I segreti di Gray Mountain
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Recensione della Redazione QLibri
Il Polmone Nero e la realtà americana.
A soli 29 anni Samantha Kofer è uno degli avvocati più brillanti di New York. Specializzata in cause immobiliari, e dunque ben lontana dalle aule dei tribunali con tanto di arringhe e clienti veri, vive dedicandosi interamente al lavoro, i week-end non esistono; ciò che conta è il risultato e se questo è raggiungibile lavorando per oltre 100 ore alla settimana ben venga perché lei diventerà socia della Scully&Pershing. Non molte sono le donne che riescono a raggiungere posizioni di tale prestigio tanto meno in meccanismi quali quello legale in cui ella esercita, ma non demorde, solo 2 anni, soltanto 370 giorni e avrà tutti i requisiti per ricoprire tale veste... Strane voci circolano però tra gli uffici, aria di licenziamento sembrerebbe aleggiare, e Samantha non è immune a questa ondata. Come molti altri giovani avvocati e professionisti di ogni genere si ritrova da brillante e promettente collaboratrice a ennesima disoccupata in circolazione. In generale le società non se la stanno cavando bene a causa della crisi ed hanno ben pensato di licenziare la maggior parte dei loro assistenti. Con la speranza di poter un domani tornare a ricoprire la sua carica a Samantha viene offerto di prestare un'attività di volontariato per 12 mesi; avrebbe lavorato gratis ma le sarebbe stata mantenuta l'assicurazione sanitaria e, al termine del periodo se le condizioni fossero migliorate, sarebbe potuta tornare al suo lavoro a New York con tanto di mantenimento dell'anzianità conseguita.
Dopo aver contattato una decisa delle organizzazioni no-profit consigliate dai suoi ex datori, ed aver ricevuto i consueti “no, grazie la posizione è già stata ricoperta”, la sua domanda viene presa in considerazione dalla “Legal Aid Clinic” a Brady, Virginia, capitanata dalla guerrigliera Mattie Wyatt. E così Samantha si ritrova tra i monti Appalachi dove scopre un mondo a cui la grande mela non l'aveva minimamente preparata. Nell'arco della prima giornata di lavoro non solo entra nella tanto temuta aula di tribunale dove assiste ad un'arringa ma si ritrova anche a fronteggiare problemi veri, i suoi clienti non hanno denaro per pagarsi un legale privato e lo studio dove lei effettua il suo tirocinio è specializzato nell'assistenza di coloro che vertono in scarse possibilità economiche e che spesso vengono raggirati dai “potenti” che con semplici sotterfugi si approfittano della loro inesperienza e della loro ignoranza. Tra donne maltrattate, testamenti improvvisati, domande alla previdenza, stipendi pignorati e soggetti mentalmente instabili che si credono vice-sceriffi, la giovane conosce Donovan Gray, trentanovenne nipote di Mattie ed avvocato acerrimo nemico di ogni società mineraria. Venuta a conoscenza dell'esistenza della malattia del “polmone nero”, complicazione causata dall'esposizione alle polveri delle strip mine (miniere a cielo aperto) e dall'inquinamento acquifero (etc) da queste determinato, il suo impegno si devolve per la causa.
Nonostante il romanzo abbia una partenza leggermente lenta questo si rianima a partire dall'arrivo di Samantha negli Appalachi. L'obiettivo di Grisham è quello di porre l'attenzione del lettore su un problema ancora aperto ma spesso sottovalutato o dimenticato: l'estrazione del carbone e tutto ciò che la procedura della sua lavorazione (dall'insediamento nei siti di raccolta al prodotto finale) comporta.
L'autore non è uno sciocco, avendo alle spalle una laurea in legge ed una carriera da avvocato riesce a spiegare chiaramente a chi legge, a prescindere dalla sua formazione giuridica e non, le dinamiche giudiziarie americane senza nulla tralasciare, pregi e difetti. Sotto certi aspetti alcune vicissitudini sono per noi europei lontane anni luce, per altri il loro sistema appare molto meno farraginoso del nostro; ma tutto si sa, ha i suoi pro e i suoi contro. I protagonisti sono descritti con attenzione, ognuno ha un suo scopo e tutto è narrato con veridicità, anche le ipotetiche possibili vicende amorose non sono “ovattate”, bensì sono concrete e tengono conto delle vite degli individui. Samantha non è la classica “eroina”, anzi, ma tra l'inizio e la conclusione dell'opera si evolve scoprendo la vera se stessa ed affrontando le sue paure. Arriva a comprendere ciò che il padre ha sempre cercato di farle capire, i problemi dei suoi clienti non sono più lontani anni luce da lei ed il lavoro che ab initio non la convinceva adesso la conquista perché lo svolge nel rispetto delle persone che, con la loro valigia piena di problemi, chiedono il suo aiuto e con la moralità e la diligenza necessari ad un vero avvocato. Una piacevole scoperta che mi sento di consigliare perché aiuta a riflettere su disastri ambientali che potrebbero essere evitati (e che non sono poi così lontani dalla nostra prospettiva) ed invita il lettore a conoscere un sistema che spesso viene idolatrato senza conoscerne veramente le fondamenta.
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Il polmone nero
Legal thriller di un maestro del genere, di cui avevo letto qualcosa molto tempo fa, senza apprezzarlo particolarmente e che un amico mi ha caldamente consigliato di rispolverare, passandomi questa sua opera. In effetti l’incipit mi ha particolarmente attirato, per il ritmo, avvincente ed incalzante, per l’ambientazione, che va dal mondo dei grandi studi legali newyorkesi ai paesini della catena montuosa degli Appalachi, per le tematiche di fondo di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della salute dei lavoratori, quindi temi molto vicini al mio mondo di tutti i giorni. In particolare la fa da padrone la sindrome del polmone nero dei minatori e tutti gli annessi e connessi, nonché la caratterizzazione del personaggio principale, una giovane avvocatessa per cui ho fin da subito provato empatia. Tutta la prima parte della storia mi ha entusiasmato, poi il tutto si è forse un po’ sfilacciato nella seconda parte, diventando più lento ed assomigliando più un romanzo che ad un thriller legale vero e proprio.
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Samantha contro le industrie del carbone
John Grisham è impareggiabile nell’ideare e scrivere romanzi imperniati su questioni legali, romanzi nei quali propone personaggi impegnati nella lotta contro l’arroganza del potere, in qualsiasi modo venga esercitata. La protagonista è, nella sua ultima opera, una valida e brillante giovane avvocatessa, licenziata da uno dei più grandi e famosi studi legali di New York in seguito alla devastante crisi finanziaria degli ultimi anni. Samantha, figlia di due famosi avvocati newyorkesi, deve trovarsi una società no-profit dove svolgere uno stage annuale : solo così potrà avere la speranza, assai flebile per la verità, di essere riassunta. Finisce, prestando la sua opera da volontaria, in un piccolo e battagliero studio legale alle falde dei monti Appalachi, in una zona rurale lontanissima dalle luci e dal cuore pulsante della metropoli : qui si aiuta la povera gente, si viene incontro ai bisogni più disparati e, soprattutto, si cerca di contrastare l’arroganza e lo strapotere delle ricche società carbonifere, che devastano le montagne, distruggono l’equilibrio ambientale, inquinano l’aria e le falde acquifere, causando una serie impressionante di malattie nei lavoratori e nella popolazione, dai tumori al cosiddetto “polmone nero” (pneumoconiosi). Samantha fa la sua brava gavetta sul campo, aiutata da un giovane e spericolato avvocato (che pagherà cara la sua sete di giustizia) e dalle collaboratrici dello studio, sempre pronte ad aiutare chi si trova in situazioni disperate alla ricerca di risarcimenti negati da abili manipolatori di cavilli legali con la complicità di avvocati e giudici corrotti. I processi in ballo contro le industrie del carbone muovono quantità enormi di denaro, Samantha ha l’appoggio di amici importanti e dei genitori : alla fine, combattuta tra il ritorno in città, richiesta da un nuovo già affermato studio legale che l’alletta con uno stipendio da favola, e la lotta in prima linea contro corruzione e soprusi, sceglierà quest’ultima strada. Pochi soldi, ma grandi soddisfazioni : aiutare veramente la gente e sentirsi in pace con la propria coscienza. Grisham ha scritto un bel romanzo, come sempre; non ci svela l’esito finale della battaglia legale di Samantha e soci contro il colosso carbonifero (anche se lo si intuisce, date le prove testimoniali segrete in possesso del giovane avvocato), preferendo dilungarsi sulle commoventi vicende umane che arricchiscono la storia e che sottolineano una volta di più i grandi valori morali e l’impegno civile dello scrittore.
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L'evoluzione morale e professionale di Samantha Ko
E’ evidente, in questo libro, la tempra del grande narratore, del romanziere che sa tenere avvinto il lettore ad una storia, ad una trama essenziale. La psicologia dei personaggi traspare dall’azione, non da riflessioni interiori o da digressioni temporali. La vicenda è lineare, affidata soprattutto al confronto dialogico e alla narrazione di fatti concreti. La protagonista, la ventinovenne Samantha Kofer, subisce nel corso del racconto, una profonda evoluzione, a contatto con un mondo, quello di un piccolo centro nella regione degli Appalachi, completamente diverso da quello da cui proviene, la città di New York. All’inizio tale mondo le sembra estraneo, ostile e lontano dalla civiltà urbana, quasi selvaggio. E’ capitata in quel posto per caso, costretta ad abbandonare, in seguito alla crisi finanziaria del 2008, la sua promettente carriera di avvocato in un grande – anzi, il più grande del mondo - studio legale newyorkese, dove lavora senza sosta e senza respiro in un’attività routinaria e poco stimolante. Licenziata in tronco, perde all’improvviso i suoi cospicui guadagni e deve cercarsi – con la prospettiva di essere tra un anno riassunta - un impiego non retribuito presso un’associazione di volontariato. Bisogna dire che il discorso economico è uno dei fili rossi della trama di questo romanzo, dove a tutti i personaggi si fanno i conti in tasca, riportando le cifre più o meno esatte delle loro retribuzioni, dei loro conti in banca, delle indennità di malattia, dei risarcimenti ottenuti in tribunale. Per cui il lavorare gratis risulta per la protagonista una degradazione al livello base della scala sociale. Il riscatto le arriverà con la sua prima vittoria in tribunale, ovvero con la conquista di un risarcimento di undicimila dollari per una sua (gratuitamente) assistita. Ma intanto è avvenuta la sua trasformazione da professionista assetata di successo e di dollari a persona che mette la sua professionalità al servizio degli altri. Finalmente si sente utile, trova la sua vocazione e diventa un vero avvocato, uno che trova in tribunale la sua soddisfazione, anche a costo di guadagnare poco e di rinunciare ad un contratto molto redditizio (165.000 $ più premi e benefit vari) offertole da un grosso studio legale di New York, per rimanere tra i Monti Appalachi ad assistere quelle persone povere che senza il suo aiuto sarebbero vittima dei pescecani che infestano la zona, i proprietari delle miniere di carbone e i loro avvocati disonesti, ma anche di società finanziarie senza scrupoli e di familiari prepotenti. In realtà il romanzo ha una trama piuttosto complessa e ricca di suspense, da giallo giudiziario con sfondo ambientalista (che ricorda Libertà di J. Franzen) e la protagonista passa attraverso diverse avventure e disavventure, con corredo di cadaveri, prima di pervenire alla nuova maturità di persona e di professionista della Giustizia con la G maiuscola.