I ragni d'oro I ragni d'oro

I ragni d'oro

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Pete Drossos, dodicenne che si guadagna da vivere facendo il lavavetri all'angolo fra la Trentacinquesima e la Nona Avenue, irrompe di buon mattino a casa di Nero Wolfe e racconta che alle sette meno un quarto, al semaforo dove è solito appostarsi, si è fermata una Cadillac targata "Connecticut, Y, Y, nove, quattro, tre, due", con a bordo un uomo con la faccia da farabutto e una donna con degli orecchini d'oro a forma di ragno. Poco prima che la macchina ripartisse, la donna ha sussurrato qualcosa come una richiesta d'aiuto, mentre l'uomo le premeva addosso quella che doveva essere una pistola. Wolfe non dà eccessivo peso al racconto del ragazzo. Nel giro di qualche giorno, però, gli eventi precipitano. Pete Drossos viene investito e ucciso da un'automobile ritrovata poi sulla Centottantaseiesima. Sotto il telaio della vettura, targata "Connecticut, Y, Y, nove, quattro, tre, due", la scientifica rinviene un pezzo di stoffa della giacca di un certo Matthew Birch, agente dell'Ufficio Immigrazione, investito e ucciso anche lui ventiquattro ore prima in un vicolo di South Street. Come se non bastasse, la donna che si presenta al cospetto di Wolfe in cerca di aiuto - Laura Fromm, vedova dell'industriale Damon Fromm, erede di una cospicua fortuna e filantropa dell'Associazione per il Soccorso ai Profughi - viene anch'essa ritrovata morta in un sottopassaggio, investita da una vettura. Introduzione di Hans Tuzzi.



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I ragni d'oro 2015-12-15 14:30:31 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    15 Dicembre, 2015
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Connecticut, Y, Y, nove, quattro, tre, due

I classici del giallo hanno sempre un qualcosa in più che li rende irresistibili. Ai vertici della classifica dei più bravi c'è sicuramente REX STOUT che con il suo Nero Wolfe ha saputo far centro, inventando storie noir di altissimo livello. In I RAGNI D'ORO c'è una caterva di delitti. Sono per lo più omicidi stradali, ma si susseguono con una frequenza che il geniale Nero Wolfe non può non cercare di fermarli. All'origine di questa terribile catena c'è la donna con gli orecchini a forma di ragno. Ecco da dove arriva questo titolo di giallo tanto intrigante.
Un dodicenne che si guadagna da vivere facendo il lavavetri all’angolo fra la 35a e la Nona Avenue di nome Pete Drossos si reca precipitosamente e di buon mattino a casa di Nero Wolfe per raccontargli di aver assistito a qualcosa di insolito e sconvolgente. Forse è un rapimento. Al semaforo dove è solito appostarsi, si è fermata una Cadillac targata Connecticut, Y, Y, nove, quattro, tre, due, con a bordo un uomo con la faccia da farabutto e una donna con degli eleganti orecchini d’oro a forma di ragno. Poco prima che la macchina ripartisse, la donna gli ha sussurrato, tacitamente e a fior di labbra, qualcosa che aveva l'aria di essere una disperata richiesta d’aiuto. Poi Pete, il ragazzino, ha visto che l’uomo le premeva addosso una pistola.
Wolfe non dà credito al racconto fantasioso del dodicenne, ma, nel giro di pochi giorni, gli eventi precipitano: il ragazzo muore investito da un’automobile. La targa è sempre la stessa misteriosa sigla: Connecticut, Y, Y, nove, quattro, tre, due.
Gli indizi continuano a ricorrersi come le pedine fatte cadere dalla morte che, probabilmente, è opera di un'unica mano. Una catena di omicidi, che sembra non avere fine, è pane per i denti del corpulento genio annidato fra le mura della casa in arenaria della 35° Strada Ovest.
Come sempre, tocca a Wolfe consegnare il colpevole all’ispettore Cramer, ma REX STOUT, nel raccontarcelo, non manca di stupirci con tecniche narrative ricche di suspense e colpi di scena, ma soprattutto memorabili idee geniali.

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