I morti lo sanno
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I morti conoscono la verità
Un ottimo giallo. Pura suspense, per la durata di 377 pagine. Una trama originale ed attuale con uno stile coinvolgente.
I morti lo sanno sembra essere il miglior romanzo di Laura Lippman, già famosa autrice di bestseller. Per parlare in cifre, la Lippman aveva già all’attivo mezzo milione di copie vendute, prima dello strabiliante successo di I morti lo sanno, pubblicato per la prima volta nel 2007.
Prima del titolo, altamente suggestionabile, a colpirmi d’impatto, è stata la copertina, che trasmette un senso di indefinito e di angoscioso limbo, una sorta di metafora simbolica del contenuto del romanzo.
La Lippman per la trama, misteriosa e complessa, prende spunto da una reale e analoga vicenda di cronaca, rimasta insoluta, avvenuta nella stessa zona, ossia fra Baltimora e Washington.
Nel giallo della Lippman, è il 29 marzo del 1975 quando le sorelle Bethany, che trascorrevano un pomeriggio spensierato al centro commerciale, scompaiono e di loro non si trova traccia per i successivi trent’anni, finché, dopo un incidente stradale, una donna misteriosa, in evidente stato confusionale, dichiara di essere la più piccola delle due, rimasta vittima di quello che, all’epoca, iniziò come un rapimento a scopo sessuale.
Coloro che possono dire se la donna sia una matta, una mitomane o realmente una Bethany, sono quasi tutti morti e far luce sul caso è difficilissimo. Il percorso verso la verità, custodita da una lunga serie di morti, è intricato, agghiacciante e sconvolgente, ma l’intreccio non risparmia emozionanti colpi di scena e sempre rinnovata suspense. È un giallo in piena regola: altamente misterioso e inestricabile. Chi si occupa delle indagini brancola tra le possibilità reali e l’inganno, tra ricordi incancellabili, morbose perversioni e segreti che si vorrebbe riuscire a dimenticare.
Dei thriller di Laura Lippman, Tess Gerritsen dice che “sono toccanti esplorazioni dell’animo umano”, ed ha ragione. Mentre George Pelecanos sostiene che lei scrive come un uomo e che anzi a molti giallisti maschi piacerebbe saper scrivere come lei. Mi ritengo d’accordo anche con questa affermazione.
I morti lo sanno è un capolavoro, un giallo psicologico, ricco di dettagli e sottigliezze che posso sfuggire ad un lettore poco attento, ma che la Lippman ha sapientemente dosato ad arte per accrescerne la suspense, anche a livello inconscio.
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Buon giallo...
Piacevole soperta anche questa Laura Lippmann che ci regala una storia particolarmente intrigante e misteriosa, quella di una donna che dice di essere una delle due ragazzine credute morte/scomparse trent'anni prima.
Una donna che riaffiora da un passato pieno di mistero e di punti oscuri, che la trama col suo incalzare, porta alla luce e ne mostra la vera faccia.
Consiglio anche io il libro a tutti gli amanti del genere giallo/thriller perchè carico della giusta dose di suspance e di colpi di scena: la lettura si è rivelata piacevole e mai sotto tono o con punti particolarmente lenti e tediosi.
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Voto: buono.
Ho letto l'anno scorso questo giallo- opera prima di Laura Lippman- perchè mi incuriosiva la trama oltre ogni limite.
L'idea della donna che afferma essere una ragazzina scomparsa nel nulla con la sorella molti anni prima,volatilizzata in un supermercato, e ne dà delle ( accettabili) prove, non può che fare gola ad un' amante del giallo, come la sottoscritta.
In effetti è un bel giallo, anche se il finale mi ha lasciato qualche perplessità...
Credibili ed interessanti le figure delle due sorelle, anche se convengo con Marmy...non sempre simpatiche.
Gli altri due protagonisti della storia : il detective , simpaticissimo.
C'è una scena in cui si sveglia accanto ad una donna sconosciuta, di cui tutto lo disgusta...un vero spasso, anche se usata ed abusata da altri scrittori!
L'altro personaggio è l'avvocatessa gay; non mi sembra stereotipata, come ho letto in altro giudizio, ma non è troppo invadente nella storia: il giusto.
In conclusione: Mi è piaciuto, e gli assegnerei un Buono.