo in quel determinato periodo storico.
L'ambientazione con la descrizione dell'ascesa di Hitler e il dettagliato resoconto della politica di quei mesi del 1932 sono l'unica cosa che mi ha interessato veramente di questo libro.
I personaggi non mi hanno colpito e il finale ha lasciato troppe cose in sospeso, lo definirei affrettato.
Non consiglio la lettura perchè ci sono thriller decisamente migliori!

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I sonnambuli 2013-04-02 14:10:58 antonelladimartino
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antonelladimartino Opinione inserita da antonelladimartino    02 Aprile, 2013
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Una nazione di sonnambuli

Questo è il primo romanzo di Willi Kraus, l’astuto e appassionato “Inspector-Detectiv” ebreo che indaga sui crimini sanguinosi all’alba dell’era nazista; ma io l’ho letto dopo il ”Nessun Indizio”, pubblicato successivamente ma collocato in una linea temporale anteriore. L’intreccio di tempi reali e narrativi mi ha consentito di valutare l’evoluzione del personaggio e della scrittura: “I sonnambuli” presenta un intreccio meno equilibrato e alcune ingenuità nella descrizione degli “scontri” sessuali del protagonista.

Ritrovare gli stessi personaggi ha rafforzato l’identificazione e amplificato la suspense, grazie alla narrazione ben impostata e sempre vivace. Rimasticare alcuni espedienti narrativi (come l’intervento di personaggi famosi, le indagini che si uniscono in un solo filone), invece, ha conferito un sapore stantio alla lettura. Rivivere l’architettura e i volti di una Berlino che non esiste più, invece, è rimasta un’esperienza unica: Grossman si è confermato un maestro nelle descrizioni d’ambiente.

Il thriller trova ancora la strada giusta per rappresentare il nazismo da una prospettiva insolita e rivelarne la caratteristica unica nella storia: l’odio razzista aveva assunto, grazie alla collaborazione attiva di studiosi e scienziati, pretese di scientificità, che avevano consentito la pianificazione razionale di un genocidio privo di moventi concreti.

Molto efficace la descrizione dell’incendio doloso del Reichstag, che allora mandò in cenere la speranza di intere generazioni. Vi consiglio di leggere questo insolito, ottimo romanzo storico per ritrovare un tempo e una città dal fascino unico, ma anche per rivivere la tragedia insieme ai sonnambuli di Grossman, così vicini all’avvento della catastrofe incombente, così profondamente immersi nel sonno nella ragione come molti, troppi protagonisti di quell’epoca.

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romanzi storici, altri romanzi dello stesso autore.
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I sonnambuli 2012-07-23 22:05:05 Illary
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Illary Opinione inserita da Illary    24 Luglio, 2012
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L'ORRORE IMMINENTE

Berlino, 1932. L'Inspektor-detektiv Willi Kraus, ebreo che gode di ottima reputazione grazie alla recente cattura di un noto criminale ed ai meriti riportati durante la prima guerra mondiale, viene chiamato ad indagare su alcuni crimini apparentemente non collegati. Una giovane donna viene ritrovata morta fra le acque del fiume Havel: le sue gambe hanno subito un trapianto osseo ed il verso dei peroni è stato invertito. Contemporaneamente una giovane principessa bulgara scompare nella notte, come una sonnambula.
Ma presto Kraus scopre che non si tratta di casi isolati: che collegamento c'è tra tutte quelle ragazze sparite, tra persone spostate dai manicomi verso ospedali non ben identificati ed il chiaroveggente di Hitler? Cosa accade a tutte quelle persone? Chi mai farebbe esperimenti del genere su un essere umano vivo?
Questo affascinante e coinvolgente thriller storico vanta un'ambientazione da brivido che l'autore rende veritiero con una ferocia descrittiva degna di un grande autore. La Germania è allo sbando ed il partito nazista sta prendendo il potere, fra l'incredulità degli ebrei e la mal riposta fiducia delle masse. Impossibile slegare gli avvenimenti del romanzo dal contesto nel quale sono immersi e del quale sono parte. Impossibile non ricordare che gli esperimenti medici nazisti sugli esseri umani sono una realtà storica.
Solo un romanzo ben scritto può trasmettere una tale inquietudine ed un tale senso di ansia per l'orrore imminente... decisamente consigliato!

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I sonnambuli 2012-05-15 12:39:04 Sara S.
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Sara S. Opinione inserita da Sara S.    15 Mag, 2012
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Berlino vittima di un'ipnosi di massa

Fin dalle primissime pagine appare evidente che "I sonnambuli" è un thriller storico di altissimo livello, che non potrà lasciare indifferente il lettore.
Ambientato a Berlino, nell'inverno del 1932-1933, si evince un clima di estrema tensione e incertezza. Sono gli anni che fanno da spartiacque tra la prima e la seconda guerra mondiale, Hitler è già un personaggio di spicco ma non è ancora salito al potere, le discriminazioni agli ebrei sono già iniziate. Alcuni esasperati hanno già preso la decisione di trasferirsi altrove, altri continuano a sperare che la situazione si risolverà. Il protagonista del romanzo è Willi Kraus, un celebre e rinomato detective berlinese, benvoluto da tutti per avere risolto alcuni casi criminali di grandissima importanza, ha combattuto durante la prima guerra mondiale per la sua nazione, la Germania, e si sente tedesco proprio come tutti gli altri. Ma è di origine ebrea, anche se in realtà non ci ha mai davvero pensato, ma è costretto a prenderne consapevolezza solo con l'inizio delle persecuzioni antisemite. Non crede veramente che questo potrà essere un vero problema per lui e continua il suo lavoro con il senso di dovere verso la sua nazione, come ha sempre fatto. Un caso insolito desta completamente la sua attenzione. Un cadavere di una donna trovata con la parte bassa delle gambe girata al contrario da un complesso intervento chirurgico. Un intervento assolutamente sperimentale e non necessario, che le ha menomato le gambe perfettamente sane. Chi l'ha eseguito è un pazzo! Ma anche un chirurgo bravissimo, dato che i trapianti ossei non erano ancora una realtà in quegli anni. Da questa scoperta Willi Kraus si sente in dovere di addentrarsi sempre di più nel fitto mistero, perché ha la certezza che quello non sia affatto un caso isolato, ma che da qualche parte vengano effettuati atroci esperimenti umani. Tra sospette sparizioni di ragazze sonnambule, la crescente apprensione per la situazione tedesca, e le sempre più terribili scoperte che verranno a galla, Willi Kraus si troverà invischiato in un'indagine che metterà a serio rischio anche la sua vita privata, un'indagine che lui vorrà assolutamente portare a termine per salvare la Germania e l'intera umanità, un'indagine che si rivelerà non solo più grande di lui, ma più grande della stesse forze di polizia tedesche.
La lettura di questo libro, oltre a essersi dimostrata fortemente interessante e adrenalinica, mi ha lasciata attonita come mai prima d'ora mi era accaduto leggendo un thriller. Non tanto per le scoperte riguardo ai delitti perpetrati, o per la risoluzione del mistero, che sono state sì scoperte forti, ma che in un certo senso avvengono gradualmente, il lettore fin dai primi capitoli riesce a farsi un'idea di ciò che accade e man mano che la storia va avanti viene preparato a cosa lo aspetta. Il fattore che mi ha impressionata maggiormente è il concatenarsi tra l'elemento thriller e l'elemento storico, in maniera del tutto indispensabile, come se i crimini agghiaccianti traessero una linfa vitale dalle vicende storiche accadute e che tutti noi nel ventunesimo secolo già conosciamo. E' come un destino ineluttabile per il protagonista del libro e per i personaggi che gli orbitano attorno. Mi sono ritrovata a leggere il libro (specialmente la seconda parte) in maniera febbrile, e più di una volta sarei voluta entrare all'interno delle pagine per gridare al protagonista di scappare, di andare il più lontano possibile, perché non può esistere nessun tipo di giustizia nel periodo storico da lui vissuto. "I sonnambuli" è un romanzo che trasuda indignazione, sofferenza e disperazione. Tutte queste sensazioni si riversano nel lettore come un fiume in piena, scuotendolo fortemente dal suo torpore, rendendolo spettatore impotente di una catastrofe annunciata. Il titolo del libro è poi bivalente, nel senso che oltre alla presenza di sonnambuli all'interno della storia, vi è anche una celata metafora con il comportamento del tutto irrazionale del popolo tedesco negli anni dell'ascesa al potere di Hitler, come se fossero state vittime di un'ipnosi di massa. Nonostante (come spiegato a fine libro) la storia sia stata romanzata, il periodo storico descritto è assolutamente realistico e gli avvenimenti del libro, anche se in circostanze e periodi diversi, sono realmente accaduti durante il governo nazista. L'autore è riuscito a raccontare tutto ciò visto da una prospettiva ancora nuova, originale e intensa.

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I sonnambuli 2012-04-24 12:33:52 fabiomic75
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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    24 Aprile, 2012
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I Sonnambuli di Paul Grossman

Siamo nella Germania degli anni trenta, il partito nazista sta prendendo sempre più potere e per gli ebrei e i comunisti la vita si fa di giorno in giorno più dura. Willi Kraus, ispettore capo della polizia criminale di Berlino gode di grande notorietà, medaglia al valore militare nella Grande Guerra ma soprattutto responsabile della cattura del divoratore di bambini, uno spietato serial killer che aveva terrorizzato la Germania solo pochi anni prima. La sua posizione è pertanto privilegiata e nulla sembra possa scalfirlo, nulla tranne la sua condizione di ebreo. In questo clima di terrore crescente culminato nel 1933 con l'ascesa al potere del partito nazionalsocialista e con la promulgazione delle leggi razziali, Kraus si trova ancora una volta tra le mani un caso decisamente complicato. Nella periferia di Berlino infatti sta accadendo qualcosa di oscuro, persone spietate stanno effettuando crimini abominevoli nascondendosi dietro il partito nazista. Cosa fare? Continuare ad indagare per assicurare questi criminali alla giustizia? Permettere al mondo di conoscere le atrocità di cui sono vittime i nemici del reich? Oppure fuggire dalla Germania mettendo al sicuro i propri affetti? Non sarà semplice per Kraus rispondere a questi interrogativi. Consiglio il romanzo a tutti perchè si tratta di un buon thriller, ben scritto e con un'interessante ricostruzione del clima e dell'atmosfera che avvolgeva Berlino negli anni trenta.

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